Spazio -1, Lugano
Lo Spazio -1, situato vicino al LAC (Lugano Arte Cultura), ospita la collezione d’arte contemporanea Giancarlo e Danna Olgiati, concessa in deposito nel sotterraneo dello stabile Central Park, unitamente a mostre temporanee.
Giancarlo Olgiati, dopo gli amori giovanili per le avanguardie espressioniste tedesche e le relative prime prove di collezionista in erba, iniziò la sua avventura nell’universo dell’arte contemporanea all’inizio degli anni Sessanta, scoprendo i Nouveaux Réalistes che iniziò a collezionare in modo più sistematico nella seconda metà degli anni Settanta. In seguito, nel 1985, fu affiancato dalla moglie Danna, gallerista specialista del movimento Futurista, un duo ineguagliabile per la perfetta integrazione tra sguardo intuitivo e conoscenze analitiche, componenti necessarie per la configurazione di una collezione di opere d’arte. La collezione si articola intorno a un filo ideale che tesse una trama rigorosa e coerente, ovvero l’interesse per l’Astrazione nelle avanguardie artistiche internazionali, nonché la sua eredità nel presente. La fascinazione per l’Arte astratta rappresenta il nucleo concettuale attorno a cui si definisce ogni scelta, in modo diretto o indiretto, in un gioco di rimandi che fa di questa collezione un nucleo organico e rigorosamente articolato. L’esposizione si sviluppa in uno spazio di 1200 metri quadri, dove si susseguono capolavori che spaziano dagli anni Cinquanta ad oggi: Burri, Fontana, Melotti, Capogrossi, Colla, Castellani, Consagra, Dorazio, Vedova, Manzoni, Scarpitta seguiti da una rara selezione dei Nouveau Réalistes: Klein, Christo, Arman, accompagnati da Tinguely, Niki de Saint Phalle, César, Spoerri, Raysse, Rotella, Klein. Il movimento italiano dell’Arte povera è documentato da opere di Boetti, Kounellis, Fabro, Mario e Marisa Merz, Pistoletto, Paolini, Penone, Zorio. E ancora artisti come Anish Kapoor, Gormley, Kiefer, Gabriel Orozco, Mona Hatoum. Una sezione della collezione è inoltre dedicata ad artisti che rappresentano il Neo-Astrattismo e il Neo Pop, tra cui Christopher Wool, Wade Guyton, Kelly Walker, Mark Grotjan e Douglas Gordon. Una sala espositiva è infine dedicata a libri d’artista, manifesti, documenti e opere di futuristi, posti accanto a una biblioteca di cataloghi consultabili dal pubblico.
Il testo che segue è la trascrizione libera di appunti presi durante un incontro avuto con l’architetto Gianola lo scorso mese di novembre.
«L’idea dello Spazio -1 nacque da un desiderio del signor Egidio Boni, proprietario dello stabile Central Park, di donare alla città di Lugano degli spazi che potessero supplire alla prevista chiusura del Museo delle Culture a Castagnola, mettendo quindi a disposizione dei locali all’interno del suo stabile. Nel mio modo di concepire la città lo spazio urbano entra e dialoga con l’edifico non solo al piano terra ma anche al piano interrato e al primo piano fuori terra. Per questo, quando fui contattato dal signor Boni, dissi subito che le superfici proposte al piano inferiore (da qui il nome di Spazio -1) mi interessavano anche perché, nella loro localizzazione, permettevano di immaginare un collegamento diretto e sotterraneo con il lac. Anche per questo il mio intervento è stato quello di progettare una scala urbana per invitare e accogliere, nei nuovi spazi espositivi, i visitatori. L’esistente caratterizzato da una struttura a pilastri e il limite dei costi imponevano un intervento semplice. L’idea iniziale era quella di uno spazio “Accademia” per giovani e quindi l’idea di uno spazio spartano. Un intervento quindi che non doveva costruire un nuovo luogo bensì ordinare e pulire ciò che già c’era. Trattandosi di uno stabile esistente, e non pensato per degli spazi espositivi, uno dei problemi principali riguardava la tecnica. Le condotte esistenti, dai piani superiori, hanno imposto la scelta di non fare un plafone ribassato per permettere una facile manutenzione. Quindi la scelta di una vernice nera che mi permette visivamente di unificare e allo stesso tempo di alzare otticamente i locali. Con l’avanzamento del progetto si valutarono diverse ipotesi di utilizzo e si consolidò l’idea “Olgiati”. Con i coniugi Giancarlo e Danna Olgiati abbiamo elaborato un concetto caratterizzato, pavimento grigio e pareti bianche) con pannelli amovibili di legno, di colore bianco. Dal momento che non si tratta di una esposizione permanente, e che quindi gli allestimenti possono modificare lo spazio in continuazione, ho optato per un’illuminazione elementare che segue la funzione e la disposizione delle opere. Nella mia idea di spazio espositivo l’architetto deve intervenire in modo tranquillo e non deve prevaricare l’opera, perché l’opera è la protagonista. Con questo tipo di intervento, silenzioso e tranquillo, mi piace pensare per analogia, alla solitudine dell’artista che combatte per difende la sua arte e, con il silenzio degli spazi, nobilita la sua solitudine.»
Committenza: Città di Lugano
Architettura: Ivano Gianola; Mendrisio Collaboratori M. Scuffi, G. Battaglia
Ingegneria: civile studio AR&PA Engineering Sagl; Pregassona
Illuminotecnica: studio Nicola Lingeri; Viganello
Impiantistica: Studio Visani-Rusconi-Talleri (VRT) SA; Lugano
Fotografia: Agostino Osio; Milano (nelle immagini: nuovo allestimento Collezione Giancarlo e Danna Olgiati, Spazio -1, settembre 2015)
Date: progetto 2005-2008, realizzazione 2009-2012