Nuo­vi edi­fi­ci nel­l'a­rea Ro­che

Per la progettazione e la realizzazione dei nuovi edifici della F. Hoffmann-La Roche a Basilea, la committenza e il progettista generale si basano sulle esperienze maturate con la realizzazione dell’Edificio 1, in particolare per quanto riguarda l’uso del BIM.

Data di pubblicazione
19-11-2020

La F. Hoffmann-La Roche sta progettando e realizzando sul sito di Basilea vari progetti edilizi: il palazzo di uffici «Edificio 2» e un nuovo centro di ricerca e sviluppo. Sotto gli edifici sono in fase di costruzione un parcheggio per biciclette e uno per auto. Essi sono inoltre collegati al pianterreno da una cosiddetta avenue.

Drees & Sommer Schweiz supporta la F. Hoffmann-La Roche come progettista generale nella realizzazione dei progetti BIM.

Gli obiettivi del progetto per l’Edificio 2 sono stati suddivisi in categorie, tenendo in considerazione la progettazione già realizzata dell’Edificio 1, e costituiscono le linee guida nella progettazione: ripresa della concezione dall’Edificio 1, ossia concetti di progettazione semplici e solidi, funzionalità, attuazione della pianificazione secondo il regolamento urbanistico, vie d’accesso ottimali all’edificio, alta efficienza delle superfici e flessibilità.

All’inizio della progettazione, sono stati definiti, nel corso di workshop con la committenza, i punti focali e gli obiettivi della progettazione digitale, succes­sivamente sviluppati durante le fasi di progetto. Se inizialmente, nel 2015, i progettisti ma anche i committenti disponevano di competenze di BIM ­soltanto rudimentali, essi le hanno costantemente ampliate, tanto che oggi entrambe le parti vantano competenze di BIM approfondite. I processi e i contenuti dei modelli elaborati insieme ai partecipanti al progetto (di tipo sia geometrico sia alfanumerico) sono stati consolidati da parte del committente ed è stato possibile verificarne degli standard. Molti di questi requisiti e criteri sono già confluiti in norme operative e capitolati di appalto della committenza e costituiscono ora la base di progettazione per future realizzazioni. I processi e i casi d'uso definiti all’inizio sono stati analizzati retrospettivamente, riuscendo così a valutare la necessità, ma anche la pertinenza dei singoli aspetti: sono stati così ottimizzati processi subottimali, tra l’altro in relazione alla collaborazione, ai processi di autorizzazione, al rispetto delle scadenze, all’efficienza e all’assicurazione della qualità.

I seguenti aspetti, nell’ambito dell’implementazione del BIM, sono stati tenuti in considerazione nei progetti o sono stati assunti come linee guida della progettazione digitale:

  • Creazione dell’ambiente di progetto (ownerBIM) e definizione dello scambio di dati e dei processi di scambio ­(definizione dei datadrops e coordinamento della procedura di progettazione digitale);
  • Stesura dei processi BIM di concerto con i progettisti specialisti e con il committente, inclusi i processi di assicurazione della qualità, così come la redazione e il proseguimento del BIM Execution Plan (BEP) per le varie fasi del progetto;
  • Definizione e consolidamento dei processi di collaborazione digitale, incluso il reporting digitale per quanto concerne la performance dei partecipanti al progetto, dei controlli dell’avanzamento ecc.;
  • Stesura dell’Information Delivery Manual (IDM) per le fasi della progettazione relativa ai requisiti degli attributi delle varie opere e dei vari elementi di costruzione, definizione delle date di consegna, definizione della paternità ecc. e costituzione di una banca dati centrale del progetto modello;
  • Preventivo delle quantità basato sul modello per la redazione del capitolato d’oneri;
  • Processi di assicurazione della qualità, con particolare riferimento alle qualità geometriche e alfanumeriche del modello (LOG e LOI) sulla base delle regole di modellizzazione stabilite nel team del progetto.

Grazie a tale approccio, la progettazione digitale poggia su basi assai solide. Inoltre, in tal modo i dati generati nella progettazione e realizzazione potranno essere facilmente impiegati dall’azienda e dal facility management.

I partecipanti hanno percepito come valore aggiunto in particolare due aspetti del metodo di progettazione digitale:

  1. Collaborazione efficiente grazie a BIM – Attraverso un approccio coerente di collaborazione nell'applicazione del metodo BIM è possibile ottimizzare l’efficienza del processo di progettazione. In questo senso, già durante le riunioni di coordinamento digitale viene definita la gestione degli incarichi e la messa a verbale delle singole collisioni nei modelli. D’altro canto, la comunicazione basata su cloud fa aumentare – esclusivamente tramite gli strumenti di collaborazione – la trasparenza e la tracciabilità dei punti di coordinamento.
  2. Approccio modulare alla progettazione – Una progettazione basata su moduli che può essere preprogrammata rende controllabile la complessità legata alla destinazione d’uso degli edifici. In questo modo vengono creati i moduli, vale a dire le unità funzionali ricorrenti, sui quali si fondano tutte le discipline della progettazione. Singoli componenti di piccole dimensioni vengono standardizzati, riducendo così ai minimi termini il dispendio di energie per la progettazione, la modellizzazione e l’attribuzione. Riunendo parti edilizie standardizzate in un unico modulo, diventa possibile un’elevata personalizzazione e/o una grande varietà di configurazione in base ai desideri degli utenti.

Il dossier «BIM – Reality Check N° 2» può essere scaricato qui, mentre qui sono raccolti tutti i contributi sul BIM.

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