«L’in­ter­di­sci­pli­na­ri­tà è nel DNA del­la SIA»

I temi all’ordine del giorno durante l’Assemblea dei delegati SIA erano numerosi. I delegati hanno dato luce verde alla pubblicazione del regolamento SIA 144 e approvato una nuova strategia societaria. Ecco un resoconto del presidente Peter Dransfeld e del direttore Christoph Starck.

Data di pubblicazione
14-06-2022

Signor Dransfeld e signor Starck, se guardate a questo primo anno trascorso ai vertici della SIA, quale momento vi è rimasto particolarmente impresso nella memoria?

Peter Dransfeld: Un ricordo memorabile è sicuramente quello della mia nomina in veste di presidente. Per forza di cose, le elezioni si sono tenute solo da remoto, ma non dimenticherò mai quel giorno. Anche le settimane successive sono rimaste ben impresse nella mia memoria. Dopo un vero e proprio fuoco d’artificio di nuove impressioni, è seguito un periodo introduttivo, in cui ho potuto avere una visione d’insieme, conoscere meglio il lavoro e fare una prima analisi.

Christoph Starck: Per me un momento cruciale è stato quello dell’Assemblea dei delegati, tenutasi questo 29 aprile a Losanna. Dopo un’AD 2020 avvenuta soltanto in forma scritta e un’AD 2021 virtuale, finalmente quest’anno abbiamo potuto riunirci di nuovo tutti in presenza, con grande entusiasmo.

I delegati hanno nominato quattro nuovi membri del Comitato, vale a dire: Marco Waldhauser, Salome Hug, Federico Ferrario e Barbara Wittmer. Che cosa significano queste elezioni per voi, nelle vesti di presidente e direttore?

Dransfeld: Riuscire a trovare quattro validi successori per i membri uscenti del Comitato, composto complessivamente da undici persone, è stata una bella sfida. E ciò soltanto un anno dopo che, in seno al Comitato, erano già stati nominati tre nuovi membri. Sulla base di tali premesse sono sollevato dal fatto che tre dei membri entranti conoscano già bene la nostra Società. Al contempo, il quarto membro eletto potrà far confluire una visione dall’esterno, portando una ventata di aria fresca.

Starck: Sono molto soddisfatto che, accanto alle discipline più spesso rappresentate in seno alla SIA, siedano ora nel nostro Comitato anche un ingegnere forestale e una geografa. Di fatto, l’interdisciplinarità è nel DNA della SIA.

Con l’uscita dei due vicepresidenti Adrian Altenburger e Daniel Meyer, andranno occupate due cariche importanti all’interno del Comitato. Chi prenderà il testimone?

Dransfeld: Siamo giunti alla conclusione che, per garantire una certa continuità, il testimone andasse preso da due membri già facenti parte del Comitato. Abbiamo trovato due candidati ideali nelle persone di Alain Oulevey e Urs Rieder. Entrambi saranno eletti ufficialmente in veste di vicepresidenti in occasione della prima seduta che il Comitato terrà nella sua nuova composizione. Un criterio importante è stato quello di assicurare una rappresentanza equilibrata dei gruppi professionali, delle regioni linguistiche e di genere. Tale rappresentanza è garantita, in particolare se si considerano i componenti del Comitato nell’insieme, in cui si annovera anche una forte presenza femminile.

I delegati hanno discusso alcuni temi di fondo. Tra questi la pubblicazione del Regolamento per la procedura di scelta dei mandatari SIA 144. Con il via libera alla pubblicazione, la SIA compie un importante passo avanti nel settore degli appalti.

Dransfeld: Con la revisione del SIA 144 ci siamo impegnati per realizzare uno degli obiettivi che più stanno a cuore alla SIA, quello di garantire un’aggiudicazione giusta, equa e conforme al mercato dei mandati che contemplano le nostre prestazioni. In un momento come quello attuale, in cui interveniamo sempre più spesso sul patrimonio costruito e cerchiamo i migliori specialisti, la procedura di scelta dei mandatari acquista importanza.

Starck: Per quanto riguarda l’intero ventaglio di possibili commesse, dai piccoli mandati agli enormi progetti per la realizzazione di nuove costruzioni, la SIA detiene una posizione ben chiara che traspone nei propri regolamenti. Ma il lavoro non finisce qui, ci vogliono linee guida che descrivano nel dettaglio i nostri principi e che illustrino come mettere in pratica, concretamente, quanto sancito sulla carta.

L’AD ha anche approvato una nuova strategia societaria. In futuro la SIA interverrà in modo completamente diverso?

Dransfeld: L’idea non è di reinventare la SIA, bensì di mettere nero su bianco una linea strategica chiara che ne illustri l’operato.

Starck: La nuova strategia porta chiarezza su diversi punti, mettendo l’accento su ciò in cui possiamo migliorarci ancora e sulle priorità su cui dobbiamo focalizzarci. Al centro vi è, come sempre, il contributo essenziale, apportato dai nostri soci, nel dare forma a un ambiente di vita sostenibile.

Con la costituzione della Commissione centrale per la gestione delle informazioni (ZI) è nato un nuovo organo. Con che vantaggi per la SIA?

Starck: La ZI è chiamata a intervenire come commissione trasversale e a occuparsi di tutte le questioni che concernono la gestione delle informazioni nell’ambito delle norme e dei regolamenti. Per la SIA questo è un campo d’azione cruciale ed estremamente dinamico, in cui è chiamata a intervenire. Sono molto soddisfatto che la presidenza della ZI sia stata affidata a Christoph Maurer. Il neopresidente della ZI potrà fornire consulenza in materia di gestione delle informazioni e dei dati, nell’ambito di grandi progetti. Maurer ha un profilo ben ancorato alla prassi e, forte del suo solido bagaglio di competenze, può affiancare la SIA nel profilarsi al meglio in quello che è il dibattito sulla digitalizzazione.

Signor Dransfeld, con quale progetto esordirà in questo secondo anno di presidenza SIA?

Dransfeld: Per prima cosa voglio consolidare la collaborazione tra il nuovo Comitato e il nostro Ufficio amministrativo. Insieme al Comitato, quale organo strategico, metteremo in pratica la nuova strategia societaria che contempla sei temi prioritari e altrettanti campi d’azione strategici.

Peter Dransfeld ha condotto a Losanna la sua prima Assemblea dei delegati tenutasi in presenza. Dransfeld è titolare di uno studio di progettazione ed è stato eletto presidente SIA un anno fa.

Christoph Starck è alla guida della SIA in veste di direttore da novembre 2019.

«Dob­bia­mo agi­re con co­rag­gio e lun­gi­mi­ran­za»

 

Intervista a cura di Carola Etter-Gick, a capo del servizio Comunicazione SIA

 

Riuniti in Assemblea, i delegati SIA hanno approvato una nuova strategia societaria. Carole Pont Bourdin volge lo sguardo al processo strategico e illustra la nuova prospettiva con cui la SIA intende affrontare il futuro.

 

Signora Pont Bourdin, il Comitato ha cominciato a lavorare alla nuova strategia nel 2018. Ripercorre con noi le principali tappe del processo strategico?

Carole Pont Bourdin: L’elaborazione di una nuova strategia richiede grande impegno. Inoltre, con l’arrivo della pandemia, siamo stati costretti a interrompere i lavori. Il Comitato ha posto le basi iniziali, in seguito abbiamo costituito diversi gruppi, composti dai rappresentanti delle sezioni, dei gruppi professionali, includendo anche la Rete donna e SIA e i giovani soci. In occasione del Forum SIA, tenutosi in autunno 2021, abbiamo riflettuto e tratto un bilancio sul cammino percorso fino a quel momento. Il Comitato ha poi raccolto i risultati emersi da tale analisi, sintetizzandoli nel cosiddetto Edificio strategico, ora approvato dai delegati.

 

Con la nuova strategia, non è che la SIA si sia reinventata. La visione lo dimostra. Anche la missione definita è quella che conosciamo. Ma allora che cosa c’è di nuovo?

Pont Bourdin: I sei campi d’azione, che saranno messi in atto attraverso progetti concreti, sono rivolti al futuro. Fissano la direzione in cui si muoverà la SIA e in cui si svilupperà la nostra categoria professionale. Siamo confrontati con numerosi fattori che stanno cambiando profondamente il nostro settore, uno fra questi è la digitalizzazione. È chiaro che i Millenials lavoreranno in modo completamente diverso da me.

 

Parliamo di questi sei campi d’azione: quali sono secondo lei gli elementi chiave?

Pont Bourdin: Il punto fondamentale è che la nostra voce venga ascoltata e compresa. Dobbiamo insomma prendere in mano le redini nella gestione dei temi prioritari SIA e fare in modo che la nostra Società sia maggiormente percepita dall’opinione pubblica. Ci muoviamo in un contesto dinamico, il che presuppone coraggio e lungimiranza nelle nostre azioni. Tutto ciò sempre a vantaggio dei nostri soci e focalizzandoci sulla collezione di norme SIA. In quest’ottica, la collaborazione basata sulla fiducia e su un rafforzato senso di appartenenza costituisce una base importante.

 

Come si concretizzano tali campi d’azione? Potrebbe spiegarcelo, partendo dall’esempio di un progetto che prenderà presto il via?

Pont Bourdin: La mia idea è quella di lavorare con un gruppo di riflessione, per pensare a come sarà la società del 2040 e al ruolo della SIA in questo contesto. Siamo chiamati a creare nuove visioni e dare forma a ciò che ancora non esiste. Dobbiamo pensare in un’ottica nuova e, partendo da tale prospettiva, riflettere sulla nostra strategia societaria. Parallelamente, è nostro compito portare avanti la messa in atto della strategia societaria attraverso progetti attuali e valutare costantemente il nostro procedere. Ad esempio, in modo partecipativo, con il Forum che si terrà nuovamente il prossimo autunno e in occasione del quale torneremo a coinvolgere diversi attori interessati.

 

L’arch. Carole Pont Bourdin, membro del Comitato SIA dal 2018, ha in mano le redini del gruppo di lavoro incaricato del processo strategico.

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