L'architettura non è più di moda
Editoriale – «Prada Experience»
Storia, presente e futuro dell’attuale rapporto tra due discipline tanto lontane nello spazio quanto vicine nel tempo.
Nella storia dell'arte, la moda e l'architettura non hanno mai avuto grandi aspirazioni in comune. Da un lato, la moda si è da sempre focalizzata sul piano della pelle, nelle molteplici mutazioni della sua espressione. Dall'altro, l'architettura si è distinta soprattutto per la trasformazione degli ambienti che ci circondano. Se nel secolo scorso le prime reciproche influenze tra questi due mondi creativi non sembravano altro che operazioni di un vicendevole marketing, oggi queste due discipline condividono un obiettivo comune molto più ambizioso: trasgredire le convenzioni contemporanee dell'ordinario.
Il risultato di queste prime interazioni è una delle più fruttuose collaborazioni artistiche degli ultimi due decenni: le realizzazioni dell'architetto Rem Koolhaas con lo studio AMO/OMA per la stilista italiana Miuccia Prada e il suo omonimo marchio commerciale. Affascinato dalla velocità di produzione e dall'efficienza delle creazioni per l’abbigliamento, l'architettoha trovatonella controparte della moda un vasto campo di sperimentazione libero da complessi e desideroso di nuove realtà, a qualsiasi scala.
Per scoprire le trame della collaborazione tra le discipline, a prima vista elitaria, espazium.ch vi invita a scoprire le molteplici sfaccettature del rapporto tra moda e architettura. Che si tratti delle prime realizzazioni dell'architetto Roberto Baciocchi, degli epicentri progettati da OMA e Herzog & de Meuron, dell'ultima meraviglia su scala urbana di Rem Koolhaas a Milano o della libertà espressiva di una scuola d'arte e design come la Haute école d'art et de design (HEAD) di Ginevra, il dossier intende cogliere i benefici che un'arte duraturacome l'architettura può trarre dalla relazione con una delle discipline più effimere e transitorie del mondo artistico.
A ben vedere, la moda e l'architettura non sono lontane. Entrambe sono filtri tra l'uomo e il suo spazio vitale, sono progetti su diverse scale. Non resta che osservare le reciproche capacità di trasformare e condensare le complessità del mondo contemporaneo in un insieme coerente, ma anche imprevedibile. Al giorno d’oggi le due discipline si trasformano in autentici laboratori di forme e spazi d'avanguardia in grado di anticipare i nuovi paradigmi artistici e culturali del nostro tempo. E questo, prima ancora di diffondersi nella forma di quella che viene volgarmente chiamata una “nuova moda”.
Traduzione di Graziella Zannone Milan
Con «Prada Experience», a cura degli architetti Yony Santos e Giacomo Ortalli, espazium.ch lancia una nuova serie di contenuti pubblicati esclusivamente online: dossier aperti e arricchiti regolarmente da nuovi contributi che affrontano aspetti attuali della cultura della costruzione.
In questa serie appariranno:
- L'architettura non è più di moda – di Yony Santos
- I molteplici volti delle fondazioni private – di Gabriella Lo Ricco
- Moda, architettura e spazio interno: l'insegnamento di HEAD – intervista a Jean-Pierre Greff e Javier Fernández Contreras | Edizione del 13 novembre 2019
- Gli epicentri di OMA e Herzog & de Meuron – di Giacomo Ortalli | Edizione del 26 novembre 2019
- The Prada Vibe: Cultura Urbana per la Città Globale – di Silvia Micheli | Edizione del 12 dicembre 2019
- Moda monumentale – di Alexandre Lanz | Edizione del 13 dicembre 2019
- Il codice Prada – di Frederico Tranfa | Edizione del 18 dicembre 2019
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