L’archetipo di Basilea
L’ex stazione merci di Basilea si trasforma in un vivace quartiere. La coesione interna è favorita anche dall’infrastruttura energetica comune.
La diversità valorizza la natura – e fa bene anche all’ambiente costruito. A Basilea, il nuovo insediamento Erlenmatt Est è stato concepito con questo obiettivo: oggi l’ex area merci della Deutsche Bahn è uno spazio urbano a uso misto, con un’architettura ricca e varia e soluzioni energetiche sorprendenti. Dal 2015 al 2020 sono stati realizzati nove edifici per la residenza, il lavoro e l’educazione; l’ex silo dei cereali è stato convertito in un raffinato ostello della gioventù e, poco lontano, un ampio parco ha preso il posto di un terreno abbandonato.
Proprietaria dell’estensione su tre ettari è la Fondazione Habitat, che ha invitato una dozzina di promotori immobiliari istituzionali a partecipare alla costruzione di un quartiere sostenibile e misto per abitanti eterogenei. Oggi Erlenmatt Est accoglie circa 500 residenti fissi e ospiti temporanei. La fase finale dei lavori, che inizierà l’anno prossimo, creerà alloggi per altre cento persone.
Impianti fotovoltaici su quasi ogni tetto
Il programma stesso prevede sistemi costruttivi e soluzioni tecniche diversificate: nuove costruzioni in legno o calcestruzzo sono allineate a formare una struttura a blocchi a V, per la maggior parte (non tutti) dotata di grandi impianti fotovoltaici sui tetti; l’edificio di una cooperativa riesce anche a fare a meno del riscaldamento. Per il resto, il grande complesso si approvigiona di calore ed energia elettrica autonomamente e nel rispetto del clima. Un fornitore di servizi esterno mette a disposizione la propria infrastruttura e fornisce l’energia da fonti rinnovabili locali.
Tutte le utenze domestiche e commerciali della zona di Erlenmatt formano un Raggruppamento ai fini del consumo proprio (RCP). La fondazione Habitat ha optato per questo modello energetico in un momento in cui non era ancora riconosciuto giuridicamente.
Accumulatori di calore interni
A tutt’oggi la zona pioniera di Basilea è l’area RCP più grande della Svizzera, oltre che quella con la migliore quota di autoconsumo: quasi il 90 % dell’energia solare prodotta sul posto viene utilizzata direttamente. Per fare un confronto: edifici uni e plurifamiliari con impianto fotovoltaico proprio raggiungono nel migliore dei casi una quota del 40%. La disponibilità di tanta energia autoprodotta dall’archetipo RCP di Basilea si deve all’estensione dell’area, all’uso misto abitativo e commerciale e al controllo flessibile del sistema di riscaldamento. Le pompe di calore entrano in funzione appena si presenta una eccedenza di energia prodotta, anche in assenza di una forte richiesta di calore. Vari grandi serbatoi di accumulo d’acqua calda raccolgono il calore prodotto dall’acqua di falda per immetterlo successivamente nel sistema di riscaldamento degli ambienti o nella produzione di acqua calda.
Elettricità ecologica dalla rete urbana
In ogni caso, l’obiettivo previsto per la produzione di energia interna non è stato ancora raggiunto: tre lotti verranno edificati solo nei prossimi anni, e le aree dei tetti sono destinate all’espansione del fotovoltaico. In tal modo la produzione annuale di energia dovrebbe passare dagli attuali 500 000 kWh a circa 700 000 kWh. Ma anche oggi l’area RCP è economicamente efficiente, conferma Bernhard Schocker della cooperativa ADEV, che gestisce a proprio rischio la rete dell’area. È necessario prelevare dalla rete urbana solo circa la metà dell’energia consumata; si tratta comunque di energia ecologica, e i costi per i residenti dell’area non aumentano.
Secondo la normativa RCP, infatti, tutte le utenze domestiche e commerciali hanno l’obbligo di collegamento alla rete. In compenso, l’energia elettrica dell’area non può costare più di quanto costerebbe se venisse acquistata dal servizio pubblico. La fondazione Habitat e il fornitore dell’area hanno persino concordato di destinare allo sviluppo della sostenibilità locale gli eventuali profitti realizzati dal RCP.
Bolletta più leggera per tutti
Una ricaduta positiva del sistema di approvvigionamento a isola è che, contrariamente alla prassi corrente, tutti pagano la stessa tariffa energetica, indipendentemente dal volume dei consumi. «Con noi non ci sono sussudi incrociati», conferma Schmocker. Poiché i residenti di Erlenmatt in generale consumano poca energia elettrica, grazie al modello RCP vengono premiati anche economicamente. Un monitoraggio1 durato diversi anni ha rilevato che nel quartiere di Erlenmatt il consumo di energia elettrica pro capite è più basso del 40% rispetto alla media cittadina. E per il riscaldamento i residenti dell’area RCP hanno bisogno del 20% dell’energia consumata da una famiglia media di Basilea, grazie all’elevato standard edilizio del complesso residenziale.
Fonte
1. Relazione finale P+D Projekt Erlenmatt Ost Nachhaltig, 2021
Cfr. articolo tecnico: www.espazium.ch/de/aktuelles/erlenmatt-basel-auf-anregende-nachbarschaft
Erlenmatt Est, Basilea
Proprietà/Sviluppo dell’area: Fondazione Habitat, Basilea
Titolari del diritto di superficie: committenti di pubblica utilità e istituzionali
Uso: 13 edifici (abitazioni, attività commerciali, appartamenti per studenti, ristorazione, scuola)
Contratto RCP: ADEV Energiegenossenschaft, Liestal (BL)
Superficie del terreno: 30 000 m2
Importo delle opere: 200-250 Mio CHF
Costruzione: 2016-2019 / terza fase dal 2023
Riscaldamento: Acqua di falda (con pompa di calore)
Elettricità: elettricità PV, elettricità verde esterna
Con il sostegno di SvizzeraEnergia e Wüest Partner espazium – Edizioni per la cultura della costruzione ha pubblicato:
Nr. 1/2018 «Immobili ed energia: Strategie per l'immobiliare – guida per investitori istituzionali»
Nr. 2/2019 «Immobili ed energia: Strategie per il collegamento in rete»
Nr. 3/2020 «Immobili ed energia: Strategie di trasformazione»
Nr. 4/2021 «Immobili ed energia: Su percorsi comuni con l’elettromobilità»
Nr. 5/2022 «Strategie del consumo proprio»
Gli articoli del ciclo «Immobili ed energia» sono raccolti in questo e-dossier.