Il de­si­gn sviz­ze­ro al­la 60a edi­zio­ne del Sa­lo­ne del Mo­bi­le.Mi­la­no

Il Salone del Mobile.Milano – la fiera più famosa del mondo – ha celebrato quest'anno il 60° anniversario in grande stile, dopo l’edizione 2020 annullata per la pandemia e una versione ridotta a settembre 2021.

Data di pubblicazione
28-06-2022

Sicuramente i visitatori cinesi e russi sono stati meno numerosi rispetto al periodo pre-pandemia e alcune aziende hanno annullato la loro partecipazione di quest'anno perché la data di giugno della fiera ha causato conflitti di programmazione con altre settimane del Mobile in tutto il mondo. Vitra, ad esempio, era assente, per potersi concentrare sulle attività legate alla Design Miami Basel.

Tuttavia, l'atmosfera nei padiglioni espositivi era ottima e la domanda sembrava essersi ripresa. DeSede – produttore di mobili di Klingnau – ha confermato la sua presenza in fiera, come lo scorso autunno. Lo stand era una riedizione degli anni '70, decisamente in voga in questi anni: l’iconica poltrona DS-800 di Ubald Klug – quasi una mano accogliente e protettiva – fonde motivi geometrici e riferimenti ornamentali, un classico retrò dalla bellezza senza tempo.

Al Classicon si poteva vedere Corker, sgabello in sughero di Herzog & de Meuron, ispirato alla sagoma dei tappi di bottiglia: disponibile in tre misure, gioca con la propria natura non solo nel nome ma anche nella forma. Nato nel 2012 nel padiglione della Serpentine Gallery di Londra, lo sgabello presenta un materiale rivolto al futuro: il sughero utilizzato per la produzione in Portogallo proviene da foreste locali, sostenibili ed è riciclabile al 100%.

Il designer zurighese Alfredo Häberli ha esposto vari mobili, come la famiglia di prodotti multifunzionali Taba per Moroso, le cui sedute sono caratterizzate dalla sovrapposizione di linee organiche e forme simmetriche. «Quando si progettano divani e sedute – sostiene Häberli – l'interazione con le persone deve essere una priorità assoluta. Ecco perché gioco con la precisione delle linee e la poetica del linguaggio organico».

L'Atelier Oï ha presentato diversi progetti innovativi, nel suo bagaglio: il team franco-svizzero ha esposto in fiera nello stand di Alias la pluripremiata poltrona E la nave va, lanciata nel 2019, ma presentata ora con diverso materiale e accessori, il legno di quercia naturale è abbinato a rivestimenti in pelle. Al Fuorisalone ha presentato nuovi prodotti per due marchi del lusso: da Fendi Casa, il mobile contenitore Maglia; ispirato alla struttura di un braccialetto - elemento iconico del marchio Fendi - i designer hanno creato un mobile contenitore giocoso, con elementi che possono essere combinati e accostati per creare spazio in base alle esigenze dell'utente. Un sistema unico che permette di comporre diverse tipologie, con larghezze e altezze differenti. L'interno, inoltre, riserva una sorpresa: è in giallo, colore caratteristico del marchio.

Da Louis Vuitton, anche la Belt Lounge Chair, il Belt Bar Stool e il Belt Side Stool fanno parte di prodotti di lusso. La sontuosa esposizione celebra il 10° anniversario della collezione «Objets Nomades», dove la Maison invita designer di fama mondiale a creare mobili e oggetti di design che vengono realizzati dagli artigiani Louis Vuitton: un omaggio alle storiche commesse speciali del marchio, come l'iconico baule da letto realizzato per l'esploratore francese Pierre Savorgnan de Brazza nel 1874. L'Atelier Oï ha partecipato fin dall'inizio. Le novità 2022 sono un ampliamento della collezione Belt Chair: fasce di pelle tese su una struttura d'acciaio e intrecciate nello schienale formano un rilievo dolcemente ondulato, simile a una duna, che ricorda le borse di Louis Vuitton.

L’Iran a Milano

In zona Brera, nello showroom di Christian Fischbacher, nascosto in una strada laterale, ci si immerge in un mondo completamente diverso: il produttore tessile di San Gallo ha presentato la nuova collezione Contemporary Persia, creata insieme all'architetto Hadi Teherani. In un dialogo stimolante, la direttrice creativa Camilla Fischbacher e Hadi Teherani hanno seguito la traccia delle comuni radici iraniane, ripercorrendo i diversi aspetti del Paese. Nello showroom, i tessuti per tende e tapezzeria e i tappeti della collezione sono stati allestiti in modo da riflettere la ricchezza paesaggistica e culturale del Paese. Il tessuto per tende Roya, ad esempio, s’ispira al paesaggio dei monti Aladagh in Iran.

Altro angolo del centro storico, per un nuovo showroom appena inaugurato:

il marchio Time & Style di Tokyo ha esposto opere che riprendono i materiali naturali della tradizione artigianale giapponese, in particolare una produzione di Higashikawa, a Hokkaido. Architetti come Kengo Kuma e Hiroshi Nakamura si affidano al know-how del marchio e, da tre anni, anche Peter Zumthor: gli arredi di edifici come le Terme di Vals, il Museo Kolumba a Colonia e la Serpentine Gallery di Londra possono essere visti insieme per la prima volta in Europa in una collezione accattivante.

True Pink

Sempre a Brera, in Corso Garibaldi, l’installazione di USM Haller è apparso tutto in rosa: in collaborazione con la rivista di design Monocle e il leggendario negozio di biciclette Rossignoli. L'edizione speciale limitata del design USM Haller in rosa non si limita a lasciare il segno durante la Milano Design Week: la costruzione sarà smontata e trasformata in cinque configurazioni. La collezione True Pink, composta da un carrello bar, un carrello TV, un piedestallo mobile e due mobili da ufficio, comprende un totale di 2022 pezzi. Chi vuole assicurarsi l'edizione limitata deve affrettarsi: fino a esaurimento scorte, sarà disponibile in Svizzera, Germania, Francia, Austria e Italia, tramite sito web.

Nuovi luoghi da scoprire

Nella zona nord-est di Milano, ancora poco frequentata dalla comunità del design alcune presenze interessanti del Fuorisalone si sono riunite nella galleria d'arte Assab One: negli ampi spazi di un’ex tipografia, i visitatori hanno potuto vedere l'installazione dell'artista svizzera Zilla Leutenegger, il primo progetto del designer zurighese Jörg Boner - un mobile solare - e la produzione di Girsberger: l’azienda svizzera di mobili per ufficio ha collaborato con il marchio giapponese Karimoku New Standard e lo studio franco-svizzero Big-Game. Il risultato è la sedia per ufficio Giroflex 150, che unisce i punti di forza di entrambi i produttori e la bellezza della tradizionale lavorazione del legno giapponese con un tocco contemporaneo. «Ogni volta che abbiamo trovato una sedia vintage in legno di Giroflex in un negozio di seconda mano, siamo rimasti entusiasti nel vedere quanto sia ancora comoda. È una grande lezione dal passato in termini di durata e qualità», affermano i progettisti di Big Game. Limitata a 150 pezzi, la sedia dà un senso di equilibrio e dinamismo (ha un punto di ribalta sotto la seduta e un altro sotto lo schienale). L'equilibrio è creato dal peso del corpo della persona seduta sulla sedia.

House of Switzerland e il design svizzero a Milano

Quest'anno il cuore del design svizzero si è concentrato nella Casa degli Artisti, in zona Brera. Le esposizioni di aziende, università e di Pro Helvetia, istituzione di promozione culturale, hanno suscitato grande interesse. All'inaugurazione di House of Switzerland, il Consigliere federale Alain Berset ha elogiato il «dialogo unico tra creativi, università e aziende». Progettare il presente per affrontare le sfide di domani era il motto della mostra pop-up.

Al piano terra, la Fondazione svizzera per la cultura Pro Helvetia ha riunito i lavori di nove tra i più promettenti studi di design emergenti in Svizzera.

Attraverso manufatti e pratiche, i progetti esposti formulano proposte alla domanda «Come si adattano gli spazi abitativi alla nostra società in trasformazione?» ed esplorano i temi dell'inclusione, dell'equità, della sostenibilità e della giustizia. Tutti gli oggetti o i dispositivi esposti sono prototipi collaudati nel campo dell'interior design e presentano caratteristiche innovative: Tra questi, gli scarti di birreria come materia prima per gli arredi, gli schermi realizzati con carbonio intrecciato a mano, le sedute convertibili e multifunzionali e una macchina intelligente per la tostatura del caffè che consente di tostare piccole quantità di chicchi di caffè, selezionati individualmente, in modi diversi.

Al piano superiore, si è raccolta la cordata di aziende come Embru, Röthlisberger e Seleform e gli studi di design Schindlersalmerón e Lichtprojekte Christian Deuber. Al centro dell'installazione erano appese le piante nei vasi di feltro dello studio zurighese Cosmos. A questi si sono aggiunti i mobili di Seledue, le lampade "Spoto" e "Mo-Bi-Le S" di Christian Deuber, il "Wooden Central Foot Table" di Schindlersalmerón, la "Park Chair" di Moritz Schmid per Embru e la "Conte Armchair" di Marc Gerber per Röthlisberger, esposta a Pro Helvetia. "Abbiamo condiviso la scelta di materiali naturali, alta qualità e durata", dice Margarita Salmerón riguardo ai temi comuni.

Alla Casa degli Artisti erano presenti anche quattro università, ETH di Zurigo, HEAD di Ginevra, HSLU di Lucerna ed ECAL di Losanna.

ECAL ha collaborato con il marchio svizzero di biciclette BMC per una collezione di accessori per il ciclismo quotidiano; gli studenti del Master in Interior Design di HEAD Genève hanno presentato la mostra «The Impossible Showroom», un’installazione che permette di scoprire i classici dell'arredamento svizzero in spazi espositivi virtuali.

L'HSLU ha espresso in modo radicale che «decrescita» è la parola del momento: la scritta "No thing new" era illuminata sul muro a grandi lettere fluorescenti. «Da un lato, lo slogan si rivolge al modo in cui vengono gestite le cose nel contesto della fiera, ma dimostra anche che il concetto di sostenibilità e la richiesta di un uso consapevole delle nostre risorse non sono nuovi», ha spiegato Lilia Glanzmann, responsabile del corso di design tessile.

Alcuni dei lavori di House of Switzerland saranno approfonditi nei prossimi articoli.

Per il testo originale dell’articolo, riadattato nell’edizione italiana, cliccare qui.

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