«I clien­ti ac­col­go­no con fa­vo­re il pac­chet­to 'ze­ro pen­sie­ri'»

Zurigo riorganizza l’approvvigionamento di calore dell’intera area cittadina: entro 20 anni, le reti energetiche integrate dovrebbero coprire circa metà del calore oggi generato con combustibili fossili.

Data di pubblicazione
02-12-2021

espazium: Signora Banfi Frost, Zurigo vuole portare a zero le emissioni nette di CO2 entro il 2040. Come si organizza la fornitura di calore senza fonti energetiche fossili?

Silvia Banfi Frost: A oggi circa 21 000 sistemi di riscaldamento sono alimentati da combustibili fossili, che dovranno essere convertiti alle energie rinnovabili entro il 2040. Nei casi in cui gli immobili non possano sfruttare autono­mamente l’energia geotermica o dell'acqua di falda, o dove non siano disponibili altre risorse energetiche locali idonee, vorremmo offrire un’infrastruttura che non preveda l’uso di combustibili fossili. A questo scopo, il Comune sta progettando una forte espansione delle reti termiche. Entro 20 anni, le reti energetiche integrate dovrebbero fornire circa metà del calore oggi proveniente da combustibili fossili.

Altri articoli del numero speciale Anergienetze | Réseaux d'anérgie | Reti anergetiche si trovano nel nostro e-dossier Reti anergetiche.

A quanto ammonta attualmente la quota di fornitura delle reti di teleriscaldamento?

La rete di teleriscaldamento esistente rifornisce quasi il 30% del centro abitato e copre quasi il 20% della domanda di energia della città, ma l’espansione non sarà illimitata: non bisognerà necessariamente connettere al teleriscaldamento la totalità degli immobili. I proprietari potranno scegliere liberamente le fonti di calore. Il Comune, nel frattempo, si sta concentrando sulla connessione di grandi proprietà con elevate esigenze ener­getiche  e su quelle che di fatto non hanno possibilità di un approvvigionamento
di calore non basato su fonti fossili.

Zurigo punta quindi a raddoppiare l'offerta di calore pubblico. Da dove arriverà questa energia?

Di fatto utilizziamo già le fonti più importanti, come il termovalorizzatore di Hagenholz, che rifornisce Zurigo Nord e Zurigo Ovest, l'impianto di riciclaggio dei fanghi di depurazione o le acque reflue trattate, per l'approvvigionamento termico di Altstetten e Höngg. Anche l'acqua del lago è sfruttata termicamente per le zone abitate vicino alla riva ed è prevista l'espansione nei quartieri retrostanti. Uno studio di fattibilità concluso l’anno scorso ritiene sia possibile provvedere al riscaldamento e al raffreddamento del centro città usando in gran parte l’acqua del lago. Il fiume Limmat è un’altra potenziale fonte per le reti termiche, e stiamo pensando di combinare l'espansione delle reti integrando il legno come vettore energetico.

Quanto sono concretizzabili i piani per un approvvigionamento energetico senza combustibili fossili in tutta la città?

I politici lo definiscono il progetto del secolo: se gli organi politici e la popolazione della città daranno il via libera, i tre principali fornitori di energia investiranno circa 1,5 miliardi di franchi e metteranno in funzione decine di grandi reti integrate entro il 2040. Fino al 2025 ci occuperemo principalmente della piani­ficazione e del lavoro di coordinamento. Dobbiamo ancora finire di selezionare le aree urbane per le quali una connessione alla rete è indispensabile.

In futuro sarà possibile usare le reti esistenti allo stesso livello di oggi?

No. Anche questa è una grande sfida: le reti esistenti dovranno produrre energia senza combustibili fossili fino all’ultimo chilowattora. Attualmente, il teleriscaldamento di Entsorgung + Recycling Zürich (ERZ) al 75% sfrutta il calore residuo proveniente dall'incenerimento dei rifiuti e le centrali a legna; il resto è di origine fossile. Anche le reti di riscaldamento ad acqua di lago richiedono circa il 20 % di gas, per coprire i picchi durante l'anno. Attualmente sono allo studio soluzioni per la copertura del carico di picco che non prevedano combustibili fossili.

Quali sono i rischi associati all’espansione delle reti termiche?

Dal punto di vista tecnologico, le reti di teleriscaldamento non hanno più segreti. La sfida è gestire il fattore tempo, ossia riuscire a coordinare l’espansione della rete con gli altri lavori da effettuare nello spazio pubblico stradale; oppure fare in modo che le aziende energetiche municipali riescano a offrire le proprie connessioni alla rete prima che i proprietari di immobili optino per un’alternativa.

Ci preoccupa anche la scarsità di spazi in aree densamente popolate: dove trovare lo spazio per centrali energetiche supplementari che producano e distri­buiscano calore? Pensiamo dunque che dovranno essere realizzate anche linee di collegamento più estese. Ma anche qui siamo solo alla fase preparatoria e dobbiamo ancora chiarire alcuni aspetti.

Il calore residuo dei centri di calcolo e di altre attività è spesso descritto come una fonte promettente per il futuro. Zurigo dispone di tali riserve di energia?

Nello schema di approvvigionamento energetico 2050, abbiamo stimato il potenziale di utilizzo del calore di scarto delle infrastrutture TIC a circa 1000 GWh di energia all’anno. Questo corrisponde a circa un quarto della domanda di calore della città e al doppio del calore residuo generato dall’incenerimento dei rifiuti. Usiamo già importanti fonti dei questo tipo, ad esempio il centro di calcolo della città e quello di Swisscom. Inoltre, alcune piccole reti locali sono state già attivate da privati, riducendo di conseguenza il potenziale di espansione.

Gli investimenti nelle reti di riscaldamento dovrebbero aumentare l’offerta che non proviene da fonti fossili. Ma l’aspetto economico va preparato accuratamente: le reti termiche sono competitive sul mercato del riscaldamento?

L’espansione prevista non è destinata a creare un monopolio, il Comune non vuole imporre un obbligo di connessione. Le reti termiche sono sempre in concorrenza con altre soluzioni. Uno studio comparativo commissionato l’anno scorso mostra che le reti termiche possono già tenere il passo con altre opzioni di riscaldamento senza combustibili fossili. Inoltre il Comune incentiva finanziariamente la connessione alla rete, così come l’adozione di pompe di calore o di altri sistemi di riscaldamento individuali. Nelle aree servite da reti termiche, tuttavia, soltanto le connessioni alla rete godono di incentivi. Se la legge cantonale sull’energia sarà votata e attuata come previsto, di fatto non sarà più possibile sostituire i sistemi di riscaldamento con combustibili fossili. A quel punto, la connessione a una rete termica costituirà una soluzione molto interessante.

Come reagisce il settore immobiliare all’annunciata espansione delle reti di riscaldamento?

Laddove i fornitori possono già offrire connessioni, la domanda è alta. Questo avalla la posizione del Comune di non imporre l’obbligo di connessione. Riceviamo anche feedback positivi dai clienti del teleriscaldamento, che accolgono l’offerta di riscaldamento come un vero e proprio pacchetto «Zero pensieri». La buona risposta dei proprietari di immobili della città è stata il fattore decisivo per svi­luppare l’idea di raffreddare l’intero centro città con l’acqua del lago.

Zurigo gestisce una propria rete di gas naturale. In che misura ciò ostacola la conversione dell’offerta di calore?

Dove si costruiscono reti termiche, le reti di distribuzione del gas vengono smantellate. A partire dal 2040, non dovrà più esistere una fornitura di gas naturale, con la sola eccezione delle aree che al momento non possono contare su risorse energetiche rinnovabili o che non possono essere collegate a nessun’altra rete di approvvigionamento. Tuttavia, in quei luoghi dovremo utilizzare il biogas o, eventualmente in futuro, gas sintetici.

L'amministrazione cittadina è responsabile solo della pianificazione energetica. L’espansione della rete deve essere realizzata dalle aziende di fornitura di pro­prietà del Comune: l'azienda municipale ewz per l’elettricità, Entsorgung + Recycling Zurigo ERZ per il teleriscaldamento ed Energie 360° per il gas naturale. Come vengono coordinate le operazioni?

L’espansione delle reti termiche è un obiettivo molto ambizioso. Ecco perché abbiamo bisogno del know-how e delle risorse di tutte e tre le aziende. Il fatto che abbiamo diversi fornitori di energia che sono in grado di costruire e gestire reti termiche è un vantaggio. Possono supportarci per essere rapidamente operativi. Inoltre, a partire dal 2022, un ufficio comunale fornirà consulenza ai proprie­tari e alla popolazione in generale.

Articoli correlati