Il Portale nord di Camorino-Vigana
Il Portale nord della Galleria di base del Ceneri costituisce a tutti gli effetti l’elemento che collega le opere sotterranee a quelle a cielo aperto nel Piano di Magadino.
Il Portale nord della Galleria di base del Ceneri è ubicato nel territorio comunale di Bellinzona, quartiere di Camorino, località Vigana. Esso è situato immediatamente a nord del rilevato autostradale e costituisce a tutti gli effetti l’elemento di collegamento tra le opere in sotterraneo e gli interventi eseguiti a cielo aperto nel comprensorio del Piano di Magadino.
Lo stesso si compone di due elementi costruttivi distinti:
- il manufatto principale a due fornici denominato «Portale di Vigana»: un doppio telaio in cemento armato a forma trapezoidale con un pilastro-parete verticale centrale di dimensioni 21,4 m x 11,9 m, di lunghezza complessiva pari a circa 31,0 m;
- il manufatto secondario a fornice singolo denominato «Portale bretella»: costituito da un telaio in cemento armato a forma scatolare che presenta una lunghezza complessiva di 21,0 m.
La sfida tecnica principale è stata l’attraversamento del rilevato dell’autostrada A2 che si trova in prossimità dei due manufatti. In questa zona la piattaforma autostradale si sviluppa lungo un rilevato di grandi dimensioni che permette la transizione dal tracciato autostradale di pianura a quello a mezza costa intagliato nella rampa del Ceneri.
Il rilevato, costituito da materiale sciolto e parzialmente da materiale roccioso superficiale fortemente alterato, è addossato al fianco della montagna, appoggia a monte sulla roccia affiorante ed è fondato a valle sui ricoprimenti delle pendici del Ceneri.
La necessità di entrare in galleria con due canne separate ha portato alla definizione di sezioni di scavo di grandi dimensioni, il cui posizionamento ha richiesto la realizzazione di due trincee di approccio, realizzate nel rilevato autostradale tramite la costruzione preventiva di pareti chiodate, alte fino a 20 m e sensibilmente vicine alla carreggiata autostradale (la corsia d’emergenza della rampa N-S giace a soli 4 m dalla sommità della suddetta parete).
In considerazione del contesto e delle grandi dimensioni (sezione di scavo massima pari a 300 m2), l’attraversamento del rilevato è stato eseguito in più fasi, avvalendosi di un avanzamento a scavi parziali. In successione si sono dunque realizzati: due cunicoli laterali, la calotta, lo strozzo e l’arco rovescio.
Per la caratterizzazione del materiale di scavo è stata svolta un’indagine geologico-geotecnica che ha previsto, oltre agli usuali sondaggi, la realizzazione di un’apposita trincea per la definizione in sito delle caratteristiche geomeccaniche del materiale di riporto.
Sulla base delle stratigrafie dei sondaggi e dei rilievi di superficie è stato ricostruito il quadro geologico generale lungo l’asse del tracciato e lungo tre sezioni trasversali. In generale la zona si è dimostrata essere molto disomogenea, tanto che sono state identificate, in poche decine di metri, dieci formazioni principali.
Nel rilevato non è stata constatata circolazione d’acqua, mentre nella zona di contatto roccia-materiale sciolto è stata accertata una falda sospesa, monitorata in continuo attraverso due piezometri posti a monte dello scavo.
Al termine dello scavo è stato realizzato un rivestimento interno in calcestruzzo gettato in opera di spessore minimo pari a 70 cm per la galleria est, suddiviso dalla galleria ovest, il cui rivestimento minimo è dell’ordine dei 40 cm, da una parete centrale di 1,0 m di spessore.
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