Edi­fici ed ener­gia: nella stessa di­re­zione

«Immobili ed energia» 2/2019

Lo sviluppo di aree residenziali va spesso di pari passo con la ricerca di fonti di energia rinnovabili. Per allacciare a queste fonti una rete di approvvigionamento decentralizzata, gli investitori privati collaborano sempre più spesso con gli enti pubblici.

Date de publication
13-06-2019

Che cosa si può imparare dalle megalo­poli? Per il Programma delle Nazioni Unite per l'ambiente UNEP, Hong Kong, Singapore o Tokyo sono di per sé validi esempi di uno sviluppo urbano sostenibile. Con 38 milioni di abitanti la capitale giapponese è addirittura il polo urbano con la più alta densità al mondo; per la decarbonizzazione qui ci si affida alla seguente ricetta: in tutto il vasto territorio della città vengono create reti energetiche sostenibili e decentralizzate. Gli investitori sono tenuti a combinare la costruzione di grandi insediamenti con la realizzazione di una propria infrastruttura di approvvigionamento e, inoltre, a distribuire prioritariamente l’energia ottenuta da fonti a zero emissioni. Persino in una metropoli densamente popolata questi interventi sono palesemente sufficienti: per riscaldare e raffreddare tali aree edificate è sufficiente sfruttare il calore di scarto degli edifici commerciali o di quelli che ospitano uffici, così come quello degli inceneritori o dei tunnel della metropolitana. A Tokyo si attinge ormai anche al calore dell'acqua di falda o dei numerosi fiumi.

Pianificazione energetica sul territorio

Le agglomerazioni della Svizzera hanno certamente insediamenti meno densamente popolati rispetto alle metropoli asiatiche. Eppure l’organizzazione interna mostra una sorprendente somiglianza: sempre più quartieri stanno diventando ampiamente autosufficienti in termini di approvvigionamento di calore e di elettricità. Anche nel nostro Paese lo sviluppo di insediamenti sostenibili e l'approvvigionamento energetico favorevole al clima vanno spesso di pari passo. È degno di nota, inoltre, il fatto che tali reti si uniscano sia a livello fisico, sia a livello organizzativo. In caso di densificazione o riconversione di aree, per quanto riguarda l'approvvigionamento energetico, sempre più spesso i progettisti, le aziende energetiche e le autorità operano nella stessa direzione.

Che cosa è però indispensabile per realizzare un’infrastruttura energetica decentralizzata? Fonti ecologiche disponibili a livello locale. Di fatto, nel nostro Paese è facile trovarne, come stanno dimostrando città e agglomerazioni dal bacino Lemano alle Prealpi fino alla Svizzera orientale. Sono laghi e fiumi che in molte località sono adatti come fonti energetiche latenti al riscaldamento e al raffreddamento di quartieri esistenti e nuovi. Tali reti termiche che sfruttano acque lacustri non vengono realizzate soltanto a Zugo, Lucerna o Zurigo. In assenza di accesso diretto ai corsi d'acqua sono disponibili alternative altrettanto ecologiche per soddisfare il fabbisogno termico locale, come la geotermia, l'acqua di falda, il legname dei boschi.

Ma ancora non basta: anche nelle aree di sviluppo, investitori e progettisti stanno cominciando a sfruttare meglio il potenziale energetico. Vengono così concepiti edifici per accumulare energia; oppure viene prodotta elettricità in proprio mediante facciate solari (per gli esempi, si veda il dossier).

La tendenza alla creazione di reti energetiche potrebbe trovare ulteriore consenso: molti comuni stanno attualmente studiando lo sviluppo di una strategia energetica favorevole al clima. Da ciò non deriva solo una pianificazione vincolante, ma anche l'obbligo per i privati a considerare l'allacciamento a reti termiche esistenti o di prossima realizzazione. In tutto ciò occorre tenere presente che un allacciamento alla rete si può associare perfettamente a un ­ri­sanamento energetico di un edificio. ­La città di Zurigo presenterà a breve un’ulteriore variante per la pianificazione energetica territoriale: vuole ­introdurre nelle aree di insediamento «zone energetiche» dove vale il criterio dell’utilizzo di una quota minima stabilita di energie rinnovabili. Anche la Svizzera sta imparando. Ma in questo ambito, i piccoli e i grandi in senso geografico mostrano in ugual misura come funziona la tutela del clima!

SvizzeraEnergia per i comuni: pianificazione energetica del territorio

I contributi del secondo numero di Immobili ed energia sono raccolti nel nostro dossier digitale.

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