Im­pian­tis­tica: BIM in team

BIM – Reality Check

L’Istituto svizzero Tropen-und Public-Health-Institut Swiss TPH intende riunire gli uffici, le aule e i laboratori sparsi in ­diverse sedi a Basilea. Per la nuova costruzione è prevista un’impiantistica ottimizzata e ad alta efficienza energetica sull’intera area.

Date de publication
03-06-2019

Il concetto di impiantistica si basa su un’efficienza energetica molto elevata. Poiché i laboratori sono le entità maggiormente utilizzate, è fondamentale ottimizzare gli impianti tecnici, e in particolare ridurre le quantità d’aria dispersa. Un utilizzo energetico sostenibile viene attuato nel contesto dell’intero perimetro: il calore disperso dai laboratori che non può ­essere utilizzato nell’edificio è a disposizione delle altre costruzioni tramite la rete di distribuzione esistente.

La distribuzione dei mezzi dell'energia è funzionale alla necessità e segue i percorsi più brevi possibili. Caldo e freddo si prelevano dal locale «BaseLink». Le sale comandi necessarie si trovano nel seminterrato. I laboratori, parzialmente sottoposti a elevati carichi interni, presentano un fabbisogno minore di calore; ci si ­concentra pertanto sul raffreddamento flessibile: in presenza di carichi ridotti avviene tramite ventilazione ­(regolata a zone), mentre in presenza di carichi superiori e più costanti si ricorre a ulteriori elementi a soffitto (ventilconvettori); in caso di carico estremamente elevato si ricorre infine, in modo mirato, a impianti di raffreddamento a conve­zione. Il calcolo effettivo della prestazione si fa d’intesa con l’utente e tiene conto di una quota di riserva assegnata. Tutte le zone estranee ai laboratori sono climatizzate convenzionalmente, in base al fabbisogno, tramite sistemi di riscaldamento e raffreddamento radianti a sof­fitto oppure a pavimento (superfici di passaggio).

Le sale comandi per la ventilazione/il raffreddamento si trovano perlopiù sul tetto e in parte nel seminterrato. La distribuzione avviene prevalentemente nei corridoi e nelle grandi colonne mon­tanti ­vicino alle scale. La distribuzione orizzontale scorre principalmente sopra un soffitto lamellare sospeso. Lo sfruttamento dell’energia solare avviene tramite un grande impianto fotovoltaico.

Progettazione in 3D

Il team generale di progettisti ha scelto deliberatamente di realizzare il progetto in BIM. Tutti i partner interessati hanno condiviso la decisione. In tale contesto sono stati centrali una pianificazione e un coordinamento 3D continuativi e una progettazione orientata all'integrazione con una banca dati; pendenze e verbali con i relativi link ai modelli sono gestiti digitalmente, i dati degli impianti specifici dell’opera sono gestiti tramite banche dati, con i relativi vantaggi in termini di pianificazione, gara d’appalto ed esecuzione.

L’architetto dirige il modello architettonico e la pianificazione dei laboratori, che aggiorna periodicamente e mette a disposizione del coordinatore BIM. Questi coordina i lavori dei progettisti e ­aggiorna periodicamente il modello complessivo. Gli architetti guidano i proget­tisti generali – in questo caso i progettisti di riscaldamento, ventilazione, condizionamento e raffreddamento – attraverso il modello federato. È in programma anche l'utilizzo del modello federato da parte della direzione dei lavori, per definire le procedure di montaggio e ottimizzare la pianificazione delle scadenze.

 

Intervista ai progettisti

A colloquio con Renato Mösch e Philipp Kunz, architetti ETH SIA FAS di Kunz und Mösch GmbH, e Christoph Borer, partner di Waldhauser + Hermann e capoprogetto.

Perché avete deciso di lavorare con BIM?
Mösch/Kunz: Da tempo progettiamo in 3D. Per una struttura come quella di questo edificio era praticamente impen­sabile non ricorrere al BIM.
Borer: All’inizio del progetto, nel 2017, avevamo già fatto diverse esperienze con questo metodo: lavoriamo a progetti BIM dal 2013. L’elevata tecnicizzazione e la planimetria generica erano presupposti ideali per portare la nostra esperienza nel progetto e svilupparla ulteriormente.

Cosa cambiereste per il prossimo progetto?
Mösch/Kunz:
Anticiperei la comunicazione per migliorare il coordinamento del progetto. Determinati punti di conflitto e possibili punti di collisione devono essere discussi già in fase di progetto preliminare.
Borer: Occorre elaborare già in fase preliminare i piani di coordinamento, che possono basarsi su schizzi per creare una modellazione stabile. Numerose infor­mazioni fondamentali devono già essere note in questo momento del processo.

Qual è stato il problema principale?
Borer:
Il livello di dettaglio all’interno dei team deve essere armonizzato quanto prima e con una certa precisione. In questo caso il processo è durato sino alla fine della fase preliminare. Siamo così riusciti ad affrontare il progetto edilizio procedendo tutti di pari passo. Una difficoltà è consistita nella pianificazione dei processi di progettazione all’interno del team per creare una visione unitaria.
Mösch/Kunz: Osservare un modello BIM e navigare al suo interno è interessante e utile. Nelle riunioni però non è facile seguirlo se non si ha il controllo della fase successiva. Anche i quantitativi enormi di dati rappresentano un problema, e gli aggiornamenti del software comportano difficoltà nello scambio delle informazioni.

Qual è stato il successo più grande?
Borer: Al termine del progetto era già disponibile un modello dettagliato e coordinato con quantitativi precisi per la determinazione dei costi, che, grazie alla sua precisione, ha favorito la comunicazione e l’intesa sia all’interno del team di progettazione che con il committente.
Mösch/Kunz: L’analisi tempestiva dei modelli, con raffigurazione degli impianti,
è di grande aiuto.

 


Partecipanti al progetto

Committenza: Schweizerisches Tropen- und Public-Health-Institut, Basel

Architettura: Kunz und Mösch Architekten ETH SIA BSA, Basel

Struttura portante: Ulaga Partner, Basel

Impiantistica: Waldhauser + Hermann, Münchenstein

Parte idraulica: Grünig & Partner, Liebefeld-Bern

Parte elettrica: Pro Engineering, Basel

Pianificazione laboratori: Laborplaner Tonelli, Gelterkinden

Fisica della costruzione: RSP Bauphysik, Luzern

Protezione antincendio: Visiotec Consulting, Allschwil

Architettura paesaggistica: Fontana Landschafts­architektur, Basel

Direzione lavori: Kunz und Mösch Architekten ETH SIA BSA, Basel

BIM Manager / Coordinazione BIM: Waldhauser + Hermann, Münchenstein

 

Facts & Figures

Gara d’appalto/mandato: concorso a progetto anonimo con procedura di selezione per team di progettisti architetti, direzione generale / direzione progetto e pianificazione laboratori, 2017

Volume: 87 682 m³ (SIA 416)

Superficie per piano: 19 882 m²

Costi edilizi (piano dei costi 2): 91 Mio CHF

Label energetico: -

Progettazione: 2017–2019

Esecuzione: 2019–2021

 

Tabella

 

Qui si può leggere il volume BIM Rea­li­ty Check; qui trovate invece un dossier digitale che raccoglie articoli sul BIM.

 

 

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