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«Città in legno» 5/2019

In un'epoca di riscoperta del potenziale degli edifici provvisori, il legno si rivela un materiale particolarmente congeniale a produrre costruzioni effimere di qualità.

Data di pubblicazione
20-11-2019
Jutta Glanzmann
Giornalista specializzata in architettura, ingegneria e urbanistica

Gli edifici provvisori sono sempre esistiti. Il loro uso limitato nel tempo ne ha però sempre influenzato il significato urbanistico, considerato meno vincolante rispetto a quello di edifici permanenti. Il con­cetto di «provvisorio», considerato finora piuttosto marginale nella pratica architettonica, sta assumendo sempre maggiore importanza negli attuali processi di den­sificazione urbana. Per la co­struzione di centri per richiedenti l'asilo, edifici residenziali o scolastici vengono spesso individuati spazi urbani residui, come terreni lungo autostrade o linee ferroviarie, luoghi di sosta o vuoti dell'espansione urbana. La domanda per simili infrastrutture, spazi residenziali o lavorativi a basso costo è in costante aumento, mentre gli appartamenti di lusso sono più che sufficienti.

La costruzione modulare in legno si rivela adatta a tale scopo e – se accom­pagnata da progettazione digitale, prefabbricazione ed efficiente or­­gani­­­z­zazione del cantiere – permette di ridurre costi e tempi di costruzione. Anche la finitura degli interni si dimostra adattabile al budget degli utenti: l'impiego di impianti a vista, la riduzione delle dimensioni degli ambienti, l'utilizzo di pareti in legno grezzo consentono di ottenere ampi spazi e infrastrutture comuni, stimolando uno stile di vita basato sull'interazione tra ­persone dalle più diverse provenienze e aspettative. Solo in futuro sarà possibile valutare questa coabitazione di studenti, richiedenti asilo, migranti, persone con basso reddito, artisti o piccoli artigiani.

Molti di questi edifici sono inseriti in aree vuote o in zone di sviluppo e prevedono un'esistenza dai 10 ai 20 anni: lasso di tempo ragionevole, se si pensa alla presunta «eternità» di alcuni edifici che vengono smantellati già dopo pochi decenni. Una piena sostenibilità può essere raggiunta solo considerando anche una fase di recupero e successivo riutilizzo. Durevolezza, qualità del legno impiegato e degli assemblaggi tra gli elementi, facilità di trasporto sono punti decisivi per valutare la pertinenza di una successiva ricostruzione in un altro luogo. Già numerosi esempi mostrano come le costruzioni modulari in legno possano essere reimpiegate, risparmiando sugli scarti di cantiere o sul riciclaggio.

La potenzialità del legno come materiale edile in edifici durevoli quanto ­temporanei consiste nella possibilità di costruire, grazie a elevati standard qualitativi e di prefabbricazione, spazi e ambienti idonei per la città futura.

«Città in legno»

ll progetto «Città in legno», realizzato per l’Ufficio federale dell’ambiente UFAM, com­prende le pubblicazioni, le serie di eventi organizzata da Wüest Partner e le visite guidate ad alcuni tra i più interessanti edifici in legno, nazionali ed esteri, organizzate da Lignum, organizzazione mantello dell'economia svizzera del legno.

Nei prossimi due anni inoltre verranno analizzati sistematicamente precisi aspetti del costruire in legno. Tutte le attività e le pubblicazioni saranno accessibili online a questo link. Sarà possibile trovare, oltre a molti interventi sul tema, anche le prece­denti pubblicazioni monografiche «Città in legno», con le quali abbiamo analizzato la relazione tra costruire in legno e ambiente (Città in legno I – «Percorrere nuove vie»), le rinnovate normative antincendio (Città in legno II – «Utilizzare il legno è diventato più semplice») e legno nel contesto dei megatrend (Città in legno III – «Megatrend come forza motrice») e risvolti economici della costruzioni in grande scala (Città in legno IV – «Economico e artigianale»).

I contributi del quinto numero di «Città in legno» sono raccolti nel nostro dossier digitalequi è possibile scaricare il fascicolo.

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