De­si­gn in quo­ta: Cour­mayeur De­si­gn Week-end

Design, progettisti e aziende si incontrano nella località alpina di Courmayeur, in un format fatto di installazioni, conferenze, mostre e convivialità, ai piedi del Monte Bianco.

Data di pubblicazione
13-03-2023

Portare il design in alta quota è stata la sfida del Courmayeur Design Week-end 2023, alla sua terza edizione. Non una design week come avviene nelle principali realtà urbane, da Milano a Londra, da Parigi a Copenaghen: ma quattro giornate (9-12 febbraio 2023) di incontri informali tra aziende, designer, visitatori in un luogo come Courmayeur – località alpina sul versante italiano del Monte Bianco, la vetta più alta d’Europa – che ha da sempre come principale vocazione la montagna e il turismo alpino.

Il tema dell’evento – «Verso(la)meta» – ha dato l’opportunità a studi di architettura, designer e aziende di confrontarsi su temi e scenari di progetto attuali, come il metaverso e la realtà aumentata, il rapporto con l’ambiente, l’evoluzione degli spazi del lavoro in relazione a quelli della scuola. Su quest’ultimo tema, la mostra «L’ALPHAbeto del futuro» - realizzata dallo studio 967arch – ha spostato l’attenzione all’architettura scolastica, che spesso non capace di adattarsi al passo rapido dell’evoluzione dei giovani, rimanendo indietro rispetto all’evoluzione dell’ufficio. Temi legati al contemporaneo, e non solamente all’ambiente alpino.

Oltre a mostre e installazioni, conferenze e talk in quota, il weekend è stato animato da alcune attività legate più strettamente alla montagna: la 23a edizione della gara di sci per architetti e designer – la tradizionale SkiCAD – competizione amatoriale di slalom gigante, a cui hanno aderito 70 partecipanti; e la salita in funivia – la modernissima Skyway – fino alla Punta Helbronner, quota 3466 m: qui la vista spettacolare dal terrazzo panoramico spazia a 360° sull’arco alpino, dalla Svizzera alla Francia, dal Cervino al Monte Rosa. Aperto nel 2015, questo innovativo impianto di risalita, che ha sostituito la precedente funivia, ha una struttura rotante attorno al proprio asse, che consente una visione immersiva delle montagne, durante la salita in quota. Resta aperto il tema cruciale del forte impatto di queste infrastrutture sull’ambiente, e del delicato equilibrio con l’economia alpina e il turismo. In cima, il design quasi trasparente del Kartell Bistrot Panoramic e le ampie vetrate del ristorante permettono una vista ravvicinata delle montagne circostanti, e un’esposizione permanente di cristalli provenienti dal massiccio del Monte Bianco – unici per brillantezza, durezza e purezza – completa l’esperienza in quota.

Sulle piste del Plan Checrouit, l’installazione in legno «Verso(il)bivacco Camardella» – di Progetto CMR, in memoria dell’amico Edoardo Camardella – ha focalizzato l’attenzione sul costruire in alta quota, attraverso fotografie di cantiere e la visita virtuale al bivacco, costruito in cima al ghiacciaio del Ruitor.

Al Courmayeur Sport Center – spazio multifunzionale per eventi che ospita anche una palestra di arrampicata attrezzata – è stata allestita l’esposizione Noosphere, progettata dagli studi di architettura Park Associati e Piuarch secondo un percorso espositivo che, in cinque sezioni, ha raccontato le diverse identità dell’individuo rispetto alle relazioni umane, nel tempo in cui viviamo (We are individuals!, We are a family!, We are a community!, We are lovers! e We are a team!). Tra pezzi di design e aziende (Zanotta, Luceplan, De Padova, Delta Light, Jannelli&Volpi, Kartell, Tecno e altre) spicca la neo start up Dolomitisch, fondata da Luca Da Ros, giovane ricercatore in ecologia forestale, che ha fatto della geografia alpina il fulcro dei suoi progetti. Sono mobili topografici, pezzi unici in legno massiccio realizzati rielaborando, con tecnologia a controllo numerico, le scansioni satellitari delle catene montuose: tavoli che, sotto il vetro del piano di appoggio, riproducono in scala la maquette di una valle con le sue cime. Arredi che possono declinare il modello di qualunque geografia, aprendo diverse potenzialità per l’arredamento di montagna, e non soltanto. Tra le nuove iniziative, spicca “Alps Made”, un marchio promosso dalla rivista Images, mirato a premiare i migliori progetti legati a temi alpini, tenendo conto delle diversità del territorio e delle nazioni coinvolte (Francia, Svizzera, Italia Austria e Slovenia); per l’edizione 2024 è previsto un concorso internazionale rivolto a designer e architetti.

La mostra di Fondazione 3M, ha portato un’eccezionale raccolta di fotografie d’archivio del Novecento al Museo Duca degli Abruzzi, mescolandole alla collezione museale di reperti storici dell’alpinismo. Mentre nel cuore di Courmayeur una versione gigante della Vanity Fair di Poltrona Frau è stata allestita da Gio Latis Studio, catalizzando la prospettiva della piazza principale.

L’idea che ha spinto l’ideatrice dell’iniziativa Paola Coronel (Studio Coronel) a trasformare quello che per vent’anni era stato un weekend di divertimento e sci per studi di architettura, in un evento più strutturato e professionale, è stata quella di creare un’occasione di network tra i diversi ambiti che ruotano attorno al settore design. Far dialogare, quindi, cultura del progetto e aziende secondo un modello alternativo alle grandi fiere urbane, in modo da mantenere la connotazione informale di una località di montagna. La volontà è di sviluppare una rete più ampia che coinvolga altre località alpine internazionali, in Svizzera e Francia.

Importante sarebbe, per le prossime edizioni, definire temi e interventi ancor più focalizzati sulla progettazione alpina, sulla sostenibilità e sull’impatto della crisi climatica. Perché la salute dell’ambiente alpino, a partire dal Monte Bianco, gigante di roccia e ghiacciai che si stanno irrimediabilmente sciogliendo, è l’unica via per un futuro del progetto e del pianeta.

Courmayeur Design Week-end (9-12 febbraio 2023) è un progetto di Studio Coronel in collaborazione con Courmayeur Mont Blanc, ADI Associazione per il Disegno Industriale, Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori della Valle D'Aosta.