Le ter­me al ci­ne­ma

5 film per immergersi ne «L'acqua del benessere»

In occasione dell'uscita di Archi 3/2019 abbiamo chiesto alla critica cinematografica Francesca Monti di consigliare 5 film che raccontassero le terme e i loro spazi: dalle acque tenebrose dell'incubo fino a quelle limpide della scoperta di sé, dalle correnti immaginarie a quelle – molto concrete – del water.

Data di pubblicazione
13-06-2019

L’anno scorso a Marienbad
di Alain Resnais, 1961

A discapito del titolo, il capolavoro di Alain Resnais del 1961 – secondo capitolo di un’imprescindibile trilogia composta da Hiroshima Mon Amour Muriel – non è stato girato a Mariánské Lázně (nome in ceco della stazione termale). Ma in fondo, al cinema, questo conta poco. Perché Marienbad è soprattutto un’idea, un fantasma a cui i protagonisti si aggrappano, o da cui scappano, mentre lottano per o contro i propri desideri. Sceneggiato dal maggiore esponente del nouveau roman, Alain Robbe-Grillet, e Leone d’oro alla Mostra del Cinema di Venezia, il film con la sua astratta architettura ha stravolto come pochi altri le convenzioni narrative su cui il cinema si era retto fino a quel momento. Il protagonista maschile è X, interpretato da Giorgio Albertazzi, che promette: «A questo gioco posso perdere, ma vinco sempre». La sua ultima sfida è convincere A che si sono innamorati un anno prima, proprio a Marienbad, e che si sarebbero dati appuntamento per fuggire insieme. Tra corridoi labirintici e giardini all’italiana dove gli alberi geometrici non hanno ombre, il loro incontro si sviluppa come una partita aperta, un mito da leggere secondo infinite prospettive.

 

Youth – La giovinezza
di Paolo Sorrentino, 2015

«È soltanto un posto per rilassarsi». Così sono definite le terme del Waldhaus Flims Alpine Grand Hotel & Spa da uno dei personaggi diYouth – La giovinezza, crepuscolare e discussa riflessione sull’invecchiamento di Paolo Sorrentino. Qui, due amici trascorrono insieme una vacanza: Fred è un compositore e direttore d’orchestra in pensione, mentre Mick è un regista ottantenne ancora in attività. Interpretati dagli istrioni Michael Caine ed Harvey Keitel, i due sono circondati da una galleria di personaggi ugualmente inquieti e disillusi, alla ricerca di un momento di pace dai propri tormenti. Ci si mette letteralmente a nudo, alle terme immaginate da Sorrentino, perché non è più possibile nascondere l’orrore della carne e le sue mutazioni. Perché ogni luogo di cura, sia pure estetica, non fa che ricordarci il declino del corpo e la fine. D’altra parte lo Schatzalp Hotel – altra location del film – è lo stesso luogo in cui Thomas Mann ha voluto ambientare La montagna incantata, raccontandoci, attraverso il percorso di cura di Hans Castorp, le visioni e le prospettive infrante del Novecento.

 

La cura del benessere
di Gore Verbinski, 2016

Il giovane e ambizioso Lockhart, venditore di successo per una compagnia statunitense, viene inviato in una spa svizzera per riportare in patria il CEO dell'azienda, che non ha alcuna intenzione di tornare. Ben presto, però, Lockhart capisce che nemmeno per lui rientrare sarà così semplice… Si vira decisamente verso l’horror e il pulp con la perturbante rappresentazione di un complesso termale ad opera di Gore Verbinski. Perché qui il luogo del benessere per eccellenza diviene rifugio di occidentali maniaci del lavoro, del potere o della salute. Con una regia tutta giocata sul dettaglio – come i bulbi oculari che dominano la messa in scena – che ci immerge in spaventose atmosfere goticheggianti. L'ambientazione gioca per questo un ruolo determinante, con il passaggio dallo sfavillante skyline di New York alle tinte desaturate della clinica. Che, per inciso, in realtà non si trova in Svizzera, bensì in Germania: nel castello reale di Hohenzollern e nell'ospedale abbandonato di Beelitz-Heilstätten nel Brandeburgo, luogo spettrale frequentato anche da Adolf Hitler.

 

Viaggio al nord
di Aaron Katz e Martha Stephens, 2014

Variazione sul tema road movie, Viaggio al nord è una commedia che riflette con lieve ironia sul tempo che passa e sul senso del nostro stare al mondo. Protagonisti sono due amici: l’ex chirurgo Mitch, viveur che non vuole rinunciare al divertimento e all’imprevisto, e il più riservato Colin, che si farà convincere ad attraversare il paesaggio lunare dell’Islanda alla ricerca di nuove avventure. I due si dedicheranno soprattutto al benessere, sfruttando lo splendido paesaggio fatto di piscine geotermali riscaldate dai numerosi vulcani e i geyser che punteggiano la terra dei ghiacci. Un’intera e significativa sequenza è ambientata ad esempio nella Blue Lagoon, la laguna islandese la cui acqua è caldissima, in quanto alimentata dal vicino impianto geotermico di Svartsengi che ne assicura anche un alto contenuto di silicio e di zolfo, curativi per molte malattie della pelle. Ma, come prevedibile, l’avventura esotica sarà per i protagonisti solo il pretesto per un viaggio interiore alla ricerca di un benessere che non è soltanto fisico.

 

Thermae Romae
di Hideki Takeuchi, 2012

Dall’antica Roma l’architetto Lucius Modestus, in cerca di ispirazione per la progettazione di nuovi bagni termali, finisce inspiegabilmente nel Giappone dei nostri giorni. Inconsapevole del salto temporale, decide di sfruttare tecniche e segreti ingegneristici appresi da una civiltà più avanzata per il proprio successo personale. Ispirato all’omonimo manga di Mari Yamazaki, Thermae Romae nasce dalla passione per le terme che accomuna tanto la cultura nipponica quanto la Roma di Adriano. Ma, nonostante l’incedere su dettagli prosaici come carta igienica e water, il regista Hideki Takeuchi – specializzato in sceneggiati televisivi (quelli che in Giappone vengono chiamati drama) – riesce a evitare la via della risata greve. Al contrario, il mix di comicità demenziale, vecchie gag risapute e puro nonsense nipponico scorre senza indugi, regalando un paio d’ore di puro disimpegno. Per i cultori del genere, è stato girato un sequel, anche se il set è stato spostato in Bulgaria.

 

Qui si può leggere l'editoriale di Archi 3/2019 e qui è possibile acquistare il numero.

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