Costi di cos­tru­zione in tempi di in­cer­tezza

Il coronavirus ha cambiato il nostro modo di essere e di vivere, influenzando profondamente la generale situazione economica. L’impatto che la crisi pandemica sta causando è tema di dibattito, ne discutono gli economisti del mondo intero. In questi tempi di incertezza l’unica costante sembra essere il cambiamento. Anche nei prezzi si rilevano fluttuazioni. Le norme SIA sul rincaro regolamentano proprio le questioni che concernono tali variazioni di prezzo.

Date de publication
22-10-2021
Loris Bonaglia
Impresario costruttore dipl., responsabile Tecnica & Economia aziendale presso la Società svizzera degli impresari-costruttori (SSIC)
Laurindo Lietha
vice caposervizio Regolamenti e responsabile Aggiudicazione, SIA
Eduard Tüscher
Esperto e consulente, membro della commissione incaricata del rincaro

Nel 2016, la Radiotelevisione svizzera di lingua tedesca SRF ha dedicato un reportage al progetto della galleria di base del San Gottardo, ponendosi una domanda di fondo: perché, alla fine, il tunnel è costato molto più del previsto? Gran parte dei costi aggiuntivi, legati ai progetti di ampia portata e con lunghi tempi di realizzazione, è da attribuire al rincaro. Nel caso del Gottardo, il rincaro ha influito per ben il 21% sui costi complessivi. La spesa preventivata nel 1998 si aggirava attorno ai 6,3 miliardi di franchi, mentre 18 anni più tardi, l’aumento legato al rincaro era di ben 2,5 miliardi di franchi.

Rincaro e variazioni di prezzov a confronto

Dal momento in cui si decide di investire in un progetto edilizio fino a quando l’opera è dichiarata conclusa trascorrono spesso diversi anni, e non soltanto nel caso di progetti generazionali come quello della galleria di base del San Gottardo. I contratti di progettazione e d’appalto hanno quindi sovente delle durate tali che né il committente né i partner che si occupano della progettazione e della realizzazione possono dire in anticipo in che direzione evolveranno i prezzi. Tra la presentazione delle offerte alla conclusione di uno o dell’altro contratto, per gli offerenti i costi di realizzazione cambiano. In casi come questi si parla di rincaro, anche se il termine «variazioni di prezzo» sarebbe più corretto, dato che si tratta talvolta di un aumento, ma altre volte di una diminuzione della remunerazione. Proprio in questi ultimi anni, infatti, le variazioni di prezzo erano perlopiù al ribasso, e a beneficiarne sono stati i committenti. Tuttavia, a prescindere da quale sia la direzione in cui propende la curva, una cosa è certa: qualsiasi speculazione o attribuzione unilaterale dei rischi finanziari legati alla formazione dei prezzi non è una variante equa, né tanto meno sensata. Ecco perché, nelle norme contrattuali SIA 122-126, sono proposte alcune regole semplici e di facile applicazione.

Tre varianti per determinare il rincaro

In caso di remunerazioni al rialzo o al ribasso legate a variazioni di prezzo nessuna delle parti contrattuali risulta sfavorita. Si tratta di una regolamentazione che suddivide equamente i rischi, poiché riflette la situazione economica reale. Al centro del calcolo delle variazioni di prezzo vi è la verità dei costi sulla durata della fornitura della prestazione contrattuale. Sono tre le varianti disponibili a tale scopo: il metodo parametrico, l’indice dei costi di produzione e il metodo di computo e verifica della quantità.

Il metodo parametrico, in base alle norme SIA 122, 125 e 126

Per le finiture, e in parte anche nell’ambito delle forniture per l’edilizia principale (ad es. numerosi elementi prefabbricati), si applica il metodo parametrico (MP), in base alla SIA 122. Contrariamente all’indice dei costi di produzione (ICP), un paniere di beni specifico è stabilito partendo da indici riconosciuti. La Conferenza di coordinamento degli organi della costruzione e degli immobili dei committenti pubblici (KBOB) e la Società svizzera degli impresari-costruttori (SSIC) mettono a disposizione un formulario Excel che semplifica il calcolo.

Le variazioni di prezzo in caso di contratti globali oppure unitari per le prestazioni dell’appaltatore generale o totale sono contemplate dalla norma contrattuale SIA 125. Il prezzo contrattuale è scomposto in elementi di costo imputabili ai «salari» e ai «materiali settoriali specifici». Per tutti gli elementi di costo definiti la variazione di prezzo è calcolata in base alla rispettiva quota percentuale e al periodo considerato. La somma di tali fluttuazioni, dedotta la base di partenza, fornisce la variazione di prezzo totale.
Per le prestazioni di progettazione si ricorre alla norma contrattuale SIA 126. Tale norma descrive un procedimento che permette il calcolo della modifica di retribuzione a causa delle variazioni dei costi supportati dai progettisti dal momento in cui è presentata l’offerta fino a quando il mandato è concluso.

Il prezzo contrattuale viene suddiviso negli elementi di costo «salari» e «altri costi». La variazione percentuale di ogni elemento di costo viene poi moltiplicata per la sua quota. La somma di tali fluttuazioni, dedotta la base di partenza, fornisce la variazione di prezzo totale. Tali variazioni percentuali sono calcolate e pubblicate annualmente dalla KBOB.

L’indice dei costi di produzione, in base alla SIA 123

Soprattutto nell’ambito dell’edilizia principale, e in particolare per le opere edili, si utilizza per lo più il metodo dell’indice dei costi di produzione (ICP). L’ICP elenca gli indici, articolati in base al Catalogo delle posizioni normalizzate (CPN), per diverse tipologie di opere, da quelle edili a quelle di genio civile e ai lavori in sotterraneo. Gli indici sono pubblicati ogni trimestre dalla Società svizzera degli impresari-costruttori (SSIC), dopo essere stati esaminati dalla KBOB. La pubblicazione avviene tramite un formulario Excel che permette un calcolo semplice e rapido.

Il metodo di computo e verifica delle quantità, in base alla SIA 124

Il metodo di computo e verifica della quantità (MCV) è complesso e laborioso. Nella pratica dimostra la sua validità solo per alcune posizioni specifiche significative. Nel settore dell’edilizia, ci si accorda volentieri su prezzi fissi, ma si fanno talvolta eccezioni per quanto concerne la variazione di prezzo di armature in acciaio oppure di altri particolari prodotti edili particolarmente soggetti a fluttuazioni di prezzo e per i quali conviene applicare il MCV. Il MCV era integrato nella precedente versione della norma SIA 118:1977/91. Con la revisione e la pubblicazione della SIA 118:2013, i corrispondenti articoli sono stati stralciati e, una volta riformulati e al contempo semplificati, sono stati integrati in una norma separata, la SIA 124.  

Prezzo dei prodotti lignei aumentato del 60% in un trimestre

Il mercato del legno è un esempio lampante di ciò che significa volatilità dei prezzi, tant’è che si parla attualmente di una vera e propria «crisi del legno». Alcuni indici di borsa legati al prezzo del legno si sono in parte quadruplicati e taluni prodotti standard impiegati sui cantieri svizzeri evidenziano un rincaro del 60%, come dimostra il reportage della SRF andato in onda in aprile 2021. I motivi sono da ricercare, da un lato, in un aumento della domanda e, dall’altro, nelle difficoltà di produzione legate, direttamente o indirettamente, alla pandemia. Di fatto, pensare che le ripercussioni, attuali e future, della crisi legata al coronavirus avranno un forte impatto anche su altri mercati non è azzardato. Ed è esattamente in quest’ottica che vale la pena integrare l’aspetto del rincaro quando si stila un contratto, attenendosi ai fondamenti elaborati dalla SIA in modo paritetico.

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