Un ri­co­nos­ci­mento per la bio­di­ver­sità par­te­ci­pa­tiva

Premio Binding per la biodiversità

Fiori selvatici e insetti rari si stanno diffondendo nell'Altopiano grazie a un progetto partecipativo lanciato cinque anni fa. Con «Natur findet Stadt», il museo argoviese Naturama ha vinto il premio dedicato all'ambiente più importante della Svizzera. La giuria ne ha apprezzato l'approccio fresco e pragmatico alla promozione della biodiversità.

Date de publication
17-06-2021

Piante e animali scarseggiano nelle aree urbane. Nel Canton Argovia, però, la loro presenza sta aumentando: dal 2015, proprietari di giardini privati e comuni stanno creando nuovi spazi per la biodiversità. Così, quelli che un tempo erano uniformi giardini che sembravano usciti da un catalogo si sono trasformati in prati variopinti pervasi di cinguettii e ronzii.

Dove un tempo un parcheggio asfaltava il terreno, i passanti possono ora fermarsi a piluccare i frutti di un frutteto pubblico. Un prato destinato ai cani è stato sostituito con una siepe, un biotopo e un parco giochi. E su un'area dismessa, invece della sterpaglia, gli escursionisti possono ora imbattersi in api e lucertole selvatiche.

È stata l'ecologista urbana Corinne Schmidlin, di Baden, a lanciare, cinque anni fa, l'appello «Natur findet Stadt» (La natura trova la città). Grazie al passaparola, gli amanti del giardinaggio sono stati sensibilizzati alla necessità di favorire una maggiore vicinanza alla natura. L'appello sta dando i suoi frutti ancora oggi: sono stati creati più di 60 habitat grandi e piccoli per fiori ed erbe selvatiche, insetti e rettili. Ricerche scientifiche hanno dimostrato che più di 120 specie condividono questi piccoli spazi.

«Natur findet Stadt» è arrivata a coprire una superficie totale di quasi cinque ettari. Ora il progetto partecipativo verde ha battuto più di 70 concorrenti provenienti da tutta la Svizzera, assicurandosi il Premio Binding per la biodiversità di quest'anno. Il premio è accompagnato da un assegno di 100'000 franchi svizzeri, e rappresenta una prima: infatti, negli ultimi decenni, la Fondazione Sophie e Karl Binding aveva assegnato un riconoscimento che favoriva la selvicoltura vicina alla natura. 

La particolarità di «Natur findet Stadt» consisterebbe, secondo il presidente della giuria Markus Fischer, nel suo approccio semplice e dagli effetti immediati: «L'educazione all'ambiente si combina all'azione partecipativa». Il principio alla base del progetto è semplice: chiunque voglia contribuire può farlo, a condizione che agisca su un'area di sua proprietà e si dedichi attivamente al "giardinaggio naturale".

A supportare e far da consulenti al progetto ci sono il Naturama e i comuni. Da questi ultimi ci si aspetta che facciano da modelli per i cittadini, liberando aree per la rinaturalizzazione, come rotatorie e margini delle strade. Dodici comuni partecipano ufficialmente, altri hanno segnalato il loro interesse. «Si sono accorti che la biodiversità rende un luogo più attraente anche per gli esseri umani», aggiunge Markus Fischer. 

La rete di rinaturalizzazione dell'Argovia continua a crescere. Le associazioni locali per la protezione della natura e degli uccelli e le scuole sono coinvolte; anche aziende di giardinaggio e investitori immobiliari recentemente hanno aderito. Corsi di falciatura a mano e lavoretti assegnati alle scuole completano il programma di rinverdimento. 

Nel frattempo, il patrocinio dell'iniziativa è passato al Naturama, il museo di storia naturale dell'Argovia. Il cantone aiuta – anche finanziariamente, se necessario.

La cerimonia pubblica di assegnazione del Premio Binding a «Natur findet Stadt» è prevista dopo le vacanze estive.

Premio Binding per la biodiversità
 

Il primo Premio Binding per la biodiversità ha avuto una grande risonanza: 74 progetti da tutta la Svizzera sono stati candidati alla prima edizione. Si sono cercate proposte innovative dal carattere esemplare e destinate ad aree abitate. I progetti candidati saranno pubblicati, a formare un catalogo di esempi positivi per la promozione della biodiversità nelle aree abitate, su un database congiunto della Fondazione Binding e della «Mission B».

Il vincitore è stato selezionato nel corso di una procedura a più fasi dalla giuria presieduta da Markus Fischer, membro del consiglio mondiale della biodiversità IPBES e professore universitario a Berna, e composta dai seguenti esperti: 

  • Manuela Di Giulio, direttore esecutivo della Schweizerische Akademische Gesellschaft für Umweltforschung und Ökologie
  • Claudia Moll, co-presidente della Federazione Svizzera Architetti Paesaggisti
  • Catherine Strehler Perrin, capo del dipartimento «Biodiversité et Paysage» del Canton Vaud
  • Peter Lehmann, ex presidente del consiglio di amministrazione di sanu future learning AG
  • Daniel Lehmann Pollheimer, vice direttore generale dell'Associazione svizzera Infrastrutture comunali

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