Tur­bo­lenze nel mer­cato del legno

Dall'inizio dell'anno i prodotti del legno scarseggiano, e i prezzi aumentano a un ritmo senza precedenti. Il Covid-19 e la graduale ripresa economica giocano un ruolo importante in queste dinamiche, ma non sono le uniche cause della tensione che attraversa i mercati.

Date de publication
30-05-2021
Lukas Denzler
Ingegnere forestale ETH, giornalista, corrispondente di «TEC21»

La domanda di legno e prodotti in legno nelle ultime settimane è cresciuta rapidamente, e con lei i prezzi. Gli esperti del settore e i commercianti di legname parlano di una situazione mai vista negli ultimi trent'anni – situazione che praticamente nessuno, a fine 2020, aveva previsto. E in campo edilizio le turbolenze non toccano solo il legno, sottolinea Michael Meuter di Lignum, l'organizzazione mantello dell'economia svizzera del legno: anche le riserve di altri materiali da costruzione come l'acciaio, la plastica e le colle si stanno assottigliando.

Il vento è cambiato

Solo pochi mesi fa il mercato del legno stagnava; ora il vento è cambiato. La Cina è uscita relativamente in fretta dalla crisi del Covid-19, e ora ha bisogno di molto legname. Altrettanto forte è la domanda negli Stati Uniti. Il virus gioca un ruolo importante in queste dinamiche: in tempo di home office, molti statunitensi vorrebbero voltare le spalle alla vita dispendiosa nelle grandi città e ripiegare sulla costruzione o l'acquisto di case in legno in luoghi meno cari, afferma Meuter. E il boom edilizio sarebbe rafforzato dai programmi di sostegno all'economia che sono stati lanciati di recente. A tutto questo si aggiunge che l'importazione del legname dal Canada, tradizionale fornitore degli Stati Uniti, si è incagliata: da una parte perché Trump aveva imposto dei dazi, dall'altra perché, in seguito alle calamità causate dal bostrico nelle foreste del Canada occidentale tra il 1999 e il 2014, è stata notevolmente ridotta la quantità di alberi che è concesso tagliare.

La conseguenza di tutto questo è un aumento delle esportazioni di legname dall'Europa verso il Nord America. Proviene soprattutto dai paesi scandinavi, ma anche Germania e Austria fanno la loro parte. Combinandosi con il boom delle costruzioni in legno in Europa, ciò porta i materiali da costruzione a scarseggiare.

In Germania, l'atmosfera è incandescente. Dato che l'industria forestale è da tempo confrontata con i prezzi molto bassi del tondame e per ora percepisce solo in modo limitato l'aumento dei prezzi, l'intenzione è di approfittare della situazione e non accontentarsi di fornire semplicemente più legname subito. Esponenti dell'industria forestale hanno persino esortato a un boicottaggio delle forniture, così da forzare un innalzamento dei prezzi. Una cattiva notizia, naturalmente, per l'industria della lavorazione del legno.

Non offrire più prezzi fissi

L'aumento dei prezzi è solo un aspetto: più gravi sono i ritardi nella consegna dei prodotti per le costruzioni in legno. L'associazione di categoria Holzbau Schweiz consiglia di conseguenza, nella situazione attuale, di non concordare più prezzi fissi nei contratti di lavoro. Come le aziende possano gestire la situazione è spiegato in una scheda informativa sul rincaro del materiale per la costruzione in legno.

Circa il 70% dei materiali usati nelle costruzioni in legno in Svizzera sono prodotti all'estero; il resto è coperto dall'industria del legname interna. Le aziende nazionali stanno investendo tutte le loro risorse per riuscire a soddisfare la crescente domanda di prodotti in legno. Il margine di manovra, però, è limitato, dice Michael Gautschi, direttore di Industria del legno Svizzera. «Non possiamo aumentare le risorse dall'oggi al domani». E se un'azienda investe oggi, non può certo sapere quale sarà la situazione del mercato tra due anni.

La correzione dei prezzi è inevitabile

I prezzi del legno sono precipitati negli ultimi anni, quindi una correzione dei prezzi sarebbe effettivamente necessaria e positiva, ritiene Gautschi. Essa potrebbe anche stimolare l'industria del legno svizzera, orientata per la maggior parte al mercato interno, a investire. «Di fronte ai problemi delle catene di approvvigionamento internazionali, l'approvvigionamento regionale e la collaborazione con l'industria locale di lavorazione del legno potrebbero diventare nuovamente attrattive», afferma Gautschi.

Anche l'industria forestale, duramente colpita negli ultimi anni, spera in un innalzamento dei prezzi del tondame. La pazienza dei forestali è ormai esaurita, dopo anni di ristrettezze: nel 2015, l'abolizione del tasso di cambio minimo del franco svizzero rispetto all'euro aveva provocato un crollo dei prezzi del legname; nel 2018 gli alberi avevano sofferto per la carenza di piogge e per le tempeste; in seguito, l'infestazione di bostrico aveva costretto ad abbattere gli alberi toccati, causando un'eccedenza di legname sul mercato.

I proprietari delle foreste vogliono prezzi più alti

Di recente, l'associazione dei proprietari di foreste BoscoSvizzero ha chiesto un deciso aumento del prezzo d'acquisto per il legname proveniente dai boschi. Per poter lavorare in modo sostenibile dal punto di vista economico, i prezzi medi di tutti gli assortimenti dovrebbero aumentare di almeno un terzo, dichiara in un comunicato.

Secondo Daniel Fässler, consigliere agli Stati di Appenzello Interno e presidente di BoscoSvizzero, i proprietari di foreste sono pronti a mettere a disposizione i quantitativi di legno necessari a colmare le mancanze. Ma non a qualsiasi prezzo. Per la prossima stagione di taglio il settore forestale attende dunque segnali chiari da parte dell'industria della lavorazione del legno per quanto concerne il quantitativo necessario di tondame e la disponibilità a pagare prezzi più alti.

Tanto rapidamente si è arrivati al picco, tanto rapidamente la situazione può cambiare. I mercati internazionali, aperti e interconnessi, obbediscono a regole proprie. La speranza è che la situazione si calmi e che per i prodotti del legno si stabilizzino dei prezzi che permettano all'intera catena – dall'industria forestale ai committenti di progetti immobiliari, passando per le industrie della lavorazione del legno e della costruzione in legno – di raggiungere un buon equilibrio e continuare a svilupparsi. Sarebbe vantaggioso per tutti. E l'uso del legno come materiale da costruzione rispettoso dell'ambiente e del clima ne sarebbe ulteriormente rafforzato. Uno sviluppo, questo, sostenuto dalla politica svizzera ed europea.


Questo articolo è apparso nella sua versione originale tedesca su espazium.ch/de. Traduzione a cura della redazione.

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