A tu per tu con la cos­tru­zione e il pae­sag­gio

Cultura della costruzione e paesaggio rurale, svolta in materia finanziaria e più collaborazione tra sezioni e Ufficio amministrativo – questi i temi della Conferenza delle sezioni e dei gruppi professionali 2018.

Date de publication
11-02-2019
Revision
11-02-2019
Rahel Uster
Redattrice in seno al team di Comunicazione SIA

Il 26 ottobre scorso si è tenuta a Lucerna la Conferenza delle sezioni e dei gruppi professionali con la partecipazione di 93 delegati, giunti dai quattro angoli del Paese. L’incontro si è aperto con un primo piano sulle finanze societarie. Daniele Biaggi, membro del Comitato e tesoriere SIA, ha illustrato le misure che la Società è chiamata ad adottare per far fronte al deficit strutturale già evidenziato dal rapporto annuale 2017. 

 

Tempo di un turnaround

Bisogna intervenire. È giunto il momento di una svolta in grado di ripristinare la redditività – un turnaround a cui purtroppo fanno da corollario anche alcuni dolorosi provvedimenti. Tra le misure necessarie, così Biaggi, vi è l’esigenza di ridurre le spese di personale e diminuire i contributi versati a organizzazioni terze. Una cosa è chiara: se decidiamo di intraprendere nuovi incarichi dobbiamo anche considerare quali vecchi progetti sarà opportuno lasciarci alle spalle. Per riequilibrare i conti siamo chiamati a trovare la giusta combinazione tra diversi provvedimenti. In futuro, se vogliamo costituire delle riserve, sarà necessario realizzare dei proventi supplementari, ad esempio con la vendita di servizi, prodotti e corsi, ma anche aumentando le nostre quote di affiliazione. Solo con una solida base finanziaria la SIA potrà continuare a rivestire il suo ruolo chiave, come capofila delle associazioni attive nell’ambito della progettazione. Ogni spesa fatta dovrà apportare un beneficio concreto alla SIA e ai suoi membri, questa la frase conclusiva, pronunciata dal presidente SIA Stefan Cadosch, sul tema finanze.

 

Cultura della costruzione e paesaggio rurale 

Un altro tema dominante, su cui verteva l’edizione 2018 della Conferenza, è stato quello del rapporto tra cultura della costruzione e paesaggio rurale, sotto l’egida del gruppo professionale Ambiente. La questione che scotta? Costruire al di fuori delle zone edificabili. Bisogna far passare il messaggio in seno alle sezioni e ai gruppi professionali: spetta infatti a tutti i membri SIA la responsabilità di assicurare la qualità delle costruzioni nei fuori zona, ma anche quella di preservare e consolidare la qualità del paesaggio. Un orientamento in tal senso è dato dalla «Presa di posizione sul paesaggio», pubblicata nel 2017 e presentata da Ariane Widmer-Pham, architetto, urbanista e membro del Comitato SIA.

 

Politica del paesaggio – un compito collettivo 

In questo contesto, Christiane Guyer del Servizio agricolo e forestale del Cantone di Lucerna è intervenuta per parlare delle sfide che il suo cantone di domicilio si trova ad affrontare. Anche per quanto concerne il paesaggio si impone una svolta, sottolinea la Guyer, e i membri SIA giocano un ruolo fondamentale al riguardo. In realtà, la bellezza del paesaggio lucernese è una lama a doppio taglio: da un lato calamita una moltitudine di nuovi venuti che sceglie il Cantone di Lucerna come dimora, ma dall’altro accresce il rischio della dispersione degli insediamenti. Ecco perché è importante sviluppare un concetto paesaggistico globale e ben meditato, cosa che, tra l’altro, si sta già facendo, ma anche attuare una strategia che sia sulla stessa linea. Per quanto concerne l’elaborazione della strategia sul paesaggio e la sua successiva messa in atto, sono chiamati all’azione tutti gli attori coinvolti: committenti, architetti, progettisti, comuni e, non da ultimo, la popolazione. A detta di Christine Guyer occorre intensificare lo scambio di opinioni e persuadere il pubblico al fine di ottenere ampio sostegno. In breve: la politica del paesaggio concerne tutti noi, è un compito che spetta all’intera collettività.

 

Collaborare, a quattr’occhi 

Un cantone che è riuscito a suscitare una vera e propria presa di coscienza in riferimento alla problematica del costruire nei fuori zona è certamente quello di Zugo. Martina Brennecke, sostituta pianificatrice del Cantone di Zugo e responsabile dell’ufficio Natura e Paesaggio, ha menzionato la «chiave del successo» durante la tavola rotonda che ha concluso l’incontro. Occorre considerare seriamente le esigenze nutrite dagli attori coinvolti, ad esempio i committenti desiderosi di realizzare il proprio sogno di costruire una casa in campagna, ciò anche se tali esigenze non le si condivide. Non serve fare discorsi moralistici o parlare di questioni estetiche. È molto più utile incontrarsi a quattr’occhi e comprendere i reciproci punti di vista, ascoltare le opinioni altrui, dialogare, collaborare e trovare un’intesa. In quest’ottica, il Cantone di Zugo ha stilato una guida che gode oggi di ampio sostegno, proprio perché si allontana da qualsiasi moralismo. Se la collaborazione riesce e si concretizza in un progetto di elevato livello qualitativo, beh, allora tutti ne trarranno beneficio. 

 


  • Presa di posizione SIA sul paesaggioqui
  • Strategie Landschaft Kanton Luzernqui
  • Bauen ausserhalb der Bauzone  Innerschweizer Heimatschutz: qui
  • Gestaltung von Bauten und Anlagen ausserhalb der Bauzone – Leitfaden, Baudirektion Amt für Raumplanung Kanton Zug: qui

 

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