Open Hou­se Ti­ci­no: la pri­ma edi­zio­ne

Il 4 e 5 ottobre arriva la prima edizione di Open House Ticino: oltre 60 architetture d’autore aprono le loro porte, dalle grandi icone ai luoghi quotidiani, offrendo al pubblico l’occasione unica di scoprirle dal vivo insieme ai progettisti o a storici dell’architettura.

Data di pubblicazione
18-09-2025

Dopo le edizioni di Zurigo, Basilea e Berna, prende avvio dal 4 al 5 ottobre anche in Open House Ticino, il popolare format nato a Londra nel 1992 che apre le porte degli edifici d’autore più interessanti sul territorio per lasciare ai visitatori la possibilità eccezionale di scoprirli dal vivo, accompagnati dagli stessi progettisti. Una manifestazione gratuita, a disposizione della comunità, che traccia un network di siti aperti al pubblico per favorire la condivisione e la promozione del patrimonio architettonico, paesaggistico e ingegneristico del territorio.

Grazie al lavoro della neonata Associazione Open House Ticino, in collaborazione attiva con l’Istituto Internazionale di Architettura, Cities Connection Projects e FAI Swiss, l’edizione 2025 la manifestazione è stata estesa alla svizzera italiana, quarta località della nazione a venire selezionata dalla commissione del progetto. I curatori di Open House Ticino, Ludovica Molo e Nicola Regusci, hanno quindi proceduto alla selezione di circa sessanta siti di alto valore architettonico, in grado di garantire al pubblico un panorama di espressioni architettoniche che comunichino la densità di progetti e opere sparsi sul territorio, dagli anni Quaranta ad oggi: «La selezione di quest’anno racconta la ricchezza e la varietà del patrimonio architettonico del Ticino, dalle grandi icone firmate da maestri come Mario Botta, Aurelio Galfetti, Luigi Snozzi o Livio Vacchini, fino a interventi più recenti. È un percorso che attraversa epoche, linguaggi e scale diverse, permettendo al pubblico di scoprire non solo edifici simbolo ma anche luoghi quotidiani dando la possibilità di conoscerne la storia e l’evoluzione nel tempo. Con Open House Ticino vogliamo aprire le porte delle città, mostrando come l’architettura e l’architettura del paesaggio contribuiscono in modo concreto alla qualità della vita della comunità intera», spiegano Molo e Regusci, ribadendo l’importanza e la necessità per il territorio di aprirsi a manifestazioni come questa. 

Tra i siti selezionati si apre un percorso che mappa la varietà delle architetture di pregio del Ticino: attraversando i principali nuclei urbani dal punto di vista progettuale, quali Bellinzona, Lugano, Locarno Mendrisio e Chiasso, il visitatore ha la possibilità di accesso ad edifici quali Casa Pico a Lugano, il Centro Elisarion a Locarno, la Palestra doppia a Chiasso o ancora l’ampliamento dell’ospedale regionale di Mendrisio. Allo stesso modo sarà visitabile il Castello Visconteo di Locarno o ancora la clinica Sant'Agnese, costruita negli anni Quaranta dall'architetto Bruno Brunoni e ampliata dal figlio Decio negli anni Sessanta. Ad accogliere il pubblico, il numeroso gruppo di volontari che hanno aderito alla open call e gli stessi progettisti, aperti ad un dialogo spontaneo e informale.

Per l’occasione, Archi, media partner dell’iniziativa, mette a disposizione dei visitatori una copia omaggio della rivista, scegliendo tra l’ultimo numero e alcune edizioni d’archivio. Queste ultime sono state selezionate perché documentano, al loro interno, gli edifici inseriti nel programma di visita. Archi apre così le sue pagine d’archivio a un evento che schiude al pubblico le porte dell’architettura ticinese.

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