Muo­re Pao­lo Por­to­ghe­si. Dal ba­roc­co al post­mo­der­no

Figura di spicco per l’architettura internazionale, è morto il 30 maggio 2023 l’architetto e intellettuale italiano Paolo Portoghesi.

Data di pubblicazione
14-06-2023

Paolo Portoghesi – romano, classe 1931 – non è stato solamente un architetto italiano di fama internazionale, ma anche un intellettuale generoso, spesso controcorrente, ma sempre incline al dialogo; professore emerito, critico e storico dell’architettura, è stato tra i maggiori studiosi di Francesco Borromini, riuscendo a porre sempre l’architettura al centro del pensiero contemporaneo.

Direttore della Biennale di Architettura di Venezia, Portoghesi affida ad Aldo Rossi, nel 1979, l’incarico di realizzare uno dei progetti divenuti più evocativi del XX secolo: il Teatro del Mondo, architettura galleggiante, tra onirico e reale, ormeggiata nel bacino di San Marco e utilizzata per numerosi spettacoli della stagione teatrale della Biennale.

Nel 1980, Portoghesi inaugura la prima Biennale di architettura di Venezia – intitolata «La Presenza del PassatoLa Strada Novissima» interpretando il tema della strada urbana, con un allestimento scenografico che ha fatto storia: nelle Corderie dell’Arsenale, aperte allora per la prima volta al pubblico, vengono allestite dieci facciate di case, in scala reale, su progetto di Frank O. Gehry, Rem Koolhaas, Hans Hollein, Franco Purini e Laura Thermes, Arata Isozaki, Robert Venturi e Denise Scott-Brown, Ricardo Bofill, GRAU. È questa la sua idea e declinazione del Postmoderno: riscoprire gli stili in un momento storico in cui venivano considerati con sospetto (a questo proposito, interessante rileggere l’articolo di Charles Jencks, riproposto sulla rivista Domus).

Portoghesi era formato a Roma negli anni Cinquanta, sulla scia del Modernismo, ma approfondisce il Barocco e, ancora studente, pubblica un volume su Guarino Guarini, per poi approfondire ampiamente la figura di Borromini attraverso numerosi saggi.

Mente vivace, Portoghesi ha, inoltre, fondato e diretto varie riviste – «Controspazio», «Eupalino», «Materia» fino alla più recente «Abitare la Terra» – dando vita, nel 2007, al corso di Geoarchitettura, presso l’università La Sapienza di Roma, dove ha insegnato per molti anni.

Tra le sue opere, molte architetture postmoderne dedicate al sacro: la Moschea di Roma, la Chiesa di Santa Maria della Pace a Terni, la chiesa dei Santi Cornelio e Cipriano a Calcata, la Chiesa della Sacra Famiglia di Salerno, la cattedrale di Lamezia Terme consacrata nel 2019.

Riguardo all’architettura religiosa, in una recente intervista, ha dichiarato che «l’architettura non può esprimersi completamente senza che entri in campo la pittura o la scultura. Soprattutto quando ho costruito delle chiese, ho sentito il bisogno di determinare anche l’aspetto iconologico perché consente di trasmettere le idee con maggiore chiarezza di quanto possa esprimere la sola architettura» (Domus, febbraio 2023).

Portoghesi muore a 92 anni – stava ancora scrivendo un saggio sulla bellezza – nel borgo di Calcata (Viterbo), dove da tempo abitava e dove aveva creato, insieme alla moglie Giovanna Massorbio, lo spettacolare Giardino Portoghesi: 3 ettari di ulivi centenari, alberi da frutto, un bosco di lecci, un tempietto, un lago, e attorno un centinaio di leggii con testi letterari e filosofici, e una biblioteca che custodisce preziosi volumi e personali ricordi dell’architetto.