Un mo­der­no mo­na­ste­ro per l’ap­pren­di­men­to

Il centro di formazione Löwenberg delle Ferrovie Federali Svizzere a Murten illustra in modo esemplare gli obiettivi di Fritz Haller, che come architetto ha concentrato la propria attività di ricerca sullo sviluppo di sistemi costruttivi industrializzati. La struttura logica, il linguaggio formale ridotto e l'elevata precisione caratterizzano edifici che sorprendono per i memorabili interni. L'intero complesso si fonde in maniera discreta in un paesaggio dal ricco passato.

Data di pubblicazione
17-04-2023
Bernhard Furrer
architetto ETH-Z, presidente della Commissione Federale dei monumenti storici e Professore all’Accademia di architettura di Mendrisio

La tenuta Löwenberg ha una lunga storia.1 Nel tardo Medioevo, il vigneto e la tenuta agricola erano di proprietà dei Velga, nobile famiglia friburghese. Nel corso di vari passaggi di proprietà, la casa venne ampliata fino a diventare un castelletto, al cui centro è rimasta la struttura vinicola tardogotica, un semplice cubo.

Denis I. de Rougemont acquistò la proprietà nel 1794 e la famiglia ampliò l'edificio principale in più fasi, convertendolo in una dimora di rappresentanza. Trasformato in un castello tardo barocco, vide il proprio volume quasi raddoppiato; a testimoniarne lo sviluppo rimangono il bovindo della torre, il timpano a gradoni e le eccellenti finiture interne. Intorno al 1830 furono costruiti una casa per il custode e un fienile. Nel 1888 venne aggiunta un'aranciera all'angolo nord del palazzo; essa comprende il giardino all'inglese disposto lungo il lato orientale. Complessivamente la famiglia ha ampliato la tenuta per un totale di 75 ettari. Negli anni Sessanta cercò di vendere la proprietà: il progetto prevedeva un quartiere di case unifamiliari.

Otto Wichser, presidente della Direzione Generale delle Ferrovie dal 1966 al 1974, ha intensificato gli sforzi delle FFS per la formazione dei propri dipendenti. È stato lui ad avanzare l'idea di costruire un nuovo centro di formazione in cui i collaboratori di ogni livello gerarchico potessero riunirsi e accedere a nuovi aggiornamenti. Dopo la valutazione di diversi siti venne scelta Löwenberg, che si trova sul confine linguistico, non molto distante dalla sede della Direzione Generale e lungo una linea ferroviaria dove poteva essere istituita una fermata apposita. Le FFS hanno acquisito la proprietà nel 1973.2

Progetto e costruzione

Per la scelta dell'architetto si era inizialmente pensato a un bando riservato a tre soli professionisti che avevano già lavorato in precedenza per le FFS. Ma Uli Huber, da poco nominato capo architetto delle FFS, si adoperò nel 1974 per indire un concorso aperto a livello nazionale, alla cui prima fase si iscrissero 296 studi, 186 dei quali presentarono un progetto. In una seconda fase, gli 11 progetti premiati vennero ulteriormente rielaborati. Tuttavia nessuno convinse del tutto la giuria, e tre gruppi di architetti3 modificarono nuovamente la loro proposta. Il progetto infine scelto, opera del gruppo di lavoro composto da Fritz Haller, Alfons Barth e Hans Zaugg, è stato in seguito perfezionato di comune accordo dal solo Fritz Haller. Durante la recessione degli anni successivi dovette poi essere ridimensionato per lasciare spazio alle vaste aree sportive4, ma il concetto di base rimase immutato.

«L’idea degli autori era quella di non alterare con nuovi edifici il carattere paesaggistico proprio del parco, visti gli imponenti alberi e l'importanza storica dei palazzi della tenuta. Tutti gli ambienti necessari al centro di formazione, a seconda della loro funzione, sono collocati in edifici singoli. Queste strutture, sempre in accordo con la loro funzione, sono distribuite – come una sorta di arredamento – negli spazi liberi noti come "terrazze" tra i gruppi di alberi e i viali come complessi compatti con una copertura esterna trasparente.»5

Il centro di formazione è stato costruito nel 1980-1982 e inaugurato l'8 giugno 1983.6 È composto da diversi edifici indipendenti dalle semplici forme geometriche, come prismi orizzontali e cilindri torreggianti.

Per gli edifici di lavoro e residenziali, Haller ha utilizzato il sistema costruttivo in acciaio USM Haller, che lui stesso aveva sviluppato per la nuova sede della ditta U. Schärer's Söhne a Münsingen nel 1964. Il sistema ha una struttura modulare: gli edifici possono essere progettati con colonne, travi ed elementi di facciata realizzati in fabbrica, e assemblati in loco con bullonature. Inoltre sono facilmente modificabili, ampliabili o smantellabili dopo la costruzione. Questa flessibilità, fattore determinante nella scelta del progetto, è stata sottolineata più volte e testimonia della modernità della compagnia ferroviaria.

Un aspetto importante durante la progettazione ha riguardato l'ottimizzazione fisico-strutturale. È noto che i moderni edifici in vetro sono in grado di combinare una buona efficienza energetica, ottime condizioni di lavoro in ambienti luminosi, e strutture esenti da manutenzione. Il fisico delle costruzioni responsabile, Ulrich Winkler7, ha immaginato gli edifici di Löwenberg come un sistema unico e ha implementato soluzioni innovative per l'epoca, come gli impianti di recupero del calore. Tuttavia si è dimostrato che gli obiettivi di comfort e di protezione dei componenti sono stati raggiunti solo in parte.

Al centro del complesso c’è l’edificio didattico8 a due piani. Per non ostruire la vista dal castello, è collocato in un incavo al livello più inferiore del sito. Realizzato con il sistema costruttivo in acciaio USM Haller Midi, ospita lungo le facciate le aule per la formazione e gli uffici, che circondano una sala a due piani con gallerie, esposta a luce zenitale, e un auditorium pensato quasi come una casa nella casa. Ne risulta un ambiente aperto che invita a incontri e discussioni. Al di là di un grande piazzale lastricato si trova la mensa, anch'essa realizzata a pianta quadrata con il sistema in acciaio Midi, ma a un solo piano. I due edifici hanno facciate identiche in acciaio e vetro, con una caratteristica forma degli angoli tagliati a 45°. Innovativi sono gli impianti tecnici, il cui cablaggio è stato progettato con il sistema ARMILLA di nuova concezione. A una certa distanza da questi edifici, che enfatizzano l'orizzontalità, si trovano le due imponenti torri residenziali a pianta circolare. Sopra un pianterreno completamente vetrato, i quattro livelli superiori sembrano librarsi nell’aria. Le strutture in calcestruzzo gettato in opera sono rivestite da facciate continue. Le camere da letto, piccole come celle, sono disposte a corona attorno a grandi atri circondati da gallerie. Più lontano dagli edifici principali si trova la struttura allungata dell’officina, realizzata con il sistema costruttivo in acciaio USM Haller Maxi e parallela alla linea ferroviaria, che ospita ulteriori aule didattiche e la centrale energetica.

Con il suo ampio paesaggio e le vedute panoramiche, il centro di formazione Löwenberg è un luogo di ritiro e di concentrazione riservato ai dipendenti delle FFS per una settimana. Qui possono soggiornare in tranquillità, immersi nella campagna e lontani dal loro ambiente abituale. All’interno della struttura si trascorre l’intera giornata lavorando, mangiando e dormendo. Le stanze delle torri residenziali, ristrette e spoglie, ricordano le celle dei monaci. Ecco perché Löwenberg può dirsi lontanamente imparentato con un complesso monastico.

Modifiche e condizioni attuali

Durante la costruzione del nuovo centro, Fritz Haller si è occupato anche di un accurato recupero degli edifici storici. Se i lavori all'esterno si sono limitati alla necessaria manutenzione, gli spazi interni sono stati ristrutturati e allestiti per la gestione dei corsi di formazione. Le sale storiche, alcune delle quali contengono pregevoli arredi come boiserie, pitture murali o stufe in maiolica, hanno subito un vero e proprio restauro. Haller ha cercato inoltre di introdurre elementi contemporanei, per esempio sviluppando una forma moderna di rivestimenti murali in legno dove mancavano i pannelli.

L'aspetto esterno della struttura è cambiato molto poco nei quattro decenni della sua esistenza. L'officina era stata ampliata di quattro assi già in fase di costruzione, ma altri otto assi sono stati aggiunti da Haller sette anni dopo la sua entrata in funzione.9 Nel 2009/10 lo studio 2bm architekten di Soletta ha realizzato un ulteriore edificio10, utilizzando il sistema costruttivo USM Haller Midi. Le facciate si ispirano a quelle delle strutture originali, ma sono state adattate alle norme oggi più severe con sezioni separate, finestre vasistas al posto di quelle scorrevoli e vetri altamente riflettenti.

Gli interni hanno subito numerose modifiche. Sono stati apportati adeguamenti soprattutto all'edificio didattico, separando diverse stanze dal resto della pianta tramite pareti. Il cuore dell'attrezzatura tecnica, il vasto impianto per le postazioni didattiche che occupava una grande sala al piano inferiore, è stato rimosso. Nel 2008 Verena Frey (4plus architektinnen) ha rinnovato l’arredamento del ristorante con tende a filo per separare gli ambienti e lampade ad anello, oltre a box in legno per le postazioni per sparecchiare. Anche i mobili sono stati sostituiti. Nelle camere delle torri residenziali, che in precedenza erano dotate soltanto di un lavandino, Bauart Architekten di Berna ha installato in due fasi fra il 2002 e il 2004 dei bagni con doccia e WC e ha sostituito gli arredi interni. Inoltre sono state ingrandite le condotte degli impianti che corrono all'esterno delle camere.

Il restauro degli edifici storici, effettuato alcuni anni prima, ha interessato principalmente gli esterni. Oltre alle facciate, comprese le finestre, il giardino d'inverno e il tetto, è stato necessario rinnovare anche parti delle strutture esterne.

Il centro di formazione Löwenberg è per le FFS un punto di ripartenza. Anche se il castello onora il passato, l'attenzione è tutta rivolta al futuro. La ferrovia vuole presentarsi come un'azienda moderna, che offre ai suoi dipendenti eccellenti opportunità di formazione continua. L’architettura di Fritz Haller rappresenta il segnale ricercato di una modernità senza compromessi. La struttura del complesso segue una logica rigorosa che non è autoreferenziale, ma rimanda a ciò che era già presente, che si tratti di edifici o di paesaggio. L’insieme, composto in modo libero, si riduce a pochi elementi memorabili, collocati nel paesaggio come blocchi irregolari. Il linguaggio formale porta avanti la ricerca di Haller verso corpi architettonici semplici e trasparenti, ed è caratterizzato da estremo rigore e chiarezza. Importante poi è la precisione della costruzione in acciaio, che si esprime anche nella progettazione degli impianti tecnici. All'interno degli edifici gli spazi sono ampi e luminosi, e gli ambienti disposti su più piani fanno sì che gli edifici respirino.

Il centro di formazione Löwenberg di Fritz Haller è un fiore all'occhiello dell’edilizia industrializzata in acciaio in Svizzera.

Note

 

1 Markus F. Rubli: Schloss Löwenberg: ein Porträt des historischen Gutes Löwenberg. Edition SBB CFF, Ausbildungszentrum Löwenberg, Murten 1983. Christoph Schläppi: Löwenberg. Schweizerische Kunstführer, Nr. 880, Serie 88. Gesellschaft für Schweizerische Kunstgeschichte GSK. Berna 2010.

 

2 Gli appezzamenti a nord della linea ferroviaria nel comune di Muntelier, così come la parte più occidentale del sito, sono stati successivamente rivenduti.

 

3 Nella seconda fase, Ulyss Strasser di Berna ha ricevuto il primo premio; Heinz Eberli, Fritz Weber, Hanspeter Braun di Zurigo il secondo; e Alfons Barth e Hans Zaugg con Fritz Haller il terzo.

 

4 In competizione c’erano un palazzetto dello sport, una piscina coperta, campi in cemento e una pista da 400 metri.

 

5 Fritz Haller, in: Werk, Bauen + Wohnen 7/8, 1981, pag. 17.

 

6 SBB-Nachrichtenblatt 6, 1983. Uli Huber: Ausbildungszentrum Löwenberg der Schweizerischen Bundesbahnen, Murten. Uli Huber, Beat Schildknecht: Ausbildungszentrum Löwenberg bei Murten/CH. Detail 24, 1984, pagg. 281-284. Laurent Stalder, Georg Vrachliotis (a cura di): Fritz Haller – Architekt und Forscher. Zurigo 2015, pagg. 307–313 (con bibliografia più dettagliata).

 

7 Il Prof. Dr. Ulrich Winkler era direttore del Bauphysikalischen Instituts AG, Berna.

 

8 Sembra avere una pianta quadrata, ma ha 21 assi in direzione nord-sud e solo 20 in direzione est-ovest.

 

9 Quest’ultimo ampliamento si differenzia per i dettagli delle facciate e la vetratura.

 

10 Kurt Breiter, Christian Müller e Remo Bill, già collaboratori di Fritz Haller, hanno rilevato il suo studio nel 2007.