Cambio di paradigma nel calcolo delle prestazioni di progettazione
D’ora in poi, anziché il costo dell’opera, saranno criteri chiari, tangibili e trasparenti a determinare l’onere di lavoro legato alla realizzazione di un progetto. Con la piattaforma di calcolo delle prestazioni e la «Value app», la SIA offre nuovi strumenti volti a promuovere nel settore una cultura della costruzione di qualità.
In Svizzera, calcolare gli onorari per le prestazioni di progettazione è stato per lungo tempo un compito semplice, quasi meccanico: bastava prendere il costo dell’opera e calcolare una percentuale, ciò a prescindere che tale importo tenesse conto o no di criteri qualitativi, materiali o, anche e semplicemente, condizioni di mercato. Il modello era pratico, calcolabile, ampiamente diffuso, ma altrettanto problematico. Di fatto, non metteva al centro l’onere effettivo legato alla realizzazione di un progetto, bensì piuttosto il prodotto finale. In altre parole, era il prezzo dell’edificio a fungere da strumento di misurazione della prestazione fornita, non la complessità progettuale o la qualità architettonica nell’insieme.
Ripensare il sistema
In Svizzera, la questione della regolamentazione degli onorari ha radici che affondano nel passato. I primi codici deontologici per gli architetti risalgono infatti al XIX secolo ed erano anch’essi basati su percentuali calcolate sul costo dell’opera. Nel 1933 fu pubblicata una prima versione completa di quello che è oggi il regolamento per le prestazioni e gli onorari (RPO) SIA 102, in cui gli onorari venivano calcolati in base al costo di costruzione. Via via, con la trasformazione sociale e la diversificazione dei progetti, questo rigido modello si è però rivelato sempre più inadeguato.
Di fatto, oggi non ci si limita più soltanto a costruire ex novo. Insomma, per realizzare un’opera non basta più disporre di un prato verde. Oggi la cultura della costruzione è molto di più di un mero prezzo al metro quadrato, è un compito complesso, interdisciplinare, la cui qualità, solo in rari casi, si lascia tradurre in franchi e centesimi. Il futuro del costruire è ibrido, digitale, integrato e circolare. Inoltre, è retto da una logica che presuppone prestazioni e responsabilità, non soltanto importi da investire. Un sistema di retribuzione che si orienta unicamente al costo dell’opera non soltanto distorce, per il mandatario, l’attrattiva individuale che comporta la fornitura di una prestazione, ma crea anche condizioni che portano ad asimmetrie informative. Dal punto di vista economico, ciò induce a un utilizzo inefficiente delle risorse, dato che la qualità della progettazione, in quanto fattore immateriale della produzione, viene sistematicamente sottovalutata.
Al più tardi con l’intervento della Commissione della concorrenza (COMCO) è emerso con chiarezza come questo vecchio modello, oltre a essersi fatto obsoleto, era anche problematico dal punto di vista giuridico. Di conseguenza, nel 2020, la SIA ha stralciato in toto dai propri regolamenti i modelli di calcolo legati al costo dell’opera. Da allora, i regolamenti per le prestazioni e gli onorari (RPO) si basano su tre modi di calcolo dell’onorario: la retribuzione può avvenire secondo il tempo effettivo impiegato, sotto forma di importo forfettario oppure sotto forma di importo globale. Questa modalità, pensata per dare maggiore libertà, ha però lasciato un po’ disorientati diversi protagonisti del settore. Soprattutto gli studi di progettazione agli esordi si chiedono infatti una cosa: come giustificare il tempo di lavoro necessario per la realizzazione di un progetto, senza imbattersi in discussioni sui costi?
Creare una base comune
Si apre ora una nuova via. Il Politecnico federale di Zurigo (ETH), in collaborazione con la SIA, ha sviluppato la «Value app» – uno strumento digitale utile per determinare in modo pratico e realistico l’onere effettivo legato alla realizzazione di un progetto. Dopo un’intensa fase di test, l’app è ora pronta per l’utenza. Alla fine di agosto del 2025 sarà infatti messa a disposizione sulla nuova piattaforma di calcolo delle prestazioni. La nuova app sarà il primo strumento offerto sulla piattaforma che permetterà di rilevare, in modo differenziato, il tempo di lavoro necessario, ciò sulla base di parametri stabili e consolidati, legati al progetto, come il tipo di utilizzo, la superficie di piano lorda, il grado di complessità e l’organizzazione.
In questo contesto, il focus non è posto unicamente sui metri quadrati – la superficie è infatti soltanto uno dei tanti possibili valori di riferimento. La piattaforma è aperta ad altri sistemi utili al calcolo delle prestazioni, ad esempio anche i modelli basati su altre cifre chiave legate a progetti o a parametri specifici delle singole discipline.
Questo riferimento a superfici, complessità o altri parametri idonei crea una maggiore trasparenza sin dalle prime fasi di progetto, riducendo così i costi di transazione e aumentando l’affidabilità degli investimenti – e questa è la premessa per un’edilizia che funziona in modo resiliente.
La piattaforma non dà risposte belle e pronte, ma lancia una discussione aperta sul metodo. In questo contesto, la «Value app» è da intendere insomma come un primo strumento, collaudato nella pratica, che in futuro potrà essere completato da altri tool e approcci di calcolo. L’app è strettamente legata alla revisione degli RPO e si orienta ai metodi di determinazione dell’onorario contemplati dai regolamenti.
Va ricordata una cosa importante: qualsiasi forma utilizzata per determinare l’onere legato alla realizzazione di un progetto deve poggiare su basi statistiche comprovate. Ed è proprio qui, sulla solidità di tali basi statistiche, che poggia e prende piede lo sviluppo della piattaforma. Anche la «Value app» continuerà a essere via via perfezionata, nel periodo che intercorre tra il go live e la pubblicazione degli RPO rivisti. L’obiettivo è quello di creare, passo dopo passo, una banca dati solida che possa servire da base di confronto e d’intesa reciproca.
Riconoscere il valore della progettazione
In particolare, la piattaforma di calcolo delle prestazioni rafforza una nuova comprensione delle cose: la progettazione non si riduce alla mera dimensione economica, è una prestazione culturale, funzionale e strategica. Soprattutto nel contesto attuale, caratterizzato dalla crisi climatica, dalla transizione ecologica e dalla crescente densità di norme e direttive, il settore non va incontro a una semplificazione, ma si fa sempre più complesso. I progettisti meritano dunque una retribuzione che tenga conto di tali presupposti.
La presidente della SIA Susanne Zenker lo esprime a chiare lettere: «Ci troviamo di fronte a un punto di svolta decisivo. L’introduzione della piattaforma di calcolo delle prestazioni è più di un nuovo strumento – è l’espressione di una trasformazione sociale. I committenti, le pubbliche amministrazioni e i progettisti sono invitati, insieme alla SIA, a vivere una nuova logica: le prestazioni di progettazione vanno remunerate in base a criteri che poggiano su fiducia e trasparenza, l’onorario rappresenta infatti l’indennità per una prestazione fornita nel concreto». Questo invito offre l’opportunità di porre gli onorari al centro di una presa di coscienza: una cultura della costruzione di qualità poggia, infatti, su una remunerazione equa e giusta.