Pre­mio Wak­ker 2021: un passo in­die­tro

Da ben 50 anni il Premio Wakker, assegnato da Patrimonio svizzero, viene attribuito a comuni «che si distinguono per lo sviluppo urbanistico di qualità». Quest'anno è Prangins (Vaud), 4200 abitanti sulle rive del Lemano, a essere ricompensato per aver saputo conciliare crescita demografica e qualità di vita. Una scelta convenzionale che sembra ignorare deliberatamente le grandi problematiche attuali della pianificazione territoriale – problematiche che l'anno appena conclusosi ci ha ricordato con insistenza.

Date de publication
28-01-2021

Sulle rive del Lemano, Prangins è dal XVIII secolo meta di villeggiatura dei grandi del mondo, che vi hanno costruito residenze assurte oggi a beni culturali, come il castello con i suoi giardini, attuale sede del Museo nazionale svizzero. Sito tra Ginevra e Losanna, il comune dagli anni Settanta è oggetto di una forte pressione demografica e urbana, come testimonia lo sviluppo, intorno al centro storico, di zone residenziali formate da villette. Nel quadro della pianificazione cantonale attuale, è previsto che nel 2030-2040 Prangins accoglierà più di 1300 nuovi abitanti (un aumento della sua popolazione superiore al 30%). Per dotarsi di una visione globale a lungo termine, a partire dal 2006 la cittadina ha elaborato un piano direttore comunale (PDcom) che le ha permesso «di portare avanti una riflessione sull'insieme del suo territorio e di individuarne i punti strategici più importanti»,1 come il centro città.

Un centro rafforzato

«Invece di diventare una città-dormitorio o un quartiere residenziale di Nyon, il comune ha saputo crearsi un'identità molto forte», sottolinea Myriam Perret, capoprogetto del Premio Wakker per Patrimonio svizzero. Prangins può in effetti vantare un centro di grande qualità storico-culturale, iscritto nell'Inventario federale degli insediamenti svizzeri da proteggere d’importanza nazionale (ISOS), ma la cui attrattività resta fragile a causa della concorrenza del centro di Nyon e delle zone commerciali. Il comune ha quindi sfruttato le sue risorse per mantenere delle attività e una vita cittadina e proporre alloggi a prezzi accessibili: ristrutturazione della casa comunale e dell'«Auberge communale», creazione della place de la Broderie (L’atelier du paysage, Jean-Yves Le Baron, 2016) sul sito di un edificio demolito, ristrutturazione di tre edifici storici per creare 16 appartamenti per la cooperativa abitativa Les Plantaz (Bakker & Blanc architectes, 2008).

Sviluppo centripeto

In un contesto dominato dalle zone residenziali caratterizzate dalle villette e volendo preservare i terreni agricoli, dove e in che forma collocare dei nuovi alloggi? Il Premio Wakker accoglie con favore il cambio di rotta fatto dal comune nel 2018, dopo l'entrata in vigore della revisione della legge sulla pianificazione del territorio (LPT), ovvero la decisione di rinunciare a un progetto intercomunale di sviluppo2 (che prevedeva la costruzione di nuovi quartieri su dei terreni destinati alla rotazione delle colture) per favorire invece lo sviluppo centripeto. Attualmente si stanno sviluppando quattro zone edificabili all'interno del perimetro già costruito.3

«Abbiamo concepito le infrastrutture per accompagnare la crescita demografica a partire dal 2008», sottolinea Dominique-Ella Christin, municipale responsabile di pianificazione e ambiente. Di conseguenza, nel complesso scolastico des Morettes, inaugurato nel 2014 (concorso aperto, Pierre-Alain Dupraz architecte, 2015), tre classi sono ancora vuote. Anche la dimensione della rete delle acque reflue è stata pensata in funzione della futura popolazione.

E che dire di un possibile sviluppo delle zone residenziali? Per Dominique-Ella Christin, «il quartiere delle villette deve essere considerato nel suo insieme: una sorta di “parco delle ville” dotato di un ricco patrimonio vegetale e di numerosi percorsi pedonali. Rappresenta un apporto significativo alla qualità di vita del comune, per il quale è importante valorizzare tale area e preservarla».

Tenue consenso

Il premio attribuito quest'anno lascia perplessi: davvero un territorio privilegiato come quello del ricco comune di Prangins – un territorio che ha i mezzi per perseguire le proprie ambizioni – può incarnare le vere sfide urbanistiche d'oggi? Questa scelta si iscrive in una certa visione – desueta, esclusiva, ma che raccoglie molti consensi – d'un patrimonio che sembra a volte fermarsi sulle soglie del XX secolo. Le giurie di alcune edizioni precedenti erano state più ambiziose, attribuendo il premio a delle proposte più strategiche che aprivano dei dibattiti (Delémont, 2006; Yverdon, 2009; l’Ouest lausannois, 2011 o Langenthal, 2019); dibattiti che il riconoscimento attribuito a Prangins ha piuttosto la tendenza a chiudere.

Traduzione dal francese della redazione di espazium.ch

 

Note

  1. Intervista a Bruno Marchand. Bruno Marchand, con il suo studio DeLaMa, nel 2006 ha ricevuto dal comune di Prangins l'incarico di elaborare questo PDcom, di cui si occupa a tutt'oggi.
  2. Il «Concept RDU», concetto di sviluppo urbano lungo una nuova strada tra Nyon e Prangins, elaborato nel 2005.
  3. Questi futuri quartieri necessitano di piani di allocazione che hanno ricevuto il via libera preliminare o l’approvazione preventiva del Cantone secondo il loro stato di avanzamento.
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