Ni­ckisch Wal­der, ar­chi­tet­tu­re ad al­ta quo­ta

Le realizzazioni di Nickisch Walder si segnalano come architetture pure e specifiche nel contesto pittoresco delle Alpi svizzere. Architettura radicale per paesaggi estremi.

Publikationsdatum
18-12-2017
Revision
19-03-2018

Selina Walder e Georg Nickisch

Selina Walder ha terminato gli studi di architettura all’Accademia di architettura di Mendrisio nel 2004, diplomandosi con Valerio Olgiati con il quale ha poi collaborato come assistente dal 2004 al 2006. Ha curato la mostra DADO - gebaut und bewohnt von Valerio Olgiati und Rudolf Olgiati alla Gelbe Haus a Flims. Georg Nickisch si è laureato nel 2005 a Mendrisio con Peter Zumthor, ha lavorato all’Accademia come assistente presso la cattedra di Jonathan Sergison ed è stato professore invitato all’Haute école d'art et de design di Ginevra (HEAD). Nel 2005 hanno fondato insieme lo studio Nickisch Walder con sede a Flims, nel Cantone dei Grigioni. Lo studio ha vinto il concorso per il nuovo auditorio di Plantahof a Landquart, in collaborazione con Valerio Olgiati (2008). Il progetto di ristrutturazione di un edificio scolastico del XIX secolo, ubicato sulla piazza di Valendas, ha ricevuto il premio SIA Umsicht - Regards - Sguardi 2017. Il restauro è stato realizzato mediante una pianificazione a tappe successive e con mezzi contenuti, rimuovendo gli interventi effettuati negli ultimi decenni che alteravano la visione d’insieme.

Refugi Lieptgas, Flims

Il rifugio Lieptgas (2012) si trova a lato di un piccolo sentiero che conduce nella foresta di Flims, sul sedime di una struttura di legno che fungeva da rifugio per i contadini. In sintonia con le regole di pianificazione, che postulano la conservazione dell’edificio storico o comunque il mantenimento del carattere esistente, la costruzione in tronchi di legno della vecchia capanna è stata utilizzata come cassaforma per gettare pareti monolitiche in calcestruzzo isolante. Al momento del getto, vecchio e nuovo si fondono: il lato interno della parete perimetrale di legno diventa il lato esterno del nuovo muro di cemento, ne modella il bordo lasciando la sua impronta in rilievo come una memoria inscritta nella superficie.

Il rifugio è diviso in due ambienti: il soggiorno, dove cucinare, mangiare e stare insieme vicino al camino, e uno spazio al piano inferiore dove riposare e fare il bagno nella vasca scavata in un grande blocco di cemento riscaldato di fronte alla finestra. Una piccola estensione ospita la scala, un ripostiglio e i servizi igienici. Con un'area netta di trentacinque metri quadrati, il rifugio è ridotto all’essenziale e offre l'intimità protetta di un nido. Tre aperture inquadrano scorci specifici nella foresta: una finestra con seduta offre una vista romantica verso la radura nel bosco, un'apertura circolare sul soffitto illumina il camino e inquadra le cime dei faggi, al piano inferiore una grande cornice vetrata si affaccia scenograficamente su una roccia. Le finiture di pino bianco per armadi, porte e serramenti, sono state applicate con esattezza sulla struttura in cemento e lasciano invariata la percezione della costruzione monolitica grezza.

L'immagine complessiva suggerisce la stessa impressione d’immediatezza e semplicità riscontrabile nei rifugi disseminati sulle montagne di Flims: un manufatto che sembra familiare e allo stesso tempo rivela qualcosa d’inaspettato. In architettura, la creazione di un'atmosfera è strettamente legata alla trasformazione dei materiali in materia espressiva: la forte giustapposizione di roccia, cemento, vetro e acqua catalizza all'interno dello spazio costruito una forte tensione emotiva.

Campo base Matterhorn

In occasione del 150° anniversario della prima ascensione al Cervino dell'alpinista britannico Edward Whymper, da luglio a settembre 2014 è stato installato sull'Hirli (2.880 m.s.l.m.) un campo base in grado di accogliere il pernottamento degli scalatori prima dell'ascesa in vetta. I venticinque rifugi, realizzati con moduli base di 2,25 x 3,375 m a forma di tenda, sono stati collocati sul pendio della montagna come una sorta di piegature in origami. Costruiti con una struttura in alluminio, sono leggermente sollevati dalla superficie rocciosa fredda tramite supporti regolabili che permettono di avere un piano orizzontale di legno su cui riposare comodamente. Rifugi più grandi, illuminati con lampadine elettriche a basso consumo e riscaldati con radiatori a gas, ospitano spazi comuni per il pranzo e la cucina.

La costruzione a due strati segue il principio della tenda tradizionale, con un guscio esterno robusto in alluminio e una morbida fodera sospesa all’interno, realizzata in tessuto impermeabile. La geometria della tenda, tetto protettivo e archetipo abitativo nella sua forma più primitiva e semplice, è efficace staticamente per trasferire il peso delle forze del vento sul terreno. Il disegno della struttura è nitido e preciso: le porte triangolari si aprono come il lembo di una tenda, la maniglia della porta è posta in diagonale, moduli traslucidi lasciano filtrare la luce.

Le delicate strutture esaltano la massiccia parete rocciosa, rilevando la natura temporanea del campo base rispetto alla solidità della montagna. I contenitori, una volta smantellati, non hanno lasciato alcuna traccia dell'evento sul suolo e sono disponibili per un utilizzo successivo. Lo sfondo pittoresco delle Alpi svizzere si presta in maniera drammatica all’insediamento di architettura contemporanea. Le realizzazioni di Nickisch Walder si segnalano come eventi unici e difficilmente replicabili. Architettura radicale per paesaggi estremi.

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