Fil­tra­re il con­tes­to

Krausbeck Santagostino Margarido architetti | CSD Ingegneri

La nuova scuola dell’infanzia di Lamone si inserisce con misura in un contesto urbano complesso, ridefinendo spazi e relazioni con un’architettura sobria e permeabile. Un nuovo confine organizza l’equilibrio tra margini esistenti, spazi aperti e funzioni collettive.

Publikationsdatum
14-07-2025
Luca Cardani
arch., lect., res. in Architectural and Urban Design DABC POLIMI

Filtering the context english version

Scuola dell’infanzia, Lamone TI

L’intervento per la nuova scuola dell’infanzia di Lamone si confronta con un contesto urbano stratificato e definito da limiti fisici precisi: il cimitero, il sagrato della chiesa, il cortile della casa parrocchiale. Recinti esistenti delimitano funzioni eterogenee, lasciando all’interno un vuoto irregolare che il progetto assume come matrice insediativa. L’operazione degli architetti Krausbeck, Santagostino, Margarido consiste nell’introdurre un nuovo recinto, che si inserisce negli interstizi rimasti, ridefinendo il margine verso la strada e organizzando lo spazio aperto in un sistema ordinato di pieni e vuoti.

L’edificio, concepito come un volume compatto e allungato orientato nord-sud, si dispone arretrato rispetto al fronte stradale, generando due giardini con caratteri distinti: uno urbano, rivolto all’ingresso e alla vita pubblica; l’altro più interno, di carattere intimo e naturalistico, destinato alla quotidianità dei bambini. La distinzione spaziale corrisponde a una precisa gerarchia funzionale, ma anche a un atteggiamento misurato nel rapporto tra il costruito e il contesto.

La distribuzione delle aule segue una logica lineare: gli spazi didattici si susseguono lungo il lato lungo, intercalati da corpi di servizio e nuclei di risalita che, orientati trasversalmente, stabiliscono relazioni visive tra i due giardini. Il piano terra, arretrato e trasparente, ospita gli spazi collettivi e si apre al piano di campagna attraverso portici continui che definiscono aree di gioco coperte, prolungando l’attività didattica verso l’esterno. Il livello superiore si distingue per un diverso grado di permeabilità: il volume appare sospeso, accentuando l’effetto di leggerezza e riparo che caratterizza l’intera composizione.

La costruzione assume un ruolo primario nella definizione del carattere architettonico. La struttura portante in calcestruzzo armato a vista è ordinata secondo una maglia regolare e modulare, che regola la scansione degli spazi e consente una notevole flessibilità d’uso. La tessitura delle facciate alterna elementi prefabbricati pieni e vuoti, generando un ritmo controllato, lontano da qualsiasi volontà ornamentale. L’espressione materica del calcestruzzo restituisce una superficie vibrante, nella quale il disegno costruttivo diventa elemento di misura e disciplina.

Particolare attenzione è data alla coerenza materica tra interno ed esterno. I pavimenti in calcestruzzo levigato con inerti locali riprendono la tonalità delle superfici verticali, mentre le facciate continue a piano terra filtrano le relazioni tra il giardino urbano e quello scolastico interno. Un ulteriore livello di articolazione è affidato ai cobogó – elementi costruttivi della tradizione vernacolare brasiliana, diffusamente impiegati dai tempi del Modernismo – che, integrati alla struttura primaria, modulano la luce e l’apertura visiva, contribuendo alla definizione di un ambiente protetto ma permeabile.

L’impianto distributivo privilegia la continuità spaziale senza rinunciare alla possibilità di isolamento funzionale. La successione dei setti strutturali consente di calibrare le proporzioni degli ambienti, offrendo una varietà controllata di situazioni didattiche. Gli spazi di relazione lungo il perimetro, concepiti come soglie intermedie tra interno ed esterno, favoriscono forme di socializzazione spontanea, adattabili alle esigenze pedagogiche.

L’insieme del progetto esprime un equilibrio misurato fra misura urbana e dimensione domestica. La nuova scuola non cerca una monumentalità esplicita, ma si colloca con naturalezza entro il sistema di recinti e margini esistenti, conferendo all’intero comparto una nuova centralità urbana. La chiarezza dell’impianto e la precisione del disegno costruttivo restituiscono un’architettura sobria, dove l’essenzialità diventa strumento per organizzare, proteggere e regolare le relazioni tra spazio pubblico, natura e comunità.

 

  • Luogo Lamone 
  • Committenza Comune di Lamone 
  • Architettura e Direzione lavori Krausbeck Santagostino Margarido architetti, Salorino;O. Krausbeck, G. Santagostino, M. Margarido
  • collaboratoriS. Leone, M. Bonfioli, R. D’Agrosa 
  • Architettura del paesaggio Giorgio Benicchio, Lamone 
  • Impresa Quadri SA, Cadempino 
  • Ingegneria civileCSD Ingegneri SA, Lugano 
  • Progetto impianti RVCS  CSD Ingegneri SA, Lugano 
  • Progetto impianti elettrici  Piona Engineering SA, Manno 
  • Fotografia Francesca Iovene, Milano 
  • Date concorso 2019; progetto 2020–2022; realizzazione 2024 
  • Fisica della costruzione e Pianificazione energetica  CSD Ingegneri SA, Lugano 
  • Certificazione o Standard energetico Minergie (certificazione in corso) 
  • Intervento e tipo edificio nuova costruzione 
  • Categoria edificio (Ae) scuole : 1’393 m² 
  • Fattore di forma (Ath/Ae) 1.96 
  • Riscaldamento pompa di calore aria/acqua ; copertura 100% 
  • Acqua calda Pompa di calore aria/acqua con desurriscaldatore; copertura 100% 
  • Elettricità Potenza fotovoltaico 80 kWp 
  • Requisito primario involucro 37.1 kWh/m²a (limite 37.4 kWh/m²a) 
  • Indice Energetico Complessivo 18.2 kWh/m²a (limite 50.9 kWh/m²a)  
  • Particolarità massima apertura alla luce naturale e connessione con l’esterno. Pompa di calore reversibile con desurriscaldatore: produzione ACS invernale contemporanea al riscaldamento senza influenza sul COP; produzione ACS estiva con recupero calore da raffrescamento e senza interruzione del freddo

Verwandte Beiträge