L’emer­gen­za dell’Em­me tro­va una fi­ne

Revitalisierte Emme (BE/SO)

Abstract dell’articolo, in italiano, di Paul Knüsel per la pubblicazione «Cultura della costruzione: qualità e critica».

Publikationsdatum
09-03-2022

Con il suo racconto Die Wassernot im Emmental, L’inondazione dell’Emmental, Jeremias Gotthelf nel 1838 scatenò un’autentica offensiva delle opere idrauliche in Svizzera. 150 anni fa, l’Emme fu costretta in un angusto canale. Ora Berna e Soletta hanno rimosso la gabbia e restituito spazio all’acqua, alla natura e all’uomo. Il Mittelland urbano, una delle grandi regioni popolate e urbanizzate d’Europa, acquisisce un’area paesaggistica dinamica che si ­presta a molteplici esperienze. L’Emme ora può nuovamente scorrere attraverso un ampio alveo, vari bracci laterali e ampi banchi ghiaiosi. Le sue rive, altrettanto grandiose, sono costellate di biotopi, zone balneabili, punti di osservazione e vari ­meandri per la natura e per l’uomo.

Paul Knüsel espone la sua scelta.

A febbraio 2021, il Canton Soletta ha concluso il suo progetto di rivitalizzazione e protezione contro le inondazioni ed è ­deciso a proseguire su questa strada, come fanno già da tempo i vicini di Berna nell’alto corso del fiume. Oltre a un naturale ­dinamismo e a biotopi variegati, lo spazio riservato alle acque, dalle Prealpi bernesi fino alla foce dell’Aar nella regione di Soletta, offre oggi anche tanti spazi educativi, per l’arte e le attività ricreative.

L’Emme è uno degli ultimi corsi d’acqua della Svizzera i cui flussi non sono regolabili. L’acqua accumulatasi in montagna può ingrossarsi rapidamente fino ad assumere un carattere torrentizio; nell’estate 2005, il fiume ha abbondantemente oltrepassato gli argini anche nel Mittelland. I danni provocati hanno dato il la all’attuale rivitalizzazione e al miglioramento delle protezioni arginali.

Gli interventi nelle aree fluviali sono di tipo interdisciplinare, poiché contemplano diverse esigenze di protezione e di utilizzo. Costruire con e vicino all’acqua, tuttavia, richiede la consapevolezza che la pianificazione non può prevedere tutto fin nei minimi dettagli. L’Emme, nel suo nuovo assetto, potrà sfogarsi con maggiore impeto rispetto al passato. La rilevanza culturale delle moderne opere idrauliche non consiste più nel canalizzare la forza dell’acqua, bensì nell’integrarla attivamente nella progettazione.

Questo articolo è stato pubblicato nel numero speciale «Cultura della costruzione: qualità e critica». Ordina adesso!

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