Vi­si­ta al­le co­ope­ra­ti­ve d'a­bi­ta­zio­ne di Ba­si­lea

Che cos’è una cooperativa di abitazione? Come avviene il processo di creazione e di finanziamento? Come si presenta una cooperativa di abitazione, concretamente? A queste domande si è voluto trovare risposta in occasione di una visita a Basilea organizzata dalla CASSI (Cooperative d'abitazione Svizzera), sabato 11 maggio 2019. Tra i partecipanti architetti, potenziali soci di una cooperativa e molti che rientrano in entrambe le categorie, curiosi di capire meglio che possibilità offra questo modello orientato alla cooperazione tra vicini.

Publikationsdatum
04-08-2019

L’appuntamento è di buon mattino sul treno diretto a Nord delle Alpi: un’occasione per fare conoscenza e scambiare idee durante il viaggio. Ascoltiamo le spiegazioni dettagliate dell’architetto Monique Bosco-Von Allmen, presidente della CASSI, sul finanziamento ed il funzionamento di una cooperativa di abitazione. Dal profilo economico, la cooperativa di abitazione è un modello per finanziare collettivamente una proprietà di abitazione, senza l’intromissione di un investitore e senza scopo di lucro. Una serie di facilitazioni ed un fondo della Confederazione fanno sì che sia un modello attrattivo anche per chi non cerchi necessariamente uno stretto contatto con i vicini – ma conviene soprattutto a chi non abbia grossi mezzi finanziari a disposizione.

Abbiamo avuto modo d’appurare questa realtà durante la prima visita al condominio Erlenflex (Architetti Bart & Buchhofer): gli abitanti, partiti inizialmente con un modello di proprietà per piano (PPP), hanno in seguito scelto il modello di una Baugenossenschaft (cooperativa di abitazione) per motivi economici.

Il funzionamento di una cooperativa di abitazione è molto variabile e dipende dalla volontà dei suoi soci. Una prerogativa è che gli abitanti, essendo co-proprietari e prendendo parte alle decisioni, sono implicati nel progetto e sono quindi interessati al benessere di tutti. Spesso vi sono dei locali condivisi (atelier, camera degli ospiti, tetto-terrazza, salottino con cucina) e volentieri gli spazi verdi vengono mantenuti collettivamente. Un altro criterio ricorrente constatato è il mix sociale: la presenza di abitanti di età diversa e di diversi strati sociali crea un contesto in cui ognuno ha qualcosa da offrire agli altri. La diversità favorisce la resilienza, come per esempio nel caso delle persone anziane che curano i bambini dei vicini, aiutate in cambio nel portare la spesa a casa o nello svolgere piccoli lavori di manutenzione.

Durante la giornata ci siamo resi conto di quanto, in svizzera interna, le cooperative siano numerose ed organizzate. La Stiftung Habitat e GEWONA Nord-West, i cui rappresentanti ci hanno accolto e guidato, affittano a pigioni moderate e senza scopo di lucro rispettivamente 285 e 172 appartamenti nella sola città di Basilea. A queste si aggiungono molteplici altre Siedlungen, tra le quali il condominio di Maiengasse (architetti Esch e Sintzel, 2018), di proprietà della città di Basilea, che abbiamo avuto il privilegio di visitare sotto la guida dell’architetto Esch. Si tratta di un edificio molto raffinato, concepito in legno, dove il tema della soglia tra lo spazio pubblico e quello privato è risolto in modo esemplare. Nella corte dell’edificio, che è pure cortile dell’asilo, gli accessi agli appartamenti sorgono sotto a dei porticati leggermente rialzati. Si genera così uno spazio di incontro ed una transizione morbida tra la sfera privata e gli spazi comuni. Le dimensioni, pure, giocano un ruolo importante: l’edificio è volutamente di tre soli piani e la corte supera di poco i 35 m di lunghezza. Questa è la distanza massima, all’interno di un teatro, tra il pubblico e gli attori: da più lontano non si possono più comunicare né percepire visualmente le emozioni. Vediamo qui concretizzati diversi insegnamenti dell’architetto danese Jan Gehl (Life Between Buildings, 1971), un’importante fonte di ispirazione per chi abborda il tema del vivere comune.

Terminato l’intenso programma di visita e non senza l’immancabile Stange a mo' di aperitivo, ci incamminiamo verso la stazione stanchi ma pieni di nuove idee ed energia, speranzosi che gli sforzi della CASSI portino i suoi frutti in Ticino e che le cooperative di abitazione diventino qualcosa di comune sul mercato immobiliare del nostro cantone.

Ringrazio la CASSI – ed in particolare Monique Bosco-Von Allmen – per l’intenso lavoro organizzativo e per il suo impegno a favore di un modello abitativo sostenibile, e tutti i partecipanti per la piacevole giornata trascorsa insieme.