L’elet­tro­mo­bi­lità ai bloc­chi di par­tenza

Se per scaldare gli edifici con basse emissioni si ricorre sempre più alla pompa di calore, per i trasporti quotidiani si ricorrerà presto alla mobilità elettrica per la salvaguardia del clima. I proprietari immobiliari contribuiscono attivamente.

Date de publication
19-07-2021

Dal 2 al 15% in quattro anni: nel 2018, la mano pubblica e l’economia privata hanno abbozzato un’idea comune per conciliare mobilità ed esigenze climatiche. È nata così la «Roadmap elettromobilità 2022», che poggia su misure innovative e facoltative. L’obiettivo concordato: aumentare al 15% la quota delle nuove immatricolazioni di veicoli elettrici ricaricabili entro il 2022. Nel 2020 è stato immesso sul mercato circa l’8% di veicoli elettrici.

L’elettromobilità assume un ruolo importante per lo sviluppo ecocompatibile dei trasporti. In questo ambito, come negli insediamenti, è altrettanto importante ridurre le emissioni di CO2 in modo significativo. Con un approccio combinato di progettazione è possibile implementare principi sostenibili per insediamenti e mobilità. Per ottenere la certificazione di «Area 2000 Watt» occorre ad esempio rispettare determinati parametri di CO2 emessa, sia per gli edifici sia per la mobilità indotta. La ­Con­ferenza delle città per la mobilità dell’Unione delle città svizzere e l’Associazione traffico e ambiente gestiscono inoltre la piattaforma «autofrei/autoarm Wohnen» (abitare senza auto o con un numero limitato di auto), che intende illustrare il vantaggio ecologico, economico e sociale di questo genere di concetti abitativi sostenibili. Entrambe le iniziative hanno suscitato grande eco: a fine 2020, 39 insediamenti in tutta la Svizzera erano certificati Aree 2000 Watt. Oltre venti, perlopiù in agglomerati urbani, possono definirsi «a traffico ridotto».

Le esigenze di mobilità degli abitanti di queste aree innovative e sostenibili vengono soddisfatte con una ricca offerta che funziona in modo esemplare in termini di efficienza energetica e attenzione alle risorse. Anche la mobilità elettrica è spesso presente. Sempre più proprietari d’immobili si accingono a ­rendere i loro immobili compatibili con ­l’elettromobilità e ad ampliare localmente l’infrastruttura di ricarica. Di seguito sei esperti ci svelano quali aspetti sono rilevanti nella pratica.
 

Il punto di vista dell’investitore

«La corsa alla mobilità elettrica è ­inferiore ­rispetto a quanto credessimo»

Jean-Claude Meyer, Kim Berrendorf, Baloise Group


«Baloise Group possiede diverse centinaia di immobili commerciali e residenziali con oltre 10'000 parcheggi. Desideriamo attrezzarne fino a un quinto con una stazione di ricarica elettrica, è questo l’obiettivo del nostro progetto "BalCharge" nella "Roadmap elettromobilità 2022" della Confederazione. L’attuazione è già stata avviata presso due sedi pilota. La pandemia purtroppo ritarda i lavori. Al tempo stesso abbiamo dovuto constatare che il nostro progetto è ambizioso. Negli immobili locati, la corsa alla mobilità elettrica è inferiore rispetto a quanto credessimo. Attualmente sono piuttosto i proprietari residenti a far ­aumentare la domanda di veicoli elettrici.
Il potenziamento dell’infrastruttura di ricarica elettrica è nato da una piccola e innovativa iniziativa interna. Inizialmente, attraverso il progetto, intendevamo soprattutto aumentare l’affluenza di clienti. Nel frattempo, l’idea è confluita nella strategia di sostenibilità aziendale. Promuovendo la mobilità elettrica, possiamo così contribuire direttamente a migliorare il bilancio climatico della nostra azienda. Tra le misure previste vi è anche la conversione del ­nostro parco macchine verso la mobilità elettrica.

L’attuazione della strategia di sostenibilità può creare valore per tutti: al fine di migliorare la performance di sostenibilità degli immobili e degli investimenti di capitale, reinvestiamo in aziende sostenibili il capitale che generiamo, tra le altre cose, con i premi assicurativi. In concreto, questo si traduce nel finanziamento delle stazioni di ricarica elettrica. A livello economico ne approfitteremo – ­almeno indirettamente –, perché i locatari saranno più soddisfatti del nostro servizio e opteranno meno frequentemente per un cambiamento.

Lo sviluppo della mobilità elettrica ci ha insegnato che la gestione energetica e la produzione di energia solare da parte degli edifici sono fattori da prendere assolutamente in considerazione. Questo significa che, idealmente, le stazioni di ricarica elettrica vanno progettate in abbinamento agli impianti fotovoltaici. Non tutti gli immobili, tuttavia, sono adatti a un concetto di ­autoconsumo, poiché i tetti sono ad esempio occupati da collettori solari per la produzione di acqua calda. Stiamo pertanto finalizzando una strategia comune con la divisione immobiliare. Da quanto si sta profilando, i prossimi lavori di ristrutturazione dovranno essere completati almeno con l’installazione di un’infrastruttura elettrica di base. Questo ci permetterà di mantenere entro i limiti i costi supplementari».
 

Il punto di vista del gestore immobiliare

«Sempre più locatari chiedono informazioni»

Matthias Schmid, Wincasa


«Insieme all’amministrazione di portafogli immobiliari in tutta la Svizzera, Wincasa gestisce circa 80'000 parcheggi che potrebbero potenzialmente essere trasformati con stazioni di ricarica. Si tratta di svariati immobili di proprietà di investitori istituzionali, dai grandi magazzini agli edifici commerciali, dagli immobili residenziali piccoli e grandi agli edifici per uffici. Sempre più locatari ci chiedono se è possibile installare un’infrastruttura per la ricarica all’interno dell’immobile.

I proprietari sono solitamente disposti a fare degli investimenti anche se in un primo momento è solo un locatario dell’immobile a beneficiarne: se infatti la prima installazione è progettata bene in termini strategici, anche gli altri interessati potranno usufruirne successivamente con un costo minimo. In questo contesto, il cosiddetto "cavo piatto a nastro" è ormai diventato una sorta di standard: una volta installato alla parete del garage sotterraneo, è possibile collegare con poca spesa ulteriori colonnine di ricarica.

Nei progetti che abbiamo curato, solo in un caso l’allacciamento elettrico previsto in origine è diventato talmente caro da essere scartato. Il parcheggio all’aperto interessato distava troppo dall’edificio. Ma può anche accadere che i locatari provvedano loro stessi all’installazione. In quel caso il problema consiste nel fatto che nel garage sotterraneo vengono utilizzate stazioni di ricarica diverse, e non sempre compatibili con la rete. Può allora succedere che la ­gestione del carico non funzioni in modo trasversale e che il dispositivo di sicurezza dell’edificio risulti sovraccarico. Serve pertanto una consulenza per il coordinamento degli interventi singoli.

In futuro desideriamo attivarci non solo su richiesta, ma anche in modo proattivo, rendendo gli immobili compatibili per la mobilità elettrica. Una buona occasione è data dal fabbisogno di rinnovamento dell’illuminazione nei garage sotterranei. Nei prossimi anni occorrerà sostituire i vecchi tubi fluorescenti con lampade a LED. Durante questi lavori sarà facile installare anche stazioni di ricarica. La domanda di ulteriori colonnine è destinata a salire in futuro».
 

Il punto di vista del consulente energetico

«Si rischia una giungla di colonnine di ricarica»

Felix Ribi, EBP


«Affinché la mobilità elettrica acquisti slancio, occorrono colonnine di ricarica nelle case. Questo significa innanzitutto che anche i proprietari di immobili devono mettere a disposizione più infrastrutture per la ricarica. Per aggiornare la dotazione degli edifici è però fondamentale un concetto generale. Altrimenti si rischia di veder nascere una giungla di colonnine di ricarica nei garage sotterranei, che porterebbe a costi aggiuntivi. Si raccomanda un’infrastruttura di base i cui componenti siano integrati nell’edificio, punti di ricarica gestibili per i singoli posti auto e un sistema di gestione del carico. Nel quaderno tecnico SIA 2060 è definita questa infrastruttura di base, che comprende armadio di distri­buzione, contatori per le diverse colonnine di ricarica e alimentazione elettrica fino all’area di parcheggio.

Altrettanto importante è un sistema di gestione del carico, da un lato per coordinare i processi di ricarica delle singole colonnine e dall’altro per coordinare il fabbisogno di potenza con gli altri elementi del sistema elettrico interno dell’edificio. Solo in rari casi si rende necessario aumentare la potenza di un allacciamento elettrico domestico. Le colonnine di ricarica che vengono fornite in parte gratuitamente all’acquisto di un veicolo elettrico sono pensate per le case monofamiliari e non sono adatte per soluzioni comuni all’interno di residenze collettive.

Di norma non dispongono di interfacce di comunicazione e quindi non sono gestibili. Alcune città e alcuni cantoni prevedono attualmente finanziamenti per l’installazione di stazioni di ricarica in immobili residenziali e per l’acquisto di un veicolo elettrico. La revisione della legge sul CO2 della Confederazione, non ancora entrata in vigore, prevede il sostegno a livello nazionale per le stazioni di ricarica in edifici con unità abitative plurifamiliari. Molto probabilmente, il sostegno nazionale sarà legato alla condizione che l’elettricità sia esclusivamente rinnovabile. Il settore pubblico intende tuttavia migliorare le condizioni quadro per la mobilità elettrica anche in altro modo. Da un lato si inaspriscono i valori limite delle emissioni per i veicoli e vengono ridotte le imposte di circolazione per i veicoli elettrici. Dall’altro si sta discutendo di emanare regolamenti che obblighino alla predisposizione dei sistemi di distribuzione di elettricità nei parcheggi degli edifici nuovi.

Molti proprietari immobiliari non intendono installare nella loro proprietà ­impianti di fornitori esterni. Per questo devono essere essi stessi a investire nell’infrastruttura di base e nelle colonnine di ricarica. I costi di investimento e d’esercizio possono poi venire addebitati ai locatari. Un’alternativa è costituita da modelli di contracting che vengono offerti da molti fornitori di energia. Nel caso si opti per questo modello, è il contractor a finanziare e gestire le stazioni di ricarica. Alle volte il contractor mette persino a disposizione i veicoli elettrici. Spesso oggi i locatari possono utilizzare questi modelli contrattuali come servizi sotto forma di abbonamento».
 

Il punto di vista della ricercatrice

«Si parla molto di mobilità elettrica bidirezionale»

Anna Roschewitz, Novatlantis


«Sull’area del nuovo insediamento di Erlenmatt Ost, a Basilea, testiamo come i veicoli elettrici possano contribuire a ottimizzare l’approvvigionamento locale autonomo con elettricità rinnovabile. In pratica è qui che viene impiegata, per la prima volta in Svizzera, la tecnica di ricarica bidirezionale: dal punto di vista elettrotecnico le batterie delle automobili sono connesse alla rete dell’area, in modo tale che possano essere utilizzate come accumulatori di corrente. All’occorrenza possono essere caricati o scaricati. Il progetto pilota e dimostrativo è sostenuto dal Cantone Basilea-Città e dall’Ufficio federale dell’energia ed è ormai giunto al suo quinto anno. Siamo in grado di dimostrare che la cosiddetta gestione energetica integrata funziona. Anche gli inquilini che hanno a disposizione due veicoli elettrici in car-sharing sono soddisfatti. E la loro statistica di guida dimostra che l’autonomia è ampiamente sufficiente per le esigenze quotidiane.

Si parla e si scrive molto di mobilità elettrica bidirezionale. Ma si agisce ancora troppo poco. Spesso vengono avanzate delle riserve legate al fatto che l’offerta di veicoli adatti e stazioni di ricarica non sia molto ampia e sia relativamente cara, oltre al fatto che non ci siano ancora delle soluzioni standard per la gestione intelligente della carica. Il coordinamento degli specialisti è importante: ci muoviamo infatti in un ambito che non prevede ancora sistemi o prodotti standard.

Abbinare la mobilità elettrica bidirezionale allo sviluppo di nuovi insediamenti o al risanamento di interi comparti immobiliari può produrre molteplici vantaggi: dal punto di vista energetico si aumenta infatti la quota di autoconsumo della produzione di energia solare in sito. Si attenuano inoltre i picchi di carico elettrico sulla rete dell’area, con conseguente notevole ridu­zione dei costi d’esercizio. E, a medio termine, l’accoppiamento settoriale grazie al Vehicle-to-Grid (V2G) può presumibilmente alleggerire l’infrastruttura di rete, e ridurre la necessità di espansione a livello di rete di distribuzione. Il progetto pilota e dimostrativo di Erlenmatt Ost dimostra inoltre che l’offerta soddisfa anche le esigenze di mobilità espresse dagli utenti.

Un ulteriore elemento su cui indagare riguarda il comportamento individuale rispetto alla mobilità: da quando si sono trasferiti al loro nuovo domicilio, gli abitanti di Erlenmatt Ost stanno scoprendo questo tipo di offerta innovativa. È in questo momento che possono intervenire ulteriori cambiamenti: gli utenti riflettono sulle loro esigenze e sulle loro abitudini nell’ambito della mobilità».
 

Il punto di vista del fornitore d’energia

«L’infrastruttura di ricarica diventa un elemento nell’approvvigionamento d’energia»

Rami Syväry, Energie 360°


«Naturalmente il potenziamento della mobilità elettrica necessita di una fitta rete di stazioni pubbliche di ricarica. Solitamente chi guida veicoli elettrici provvede però alla ricarica a casa o sul posto di lavoro. In futuro, pertanto, disporre di una stazione di ricarica elettrica a casa sarà normale come lo sono oggi le prese della corrente. Proprio nelle autorimesse è tuttavia consigliabile installare un sistema di ricarica che possa essere potenziato all’occorrenza. Oltre alla stazione di ricarica occorrono anche un sistema di gestione del carico, un sistema di accesso e conteggio ed eventualmente una soluzione di finanziamento. ­Tutti investimenti aggiuntivi che paiono molto opportuni nelle nuove realizzazioni, ma anche negli immobili esistenti, indipendentemente dal fatto che si parli di un oggetto singolo o di un insediamento. Risulta invece decisivo capire se il proprietario intenda investire in futuro all’insegna dell’energia rinnovabile al 100%.

Il motivo per cui un fornitore di energia debba occuparsi anche dell’ampliamento della mobilità elettrica è molto semplice: l’infrastruttura di ricarica per i veicoli ­elettrici diventa un elemento ulteriore nell’approvvigionamento di calore, raffreddamento e corrente. La base di un sistema energetico complessivo deve tuttavia integrare sempre vettori energetici rinnovabili. Esemplari, in tal senso, sono soluzioni integrali dei fornitori o una combinazione ai fini dell’autoconsumo. Si può ad esempio combinare l’esercizio di pompe di calore, impianti fotovoltaici, accumulatori di corrente e stazioni di ricarica elettrica. L’impiantistica degli edifici e le automobili elettriche possono essere abbinate; entrambe dovranno rispondere a un sistema di comando intelligente sovraordinato. In tal senso si tratta di prevedere, per il futuro, di utilizzare le batterie dei veicoli elettrici per immagazzinare elettricità.

La collaborazione tra un fornitore di energia e un proprietario immobiliare richiede chiarezza in merito alle interfacce. Noi, ad esempio, ci occupiamo di pianificare e coordinare l’installazione di stazioni di ricarica elettrica. Il coordinamento può eventualmente comprendere anche la collaborazione con i fornitori locali di elettricità. Infine occorre prevedere anche l’assistenza agli utenti finali che ricevono una scheda di ricarica personalizzata da utilizzare a casa o fuori; oltre al servizio di conteggio offriamo anche un servizio di intervento in caso di guasto, attivo 24 ore su 24»

Informazioni

 

«Roadmap elettromobilità 2022»
La «Roadmap elettromobilità 2022» è stata creata dal Dipartimento federale dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni (DATEC) nel 2018. Le attività della roadmap sono coordinate dall’Ufficio federale dell’energia (UFE) e dall’Ufficio federale delle strade (USTRA).

 

Insediamenti a traffico ridotto
Numero ridotto di parcheggi (0,21-0,5 automobili per appartamento), moto e motorini solitamente vengono aggiunti al contingente di automobili ammesse. Avere veicoli a motore non è la norma ed è disciplinato individualmente.

 

Mobilità elettrica e Città dell’energia
Guida agli interventi con esempi pratici per i comuni

 

Mobilità indotta
(La via SIA verso l’efficienza energetica), SIA 2039 «Mobilità – Fabbisogno energetico in funzione dell’ubicazione dell’edificio»

 

Stazioni di ricarica
SIA 2060 «Infrastruttura per veicoli elettrici negli edifici»

Con il sostegno di SvizzeraEnergia e Wüest Partner espazium – Edizioni per la cultura della costruzione ha pubblicato:
 

Nr. 1/2018 «Immobili ed energia: Strategie per l'immobiliare – guida per investitori istituzionali»

 

Nr. 2/2019 «Immobili ed energia: Strategie per il collegamento in rete»

 

Nr. 3/2020 «Immobili ed energia: Strategie di trasformazione»

 

Nr. 4/2021 «Immobili ed energia: Su percorsi comuni con l’elettromobilità»

Gli articoli del ciclo «Immobili ed energia» sono raccolti in questo e-dossier.

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