Re­go­la­men­to SIA 143, una pro­ce­du­ra di con­cor­so pos­si­bi­le

La richiesta da parte del Comune di Paradiso di organizzare i mandati di studio paralleli con procedura selettiva per la riqualificazione della riva lago del suo centro abitato, è frutto di un percorso lungo e articolato, durato alcuni anni, che ha coinvolto noi e il committente in incontri e confronti costanti.

Publikationsdatum
25-08-2016
Revision
25-08-2016

Accompagnare il committente 

La richiesta da parte del Comune di Paradiso di organizzare i mandati di studio paralleli con procedura selettiva per la riqualificazione della riva lago del suo centro abitato, è frutto di un percorso lungo e articolato, durato alcuni anni, che ha coinvolto noi e il committente in incontri e confronti costanti. Accompagnati a comprendere che le possibili soluzioni alle problematiche, che di volta in volta si presentavano per la progettazione nella città, potevano essere affrontate e risolte attraverso le diverse tipologie di procedure di concorso disponibili, i Municipali di Paradiso hanno adottato e applicato appropriatamente la forma di messa in concorrenza dei mandati, così come previsto nel Regolamento SIA 143. L’intenso lavoro, svolto fianco a fianco per tutta la durata del procedimento, ha sostituito la titubanza, che spesso esprimono gli enti nell’affrontare le procedure di concorso, con la certezza che la soluzione procedurale adottata fosse quella più indicata per intervenire su quest’area pregevole, che presentava un’elevata complessità operativa in termini giuridici, tecnici ed economici. 

Scegliere la procedura adatta

Nel caso specifico di Paradiso, infatti, l’intervento di progettazione per il nuovo lungolago, che ha posto come obiettivo principale quello di rivalutare un luogo d’indiscutibile pregio, ha considerato un’area la cui ampia edificazione, sviluppata senza una logica di continuità, ha conferito alla riva una conformazione frammentaria ed eterogenea. Infatti, se inizialmente la riva si era strutturata gradualmente in simbiosi con la nascita e la crescita dell’attività alberghiera e del turismo, negli anni successivi la crescente edificazione privata ha fortemente compromesso il lungolago, rendendo anche difficile, se non impossibile, la sua fruizione e percorribilità.

Da sempre rappresentante un tema rilevante per il Municipio, il comparto fu destinato a un Piano Particolareggiato che permettesse di considerare adeguatamente la valenza strategica dell’area per la città, anche nel più ampio contesto del Ceresio. Dopo un primo concorso di progetto nel 1999-2000, denominato «Riva Lago Paradiso», che non ebbe risultati apprezzabili in merito a possibili sviluppi di questo settore, nel 2003 venne dato incarico di elaborare uno studio di fattibilità per l’area. Successivamente, il mandato per il consolidamento della variante pianificatoria, conferito all’arch. Francesca Pedrina dello Studio Habitat.ch nel dicembre 2013, ha condotto all’approvazione del Piano Particolareggiato Riva Lago (PPRL) da parte del Consiglio comunale.

In tale contesto, la sopraggiunta richiesta dei proprietari immobiliari dell’Hotel Eden e dell’Hotel Du Lac di realizzare progetti puntuali sui terreni di loro proprietà, ha imposto nuove risposte a livello pianificatorio e progettuale per la riva del lago, mettendo in evidenza la necessità di ridisegnarne e definirne più chiaramente le caratteristiche. Era evidente, anche a seguito dello studio di fattibilità affidato al nostro studio nel 2014 dal Municipio di Paradiso, che al Comune mancava un’idea di progetto architettonico condiviso, valorizzante, unitario e funzionale per l’insieme della riva del lago. Altrettanto chiara era la difficoltà di proporre un nuovo disegno della riva, che potesse porre le basi concrete per un suo rilancio e riprogettazione anche in termini di sostenibilità finanziaria, in una situazione alquanto caotica, con molteplici attori in campo (Comune, privati, Cantone), pensando di adottare una procedura di concorso «standard». Nel caso concreto, la procedura dei mandati di studio paralleli ha permesso al Comune, attraverso il lavoro dei team di progettazione, di trovare un’idea e una strategia progettuale, non esclusivamente di elaborare un progetto, capaci di valorizzare il tratto di riva del lago, affidando il compito ai progettisti di delineare un programma articolato e le modalità del suo sviluppo e con la richiesta esplicita di un ulteriore approfondimento e riflessione.

Il dialogo possibile

È fondamentalmente attraverso il dialogo congiunto tra committente, collegio d’esperti e team di progettazione, impostato su più incontri (veri e propri workshop) a scadenze regolari durante tutto il procedimento dei mandati, come previsto dal regolamento SIA 143, che i progetti hanno preso forma e chiarezza. Talvolta sono stati messi addirittura in discussione gli stessi elementi del Piano Particolareggiato e del bando di gara, a seguito degli intensi scambi d’idee che contraddistinguevano ogni workshop. Con stupore, il committente ha visto crescere il futuro progetto per la sua riva, unico affaccio di Paradiso al lago, potendo discuterne più volte e sempre più approfonditamente tutti gli aspetti, indirizzando in modo esplicito i progettisti a proseguire nella direzione a lui più confacente e desiderata e, talvolta, sorprendendosi, come nel caso del team vincitore, di come alcune scelte e proposte progettuali, affidate a professionisti del settore, potessero trovare in uno scenario complesso la soluzione più idonea, più semplice, e migliore rispetto a quella che lui stesso aveva individuato.

Durante l’iter procedurale, ognuno degli attori coinvolti in questo impegnativo ma stimolante lavoro di progettazione ha preso coscienza di tutte le implicazioni che potevano concernere la progettazione lungo la riva di Paradiso, apportando, in relazione alle facoltà e alle competenze di ognuno, uno specifico contributo alla maturazione del progetto. In questo senso, la costituzione del collegio d’esperti ha coinvolto i rappresentanti del Comune di Paradiso, le autorità cantonali, gli specialisti in materia di progetto urbanistico, architettonico e paesaggistico e infine i rappresentanti dei terreni privati toccati dall’intervento, affinché fosse discusso il più ampio spettro di argomenti concernenti l’area: dagli interessi e le necessità di tutti ad essa legati, fino alla discussione concreta della conformazione del progetto. 

Anche se non sempre attuabile, l’adozione della procedura dei mandati di studio paralleli, che permette la partecipazione attiva dei vari attori coinvolti nel processo, è premessa dell’effettiva realizzazione del progetto. Sin dall’inizio, infatti, il progetto viene discusso, perfezionato e maturato in condivisione con la committenza, che in prospettiva percepisce il suo buon esito e la più celere concretizzazione dell’opera. Peraltro, nel caso specifico di Paradiso, il diretto coinvolgimento delle autorità cantonali ha fatto maturare la convinzione del committente che la procedura adottata per il progetto d’intervento a lago fosse effettivamente, anche per gli aspetti più burocratici, quello più confacente alle sue necessità. Infatti, il Piano Particolareggiato per il comparto faticava ad essere approvato dalle autorità cantonali competenti in materia: gli esami e le verifiche del caso stavano iniziando a protrarsi più a lungo dello sperato, ma d’altra parte approvare lo strumento del Piano era altrettanto difficoltoso, mancando un progetto concreto che motivava e definiva la sua configurazione. In questo senso, è stata proprio la procedura dei mandati di studio paralleli ad avere accorciato drasticamente l’iter, con la conseguente approvazione del Piano, permettendo di stabilire un punto d’incontro, fino ad allora insperato, tra il Comune e le autorità cantonali. 

Di questo fruttuoso dialogo, permesso a Paradiso anche da un collegio d’esperti affiatato, professionale e ben disposto all’ascolto reciproco, sono stati certamente avvantaggiati i progettisti dei team selezionati, che nonostante l’entità del lavoro affrontato, decisamente considerevole e di elevata qualità, hanno avuto un riscontro immediato dell’interesse delle proposte presentate e le indicazioni per lo sviluppo e il proseguimento del lavoro. La possibilità di un confronto diretto con la committenza, che rende particolarmente interessante questa forma di procedura, chiarisce immediatamente quali sono gli obiettivi e i bisogni del mandatario, rendendo più accessibile al progettista la possibile attribuzione del mandato di progettazione. 

Comunicare il risultato

L’operato dei progettisti e il fecondo risultato ottenuto dalla procedura dei mandati non sarebbe stato adeguatamente valorizzato se non convenientemente comunicato. Il grande impegno richiesto ai team di progettazione, interessati da un percorso creativo iniziato a metà gennaio e terminato agli inizi di aprile 2016, un tempo brevissimo considerata la complessità della richiesta, e l’eccellenza dei risultati conseguiti dovuti alla professionalità che ha contraddistinto i progettisti intervenuti, ha reso indispensabile e fortemente voluta da parte del committente e del collegio d’esperti una divulgazione adeguata dei risultati della procedura: partendo dal rapporto del collegio d’esperti, contenente i corposi commenti ai progetti corredati da numerosi disegni dei piani consegnati, passando ai comunicati stampa e agli articoli sui principali quotidiani cartacei e online ticinesi, così come sui principali portali d’architettura, e infine l’esposizione dei progetti presso il Municipio di Paradiso, con una serata inaugurale che ha coinvolto la cittadinanza.

Parte della soddisfacente riuscita dei mandati è effettivamente dovuta alla sua trasmissione, all’aver divulgato gli esiti di una procedura, che informa di come si può operare sul territorio e quali sono stati concretamente i risultati, dando merito e visibilità anche a tutti i membri dei team partecipanti. 

La procedura in termini tecnici

Analizzando tecnicamente la procedura dei «Mandati di studio paralleli con procedura selettiva per la Riqualificazione della riva del lago di Paradiso», sono stati due i momenti principali che hanno contraddistinto l’iter. Il primo, relativo alla Prequalifica messa a pubblico concorso internazionale, ha permesso di selezionare 4 team di progettazione interdisciplinari, su 22 candidati, composti da architetto, architetto paesaggista e ingegnere civile. Il secondo, relativo ai Mandati di studio paralleli, ha consentito lo svolgimento di un mandato a termine, attribuito parallelamente e in modo non anonimo ai team, per ottenere più ipotesi di soluzioni elaborate in dialogo diretto tra i mandanti e il collegio d’esperti. A tale scopo, sono stati organizzati dei momenti d’incontro e di dialogo (un Forum di avvio dei lavori, due Workshop e una Presentazione finale), durante i quali sono stati discussi e criticati i lavori in vista dell’elaborazione del risultato finale.

Alla fine dell’intero processo, che ha coinvolto i team denominati BMA (Mateo Arquitectura, Studio Paolo Bürgi, Anastasi & Partners), MA-A (Michele Arnaboldi Architetti, Proap, Edy Toscano engineering & consulting) e QUAI BÈLL Consorzio Bruno Huber Architetti, Bruno Huber + 5+1AASRL, Project BASE, Consorzio AR&PA Engineering Sagl + Emilio Luvini Sagl) e PARADISO (Jachen Könz architetto, Studio Vulkan Landschaftsarchitektur, Staubli Kurath und Partner), è stato individuato il progetto del team PARADISO, che meglio rispondeva alle esigenze del Comune, al quale sarà attribuito il mandato per un approfondimento e per la realizzazione. (Per maggiori informazioni riguardanti i progetti e per visionare il rapporto del collegio d’esperti, si rimanda all’indirizzo internet www.espazium.ch.)

Le conclusioni, e una proposta

A conclusione della procedura dei mandati di studio paralleli, il committente si è mostrato convinto della validità del metodo di lavoro adottato per affrontare in maniera efficace un tema così complesso. Peraltro, tale procedura ha permesso ai team di progettazione interdisciplinari selezionati, che hanno svolto un serrato lavoro di progettazione, di esprimere con libertà la propria interpretazione del compito. È stato possibile confrontare i differenti scenari di sviluppo e gli approcci progettuali proposti in maniera aperta e dialettica. Le differenti proposte hanno permesso di identificare la soluzione che meglio risponde all’insieme delle aspettative del committente, per realizzare un progetto qualitativo e sostenibile. 

In definitiva, la procedura SIA 143 relativa ai mandati di studio paralleli si rivela adeguata anche per affrontare pianificazioni complesse e a scale territoriali di dimensioni maggiori.

Sulla base dell’importante esperienza di Paradiso, la proposta è di perfezionare, in taluni casi, la procedura con la selezione dei team attraverso un concorso di idee, da svolgersi tra progettisti dotati della necessaria qualificazione. Il vantaggio sarebbe di unire ai pregi di concretezza funzionale e di coinvolgimento del committente propri dei mandati di studio paralleli, anche una selezione dei team riferita al merito delle visioni progettuali, oltre che dell’esperienza professionale. 

Nel caso del masterplan per la Grande Lugano, sarebbe interessante adottare una procedura di tal genere, per raggiungere un esito della massima qualità e partecipazione.

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