«TRA­CÉS» di­ven­ta men­si­le

È arrivato il momento opportuno di dare una rispolverata alle proprie conoscenze del francese: «TRACÉS», la rivista sorella di «TEC21» e «Archi», da quest’autunno uscirà una volta al mese, con un layout rivisitato ed esteticamente più attraente, nonché una carrellata di dossier tematici e articoli di interesse sulla cultura della costruzione.

Publikationsdatum
06-10-2020

Il 4 settembre 2020, gli abbonati hanno ricevuto nella propria buca delle lettere il primo numero della rivista «TRACÉS» nella sua nuova veste. Per celebrare questa rinascita e per mettere in risalto il vincolo di parentela che lega i vari organi di comunicazione di espazium – Edizioni per la cultura della costruzione, anche «TEC21» e «Archi» andranno in stampa, a partire da questo numero, con una nuova copertina.

«TRACÉS» si presenta ora suddivisa in tre rubriche. Prima fra tutte il «Dossier», che rappresenta il cuore vero e proprio del lavoro giornalistico svolto in modo indipendente e con spirito critico dalla squadra di redattori, e che contempla un ventaglio di articoli di vario genere, tra cui rapporti dettagliati, reportage, ricerche e interviste incentrate in ogni numero su un argomento specifico. Questa rubrica, pubblicata soltanto in versione cartacea, illustra tematiche di rilievo e sempre attuali, trascendendo eventi e notizie del momento.

Le altre due rubriche, battezzate «Journal» e «Réalisation», sono invece visualizzabili anche online, su espazium.ch, e sono dedicate ad avvenimenti di attualità. Il «Journal» riferisce in merito a esposizioni, nuove pubblicazioni ed eventi degni di nota sul piano regionale, nazionale e internazionale e rappresenta una piattaforma in cui i lettori, le associazioni di progettisti e le istituzioni hanno la possibilità di avviare dibattiti, scrivere commenti e prendere posizione. In «Réalisation», i riflettori sono puntati sui nuovi progetti. Qui, opere di recente costruzione sono presentate a parole e in immagini, con l’indicazione di dettagli strutturali e informazioni di fondo. Le riflessioni e le considerazioni sono formulate con spirito critico, partendo da una prospettiva interdisciplinare.

La nuova veste grafica di «TRACÉS» si ispira alla sobrietà e all’essenzialità che ritroviamo nelle prime edizioni del «Bulletin technique de la Suisse romande» (questo il titolo con cui uscì la rivista nel 1875, anno della sua prima pubblicazione). Allo stesso tempo, il nuovo layout tiene conto delle abitudini dei lettori dell’era digitale e (anziché optare per una banale semplificazione dei contenuti, come purtroppo troppo spesso accade) sceglie un approccio differenziato che rispecchia a sua volta il rigore, la logica e la coerenza del lavoro intellettuale svolto dal team di redazione.

«L’idea è insomma quella di unire la lettura lenta alla lettura rapida», spiega il direttore Marc Frochaux. «Con lettura rapida si intende la lettura in trasversale di blog, post e tweet, ben diversa ad esempio da quella che è la lettura attenta e riflessiva di un saggio. Si tratta, per così dire, di riunire informazioni a bassa e ad alta risoluzione e di dare spazio simultaneamente a due forme di espressione».

Nella sua nuova veste, «TRACÉS» sceglie deliberatamente di lasciare diversi spazi bianchi. La scelta vuole ovviare al pericolo di bombardare il lettore con troppi stimoli. I vuoti sono dunque solo apparenti, in realtà guidano chi legge attraverso la navigazione e rappresentano un luogo di sosta per la mente, un canale attraverso il quale trovare lo spazio per formulare le proprie riflessioni. «Gli occhi devono infatti poter riposare ogni tanto, affinché la mente possa attingere al proprio bagaglio di conoscenze, riflettere e confrontarsi con quanto sta leggendo». Gli spazi vuoti non hanno dunque soltanto una funzione estetica, sono anche il risultato di una scelta puntuale e mirata, dettata dall’identità giornalistica e politica della redazione di «TRACÉS».

«Oggi la nostra attenzione è divorata da tutto ciò che è effimero, fugace e digitale. In contrapposizione a questa tendenza spetta a noi giornalisti offrire al pubblico la possibilità di leggere un testo in modo critico», così Frochaux.

Siamo molto soddisfatti del lavoro portato avanti finora e della nuova veste grafica con cui si presenta oggi la rivista. Abbiamo destato il vostro interesse? Allora non perdetevi il primo numero del nuovo «TRACÉS». Buona lettura!

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