Il nuo­vo cen­tro lo­gi­sti­co-ope­ra­tivo FOFT a Ca­den­az­zo

Le scelte della FOFT, ancora impopolari alle nostre latitudini, eleggono la nuova sede a manifesto della propria politica di sostegno e promozione di quell’incommensurabile fonte di ricchezza che ereditiamo dal passato: la nostra terra.

Publikationsdatum
06-06-2016
Revision
06-06-2016

Il nuovo centro logistico-operativo nonché sede della Federazione Orto-Frutticola Ticinese sorge alle porte di quella che il Piano Regolatore vigente individua come zona artigianale e commerciale di Cadenazzo. Il lotto designato all’intervento è delimitato sul lato est da un canale, che costituisce il confine geografico con la zona agricola mentre tutt’intorno si snoda lo splendido recinto delle montagne che racchiudono il Piano di Magadino.

Disseminati sul territorio a misurarne l’estensione, a svelarne le vocazioni trasformando la genericità di un sito nella specificità di un luogo, a stabilirne le gerarchie reciproche, emergono quei manufatti architettonici come castelli, conventi che, capaci di superare la contingenza dell’epoca e la necessità funzionale che li hanno costruiti, diventano anch’essi parte integrante del paesaggio.

È proprio in questi elementi, nell’adesione e sfida allo stesso tempo con il contesto in cui si colloca, che il progetto architettonico  trova non solo la sua origine, ma anche la sua forza.

Il nuovo edificio, posto su di un basamento in beton (piano di carico, posto a 1,20 metri sopra la quota del piazzale di movimentazione dei mezzi di trasporto), è impostato su una tipologia distributiva a corte che permette di articolare intorno allo spazio centrale a tutta altezza, costituito dal blocco delle celle frigorifero (cuore dell’attività), i vari settori corrispondenti alle diverse fasi (ricezione, lavorazione, imballaggio) a cui il prodotto ortofrutticolo, proveniente dal campo di raccolta, è sottoposto prima di riprendere il viaggio verso la grande distribuzione. 

La regolarità e compattezza della forma è rotta dall’introduzione sul fronte sud, e in misura più debole su quello nord, di un blocco aggettante in corrispondenza del primo piano dove sono dislocati gli uffici amministrativi e i servizi destinati al personale. Questa parte oltre a connotare il fronte principale dell’edificio contribuisce a proteggere la sottostante zona di scarico merce.

La scelta della struttura costruttiva in legno insieme alla grande attenzione alla riduzione delle dispersioni energetiche (attraverso lo studio approfondito dei dettagli costruttivi), all’ottimizzazione dell’efficienza degli impianti (che si fondano sul principio del recupero e riutilizzo del calore residuo, oltre all’assunzione degli standard «Minergie») e la realizzazione del tetto fotovoltaico, sono alcuni degli elementi della grande sfida che si è posta la committenza e l’equipe dei tecnici.

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