Cen­trale ope­ra­tiva della Po­li­zia can­to­nale CECAL, Bel­lin­zona

Un edificio che, nel carattere della costruzione, rispecchia la sua tipologia istituzionale, sobria e misurata.

Date de publication
02-04-2020

Il progetto si situa nella zona dell’ex arsenale militare, posta lungo il bosco golenare che segue il corso del fiume Ticino, in un’ampia area caratterizzata da terreni agricoli e da diverse strutture scolastiche e istituzionali. L’identità pragmatica del comparto e i vasti spazi aperti circostanti definiscono il carattere del progetto.

Il concorso prevedeva due momenti di progettazione: l’edificazione di una centrale di allarme per polizia, guardie di confine e pompieri, unitamente al riordino degli spazi esterni del comparto e la formulazione di una strategia di insediamento a lungo termine per l’intera area. Il progetto prevede un cortile che va a unire gli edifici esistenti e che funge da limite per le costruzioni che gradualmente sorgeranno nelle prossime fasi, mantenendo la continuità spaziale degli spazi esterni, che fluiscono attraverso quella che diventerà una sorta di cittadella della polizia.

Lo stabile della centrale di allarme rappresenta l’elemento ordinatore del comparto. Il carattere della costruzione corrisponde alla sua tipologia istituzionale, sobria e misurata e al sistema costruttivo, derivato dalle edificazioni esistenti.

A causa del pericolo di esondazione del fiume Ticino, lo stabile è privo di piano interrato. L’entrata dell’edificio funge da ricezione per l’area. Al piano terra si trovano i locali del corpo pompieri, gli spogliatoi e le sale conferenze e riunioni, il primo livello è dedicato esclusivamente alle funzioni amministrative, mentre al secondo piano si dispongono gli uffici della centrale di allarme e del nucleo operativo. Alla piramide rovesciata esterna se ne contrappone quindi una opposta all’interno, dove il nucleo che accoglie tutti gli spazi tecnici si rastrema verso l’alto. In corrispondenza al programma funzionale, pian piano che si sale gli spazi diventano più profondi e si concludono in cima con le due grandi sale gemelle che caratterizzano l’edificio.

La struttura è costituita da un sistema costruttivo misto: sul nucleo in cemento armato gettato in opera poggiano le solette composte da tegoli modulari prefabbricati, su cui sono posti gli elementi a sandwich di cemento armato prefabbricato della facciata portante.

L’edificio rispetta i requisiti della certificazione Minergie. Nel pavimento tecnico sono posti i cablaggi elettrici e si trovano gli impianti per l’immissione dell’aria. L’aspirazione dell’aria avviene direttamente nel nucleo, a soffitto. Resa del freddo e distribuzione di calore avvengono tramite pannelli radianti, posti a soffitto nello spazio fra le nervature. La produzione di calore è assicurata dall’allacciamento alla condotta di teleriscaldamento proveniente dall’impianto di termovalorizzazione di rifiuti di Giubiasco.

Luogo: Via Chicherio 20, 6500 Bellinzona
Committenza: Repubblica e Cantone Ticino
Architettura: CdL architetti Luca Pessina e Simone Tocchetti, Lugano-Zurigo
Collaboratori: Tyrone Coletta, Michel Luppi
Impresa: GTL SA, Gravesano
Ingegneria civile: CdL Simone Tocchetti e ingegneri Pedrazzini Guidotti Sagl, Lugano
Progetto impianti RVCS: Visani Rusconi Talleri, Taverne
Progetto impianti elettrici: Elettronsulenze Solcà, Mendrisio
Fisica della costruzione: Evolve, Bellinzona
Geologia: Istituto Consulenza Geotecnica, Lugano
Progetto facciate: Mebatech, Baden
Fotografia: Giorgio Marafioti, Lugano
Date concorso 2013, progetto 2013-2018, realizzazione 2016-2018
Pianificazione energetica: Evolve, Bellinzona
Certificazione o Standard energetico: Minergie TI-473
Intervento e tipo edificio: Costruzione nuova
Categoria edificio, (Ae): 3’079 m2
Fattore di forma (Ath/Ae): 1,10
Riscaldamento: Teleriscaldamento TERIS Raffreddamento con Pompa di calore aria/acqua
Acqua calda sanitaria: Teleriscaldamento TERIS
Requisito primario involucro dell’edificio: 22,0 kWh/m2a (limite 27,3 kWh/m2a)
Indice Energetico complessivo (da certificazione): 39,2 kWh/m2a (limite 40,0 kWh/m2a)

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