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Peppo Brivio la sua vita e le sue opere in breve.

Date de publication
07-08-2013
Revision
19-10-2015

Peppo Brivio 7.7.1923, Lugano. Dopo aver frequentato la Facoltà di architettura al Politecnico Federale di Zurigo dal 1943 al 1947 e avervi conseguito il diploma nel 1947, Peppo Brivio lavora dal 1947 al 1948 presso l’architetto Otto Senn a Basilea. È successivamente assistente del Prof. Walter Dunkel all’ethz negli anni 1948 e 1949.

Nel 1949 e nel 1950 lavora a Bellinzona, in collaborazione con l’architetto Franco Ponti, alla realizzazione di tre edifici abitativi a Bellinzona-Ravecchia. Tra il 1949 e il 1955 ha studio anche a Locarno, dove in collaborazione con René Pedrazzini realizza un primo importante lavoro: le stazioni della funivia Locarno-Orselina-Cardada. Nella stazione di Orselina si evidenziano quelli che saranno i temi dell’architettura di Brivio, in particolare l’interesse per i fatti strutturali, per i contrasti tra gli elementi verticali di sostegno e quelli orizzontali a sbalzo, per il valore antitetico espresso da materiali costruttivi differenti.

Ma l’edificio che segna una svolta fondamentale nella sua attività è la casa d’appartamenti «Albairone» a Massagno: tre corpi a identica tipologia sono accostati l’uno all’altro a formare un edificio di sette piani, dove l’alternanza delle parti piene con quelle vuote conferisce all’intera struttura un grande valore plastico, all’interno di una maglia portante verticale e orizzontale in calcestruzzo armato. Un’architettura dagli echi neoplastici, dove anche il colore interviene nel sorreggere l’impianto iniziale dell’accostamento delle tre parti, e che si conclude in alto con un attico coperto da una sottile lastra in calcestruzzo armato. Rigoroso è l’impianto tipologico della distribuzione interna, preciso nel motivare le scelte volumetriche con quelle spaziali e distributive interne.

La stessa ricerca plastica, ma all’interno di una geometria più complessa, è espressa anche nella casa d’appartamenti «Cate» a Massagno. La progressiva radicalizzazione delle istanze geometriche viene poi sottolineata nei lavori successivi, come la casa di vacanza a Caprino, la casa unifamiliare «Corinna» a Morbio Superiore, la stazione di benzina a Castasegna, la casa d’appartamenti «Giuliana» a Lugano-Cassarate.

Nel 1963 e 1964 esegue alcuni lavori in collaborazione con lo studio A.A. di Milano (Gregotti, Meneghetti, Stoppino), in particolare nella realizzazione della Sezione Internazionale della XIII Triennale di Milano.

Due ulteriori lavori assumono particolare importanza. Il primo è l’edificio amministrativo Weisskredit a Chiasso, la cui facciata vetrata è caratterizzata da mensole sporgenti in calcestruzzo armato, facenti la funzione di brise-soleil, che segnano la trama della struttura portante. Il secondo è l’insieme «Central Park» a Lugano, due edifici su un unico zoccolo a formare una volumetria complessa, dove il tema della dialettica dei pieni e dei vuoti assume valori estremi, di grande articolazione.

Nel 1969 Peppo Brivio è nominato professore all’Università di Ginevra, nella Facoltà di architettura (eaug). Un impegno nell’insegnamento che occuperà progressivamente il suo tempo e comporterà un rarefarsi della sua attività di costruttore, e che ha termine nel 1990 con il suo pensionamento.

Nelle sue architetture Peppo Brivio ha indagato con metodo le valenze geometriche del fare progettuale, sia nel dominare mediante implacabili moduli l’organizzazione generale dell’edificio nella pianta e nell’alzato, sia nell’articolare i volumi e gli spazi con gli elementi primari della geometria. È un’architettura che ha il merito di aver sondato le ricerche dell’avanguardia artistica, e in specie quella dell’olandese De Stijl, di van Doesburg e Mondrian, e di averne filtrata l’esperienza raggiungendo una coerenza compositiva e una chiarezza di stile che saprà continuare lungo l’arco di tutta la sua attività.

Bibliografia essenziale

  • Werk, n. 46, 1959, pp. 314-317
  • R. Pedio, in «L’Architettura», n. 64, febbraio 1961
  • 50 anni di architettura in Ticino 1930-1980, a cura della Rivista Tecnica della Svizzera italiana, Bellinzona-Lugano 1983
  • Christian Dill, Casa Cate, Albairone, Lehrstuhl für Architektur und Entwurf Prof. Flora Ruchat-Roncati, ETH Zürich 1997
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