Swiss House XXII, Pre­on­zo

Il terreno su cui sorge l’edificio si situa nella parte pianeggiante del paese di Preonzo, tra l’autostrada e la strada cantonale, ai margini della zona agricola, dove costruzioni in pietra, rimembranze dell’epoca contadina, contraddistinguono la campagna intorno. 

Publikationsdatum
24-04-2017
Revision
24-04-2017

Ora lentamente le nuove «villette» del tessuto residenziale erodono queste terre, cancellando la memoria storica in esse contenute. Il progetto fa tesoro di questa significativa presenza del passato, trasformando e ampliando uno di questi manufatti.

Per soddisfare le nuove esigenze abitative della famiglia, la superficie abitabile è stata maggiorata, aggiungendo al rustico esistente due volumi che per forma e dimensione dialogano con il primo, stabilendo un nuovo equilibrio senza però alterarne la scala.

Gli edifici agricoli tradizionali, generalmente di due piani e con tetto a falde, sono in pietra a vista o rasapietra, con scale esterne che portano al livello del fienile. Erano di supporto al lavoro nei campi e all’allevamento del bestiame. Dalla planimetria si nota che sono orientati a sud, a differenza delle nuove costruzioni che seguono invece la geometria delle strade. Questi nuovi tracciati segnano la campagna e si distinguono per l’andamento perfettamente rettilineo in seguito alla bonifica del piano, terreno alluvionale del fiume Ticino. Il progetto si allinea alle due direzioni come un ventaglio: dal manufatto esistente, i due volumi addizionali ruotano fino a posizionarsi perpendicolarmente rispetto alla strada di quartiere.

Così come i volumi, anche la copertura è frastagliata: potrebbero sembrare al primo sguardo tre tetti tradizionali a due falde, invece sono il risultato di un gioco di coperture inclinate, di superfici piegate. Una volta entrati, lo sguardo coglierà perfettamente la loro configurazione.

Al piano terra, quello che era il rustico ospita ora il soggiorno che si sviluppa su tutta l’altezza, esaltandone il volume e la qualità delle proporzioni. Le funzioni restanti dell’abitazione sono aree aperte o flessibili. Dall’ingresso al soggiorno, passando dalla zona pranzo e cucina fino allo studio, lo spazio è libero e continuo non solo sul piano orizzontale, ma anche su quello verticale: pur avendo un disegno preciso, gli ambienti fluiscono in quelli accanto permettendo di offrire una percezione di maggiore ampiezza all’abitazione, seppure essa rimanga di modeste dimensioni.

Per ammirare al meglio il paesaggio della Riviera, le finestre sono state ritagliate a diverse altezze: dallo stesso locale si possono vedere contemporaneamente l’antico monastero benedettino di Santa Maria Assunta sopra Claro, inerpicato a mezza montagna, i fabbricati caratteristici della zona agricola e le cime delle montagne circostanti.

Le aperture sul fronte est sono due per porzione di facciata, ampie e poste in diagonale tra di loro: quella a livello del suolo si riflette sulla pavimentazione esterna. Gli sguinci esaltano la plasticità dell’insieme ottenuto grazie al trattamento omogeneo delle superfici. Le strutture portanti, incluse quelle del rustico, sono interamente isolate e intonacate in color grigio; la copertura è rivestita in carta catramata ardesiata anch’essa di colore grigio, ma di tonalità più chiara. L’edificio è stato isolato esternamente per rientrare negli standard energetici di base e ottenere una coibentazione ottimale.

La sistemazione esterna prevede un accesso veicolare e parcheggio in terra battuta, un’area verde e delle superfici minerali in ghiaia in corrispondenza delle aperture sul fronte principale.

Committenza: Ivan Figura, Preonzo

Architettura: Davide Macullo Architects, Lugano

Ingegneria civile: Bonalumi e Ferrari SA

Planificazione energetica: Bonalumi e Ferrari SA

Date: progetto 2012-2014, realizzazione 2013-2015

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